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mercoledì 30 dicembre 2020

Reggerete, finché non vi sostituiranno (o finché non arriva il tavò)

E così oggi sono 4 anni che ogni lunedì, senza mancare un appuntamento, vi trito i coglioni con le mie articolesse estremeamente prolisse e autocompiaciute. Bel risultato, almeno dal punto di vista della costanza.

Bella vez, buon Festivus

E insomma, cerchiamo di trovare il bello delle piccole cose pure nel periodo difficile in cui tutti ci troviamo, quindi alcune cose:

1) Prima di tutto ringrazio tutti quelli tra voi che hanno avuto la costanza nel leggermi che io ho avuto nello scrivere. Non mi aspettavo un gran pubblico, visto che l'idea qui era quella di scrivere per me, ma se qualcuno trova interessanti le mie divagazioni mi fa ovviamente molto piacere. 

2) Questo non è veramente un blog di retrogaming (so che c'è scritto nel riassunto quando incollate un url al blog su whatsapp, ma subito dopo c'è scritto "e altre cazzate). Stiamo cercando di rivisitare la nostra sfiga e di decostruirla. Questo ricordatevelo sempre quando mi leggete.

3) Già l'ho scritto, ma vorrei mettere in chiaro che non ho intenzione di andare avanti in eterno con questo blog. Forse nel 2021, forse dopo, potrebbe sopraggiungere il tavò. Un po' perché prima o poi finirò i giochi che avevo e che avrei voluto avere, un po' perché non ho interesse nei giochi usciti dopo una certa data, per il semplice fatto che non ho ricordi associati. Ma soprattutto, voglio evitare di diventare formulaico e basato su tormentoni, che ci vuole un glossario per capire quello che scrivo. Già il fatto che usi costrutti linguistici del Vecchio Paese e dintorni mi fa sentire un po' in colpa, ma d'altra parte scrivendo così tanto è inevitabile che un certo stile emerga, e qui non posso farci nulla.

Detto questo, grazie ancora, proseguiamo pure. 

lunedì 28 dicembre 2020

Sacro Romano Impero (Prima Parte)

A me Ivan Venturi sta simpatico. Lo ammiro. Lui è una persona che una cosa voleva fare da sempre: i videogiochi. Beh, è riuscito a fare della sua grande passione e secondo me a una persona che riesce in questo obiettivo non gli si può dire nulla di male. Detto questo, a volte lo prenderei a testate. 

"una testata a me vez? Con questa cartola?"

In realtà so che fa un sacco di cose bellissime nel suo tentativo di emancipare la scena italiana da un certo provincialismo da cui non è mai uscita, e lo so che organizza un sacco di eventi in cui giovani programmatori vengono invitati a mettere in scena il loro talento creativo. È bravo perché cerca comunque di insegnare alle persone qualcosa, e ha una passione per i videogiochi che è meravigliosamente sincera. Insomma un sacco di cose molto ammirevoli, però lo prenderei a craniate.

lunedì 21 dicembre 2020

Hidden Agenda

Hola, amigos! L'ex videogiocatore a forza di giocare a giochi di merda è diventato tutto triste quindi l'articolo di oggi lo scrivo io. Sono Luciano. Anzi, ci metto pure il cognome: Luciano Loscalzo. Sono un ragazzo meridionale, sangue caldo, "hot"! Sono nato in Sicilia, a Gela, ma i miei erano calabresi e infatti a 3 anni ero già in Calabria.  Quando ho cominciato a avere 14 o 15 anni (ma no, forse già a 13 anni), ho capito quale  è il mio interesse numero 1, quello che mi manda su di giri: la FIGA! Ho cominciato  guardare i fumetti sexy e di azione, ke mi piacciono un casino, tipo "44 Magnum", "Malavita internazionale", "Mafia", "Pig", "Sciacallo", "Playcolt", "Raimbo" (da non confondere con "Rambo", che era un fumetto meno sexy ma in fondo niente male, anche lui pieno di mitragliate e di belle ragazze) e anche quelli arrapantissimi di qualche anno prima come "Helga" e "Jungla", o anche i foto-fumetti come "Supersex", anke là ogni tanto c'era qualche sparatoria con i  mitra!

non c'è di che

A 18 anni stavo in Calabria, in campagna a fare il contadino, e ogni tanto portavo qualke ragazza a ballare in paese, e un giorno capita che ho infilato la mia "artiglieria pesante" nel... buco sbagliato. La ragazza era di una famiglia di quelle che non si toccano, i fratelli di lei mi cercavano armati di Kalashnikov, così un amico mi ha trovato da andare in Chimerica (vicino al Mexico e a Cuba, nel Caribe, ai tropici!) e ho preso un lavoro: ho fatto il cameriere in una discoteca della capitale Poyais, ke si kiamava "El Babaleche".  Là ho trovato da fare amicizie, eravamo in cinque amici inseparabili, si andava insieme sulla spiaggia a rimorchiare le ragazze in bikini, o a bailare in altri locali.

lunedì 14 dicembre 2020

Sleepwalker

"Le lacrime dei padri sono nostalgia del futuro", così avevo scritto una volta ed è un'affermazione che da più di 3 anni continuo a verificare costantemente, avendo finalmente provato quello che è l'amore più puro e incondizionato che io abbia mai visto. Non credo che nessuno sia mai pronto veramente a diventare genitore. Si possono ascoltare consigli, si possono leggere libri, ma è una cosa così insinuata all'interno della parte più antica dei nostri cervelli, ed è tale e talmente forte l'ondata di emozioni che ci travolge, che descrivere ciò che si prova è qualcosa di impossibile. O meglio, può essere nominata e chi è un genitore "normale" capisce benissimo di che cosa stiamo parlando.

normalissimo

Oddio, dico genitore normale da un punto di vista strettamente di sanità emotiva: non so sinceramente se si possa parlare di norma statistica per un insieme così variegato come quello dei papà e delle mamme.
Sì, certo, ho di certo ho avuto modo di osservare genitori che ragionavano in maniera più "transazionale" nei confronti dei figli. Nel senso che l'amore dato era visto come un accumulo di punti da riscuotere in futuro, e allora qui la "nostalgia del futuro" diventa più attesa del ritorno sull'investimento sia emotivo che economico posto nei figli.

lunedì 7 dicembre 2020

Mega Lo Mania

Da un lato ci sono i fondamentali. I "giochi parametro" li chiamava la fecale rivista di settore K. I totem inviolabili che bisognava venerare salvo essere additati come persone orribili. Uno dice che i nerd sono di mente aperta, progressisti e illuminati nei loro interessi un po' strambi, io penso che il nerd si sia incancrenito nel dare eccessiva importanza a mezzi per lo svago dimenticando il fine di questi mezzi, ovvero lo svago in sé. Se ci si ossessiona su cose che dovrebbero divertirci, dove va a finire il divertimento? Il mezzo diventa il messaggio, ok, ma se il mezzo stesso è una roba nata per spegnere il cervello e non pensare troppo, a forza di ossessionarcisi sopra, che cosa ci resta? Che il messaggio è quello di non stare troppo a pensare perché è così comodo crogiolarci a ricordare quanto erano belli i pomeriggi passati dagvanti alla TV a guardare Bim Bum Bam, e chi non condivide è una merda! Così ci si riduce a una monade completamente isolata in una versione della propria infanzia più artificiosa della faccia di Donatella Versace! Sono trent'anni che lo dico, mannaggia!

Mònade o monàde?
Sto divagando, lo so. Lo so. Ma per colpa di prefiche piagnucolanti che non fanno altro che perpetuare un'immagine sbagliata della mia generazione agli occhi dei Vecchi di Merda, la gerontocrazia imperante viene così rinforzata e gente come Paolo Crepet fa soldi a palate vomitando banalità sui giovani bamboccioni che non vogliono crescere, contribuendo così a una coscienza collettiva grazie alla quale, nel mio vecchio lavoro in Italia, c'erano vecchi di merda che trattavano come bambini gente di trent'anni e l'unico modo per costruirsi un po' di "seniority" era di cambiare azienda (cosa che in effetti ho fatto).