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lunedì 27 gennaio 2020

Elite Plus

Pare una vita fa che nel web 1.0 andava di moda parlare quella roba che è passata alla storia come L33tsp3ak. Leet, per chi facesse finta di non saperlo, è una contrazione di "Elite", dove con "elite" si definivano i propri skills in termini di hacking, di gaming, e di altre cazzate che con una quindicina d'anni di ritardo vengono finalmente celebrate dalla stampa generalista, che dimostra di essere sempre almeno tre lustri in ritardo rispetto al mondo reale. Ma quando ancora esisteva Geocities, la rete era piena di ragazzini che, anziché perdere tempo odiando chi nella loro fantasia malata gli impediva di avere rapporti sessuali, passavano il tempo a farsi belli dei loro M4d Sk1llz con cui potevano HaX0rarti il computer. Era un altro modo, irritante ma tutto sommato innocuo, di sfogare la propria insicurezza. Poi, ovviamente, c'era chi tutto ciò lo faceva con ironia. Non possiamo non pensare a "Jeff K.", il personaggio del ragazzino che si atteggia a hacker sul sito ora in pieno decadimento "somethingawful.com" che al tempo era il massimo dell'entertainment su internet (e faceva ridere sul serio). Esisteva anche una versione adattata al mercato italiano, "Il Grande Darth Vader", che non tutti forse conoscono ma che ha regalato al mondo perle tipo questa che allego:

non propriamente screen friendly, ma appropriato.
In tempi di monetizzazione selvaggia di un'invidia sociale che non avrebbe sfigurato al Vecchio Paese, ma trasposta in un contesto globale, le elite sono dei non ben definiti gruppi di gente benestante che gode a rompere i coglioni e far soffrire chi è sprofondato nel nichilismo solipsista e che crede che il resto del mondo ce l'abbia con lui (e alimenta il suo odio ingrassando le élite vere, ovvero le merde umane della silicon valley). Praticamente mia nonna e i suoi lamentosi coetanei del V.P.,  però giovani e con un account di Twitter a portata di mano.

lunedì 20 gennaio 2020

Mortal Kombat

Quando faccio l'articolo su un gioco che più o meno conoscono tutti, la tentazione iniziale è quella di riempirlo di trivia e di curiosità che - indovinate un po' - conoscono tutti pure quelle. Alla fine, di articoli "10 curiosità su Mortal Kombat che facevate finta di ignorare per paura di essere scambiati per dei nerd sfigatissimi" ne è piena internet, e quindi direi di prenderlo da un lato lievemente più personale. Oh, il trivia ci scapperà comunque, eh. Temo sia inevitabile, visto quanta influenza Mortal Kombat ha avuto sull'adolescenza ipertestosteronica di noi ipersfigati che faticavamo a trovare il nostro posto nel mondo, specie guardandolo dalla prospettiva del Vecchio Paese. La percezione che ho io del prodotto della mente dei signori Ed Boon e John Tobias è che abbia dato una scossa all'immaginario collettivo dei nati dell'82 al Vecchio Paese ben più del pluricelebrato Street Fighter 2. E lo sapete perché? Dai, non è difficile.

Mi ha detto mio cugino che sa un colpo segreto che te lo fa dopo tre giorni ti togli il casco e si apre la testa

Eh sì, ragazzi! Il fascino del proibito, il richiamo primordiale dell'Es freudiano, il distillato di violenza e delirio di onnipotenza splatter che fece sì che il senatore Joe Lieberman seminasse il panico morale del 1993 con queste parole:

lunedì 13 gennaio 2020

L'ex videogiocatore ha freddo (Seconda Parte) Chamonix Challenge e Skifree

Nella precedente puntata del blog dell'ex videogiocatore! 

O puro bianco di cime nevose...

 
...soave olezzo di vividi fior...


...rosseggianti su coste selvose...


...dolce festa di vaghi color (bianco, nero, ciano magenta)!
 
...ed ora, la conclusione! 

lunedì 6 gennaio 2020

L'ex videogiocatore ha freddo (Prima Parte) Winter Olympiad 88 e TRETRE.EXE

"L'epifania tutte le feste si porta via" era uno dei tanti insopportabili modi di dire con cui al Vecchio Paese si riempivano i silenzi per rompere il ghiaccio. "A me piace il ghiaccio, tu non me lo rompere" avrebbe risposto Bruce Willis nell'indimenticato film "L'ultimo boyscout" che per un certo periodo della mia vita è stato il mio preferito.


non soltanto il ghiaccio gli piace
Il fatto è che proprio per questa ragione il giorno della Befana mi è sempre stato abbondantemente sui maroni: il giorno dopo si sarebbe tornati a scuola dopo quasi due settimane di feste in cui si mangiava come porci, si stava svegli fino a tardi a guardare le donnine con le tette di fuori (o in alternativa Fantaghirò) e soprattutto noi bambini viziati di famiglie benestanti venivamo riempiti di regali, e la Befana, con i suoi regali trascurabili, era l'ultima istanza in cui potevamo godere appieno dei regali ricevuti. Se si trattava di un PC arrivato in ritardo ai primi di gennaio, lo scoglionamento era ulteriormente più grande, che ho di meglio da fare che andare a scrivere un tema su che cosa ho fatto durante le vacanze di Natale. E se scrivo un tema sul PC nuovo chi mi legge mica capisce!