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lunedì 11 novembre 2019

Tomb Raider

Nel novembre del 1996 io avevo 14 anni, e avevo iniziato da poco le superiori. Ora non so come siano stati i tempi delle vostre superiori ma i miei, visti con gli occhiali rosa della nostalgia, sono un incubo. Ma non uno di quegli incubi orribili in cui, chessò, sei inseguito da un mostro che non capisci bene che cos'è o che magari sei in classe e c'è il compito e non hai studiato nulla e in più sei nudo o 'ste cose qui. Uno di quegli incubi che lì per lì sembra che vada tutto bene e poi ti svegli, vai in bagno, e mentre sei lì che armeggi per centrare la tazza col getto, ti viene in mente che hai fatto qualcosa di sbagliatissimo, profondamente illogico o semplicemente orribile.

Tipo fare pipì nella tazza... DEL CAFFÈ!!
Ecco, se ripenso alla mia vita nelle superiori penso a come nei rapporti umani ho sbagliato praticamente tutto: ho sempre detto la cosa sbagliata al momento sbagliato, e al di là di una buona performance scolastica non ho veramente combinato nulla.


Ripenso a come avrei potuto muovermi con le rarissime ragazze che sembravano potenzialmente, alla lontana, starci, ripenso a quando rifiutai di essere fatto rappresentante di classe perché sarei finito per stare troppo tempo in quel postaccio orribile e io volevo tornare in quell'altro postaccio orribile che era il Vecchio Paese, sorbendomi quell'altro postaccio orribile ancora che era l'autobus "94" o la corriera "671".  Così facendo mi autotarpavo le ali allontanandomi da numerose possibilità di socializzazione. Al tempo non esisteva la stampella per i socialmente imbranati che era internet, e inevitabilmente finiva che volontariamente mi autoesiliavo nello spazio "sicuro" della casa dei miei e mi chiudevo al mondo. Con il risultato che mi isolavo sempre di più davanti allo schermo del PC e mi allontanavo dall'unico grande obiettivo fondamentale che ogni adolescente maschio eterosessuale e non molto sveglio ha.

...cosa che mette a disagio alcuni uomini. Si sentono disturbati dalla parola stessa.

Quindi, il tempismo per il gioco di oggi fu pessimo, dato che uscì nel periodo in cui un ragazzotto poco sveglio stava chiuso in sé stesso nel mondo che si era creato coi videogiochi, mostrando in copertina una roba del genere.

Mi accorgo solo ora, dopo anni, del patetico "lens flare" sulla R di Raider. Chissà perché

Sì, amici, quelle sono tette! Hai voglia a dire che Lara Croft è un personaggio femminile indipendente e "empowered", hai voglia a dire che un personaggio donna forte è uno schiaffo al patriarcato, hai voglia a dire che qui si sta rompendo il "glass ceiling" degli eroi macho tutti muscoli e niente cervello, ma la tragica realtà è che le tettone grosse, il "vitino di vespa", gli short stile "Daisy Duke" e le labbra belle gonfie sono tutti fattori che indicano una cosa sola: QUI SI VUOLE CATALIZZARE LE PIPPE. Oh, ecco, l'ho detto.

Infatti il designer del gioco, Toby Gard della Core Design (quelli di Heimdall, Curse of Enchantia e BC Racers, che pure a tette stava messo bene) lasciò la società dopo aver visto che la sua eroina forte, indipendente e determinata era stata ipersessualizzata. Così ci si dice, almeno. Poi uno indaga un secondo sull'aspetto del signor Gard e

OwO *blushes deeply*
improvvisamente un corpo contudente emerge dal terreno e rischia di farmi inciampare capitombolando in avanti: è la poderosa erezione del cadavere di Cesare Lombroso che attraversa i canonici due metri di terra sotto cui è sepolto! No ma ok, che non si giudica il libro dalla copertina, ma con una faccia così quanti e quali secondi fini può avere un game designer che vuole creare un personaggio femminile forte e indipendente? Semplicissimo, vuole guadagnare punti coito presso l'altra metà del cielo in modo che possano essere eventualmente riscossi presso qualche gamer girl, tipo la già menzionata e inesistente Sylvia di K!

Ma forse sono io che sono prevenuto e che basandomi sull'espressione inquietante del Gard leggo quello che avrei letto nell'espressione probabilmente ancor più inquietante dell'ex videogiocaotre di 14 anni. D'altra parte, Tomb Raider esce a novembre del 1996, e di liceo ho fatto solo due mesi e mezzo, e sono ancora convinto che magicamente la mia vita sociale sarà come in "Bayside School" e "Primi Baci" così d'amblet, basta aspettare. E nel frattempo rifarsi gli occhi sulla formosa protagonista del gioco di oggi. Sigla!


Core design! Il video è interlacciato, o meglio, come si diceva al tempo, è "a righine". Così si risparmia in spazio occupato e comunque il tubo catodico (del monitor del PC, ma ancora di più quello della TV) fa effetto "calza", un po' come quando inquadrano Barbara d'Urso, che quando le fanno il primo piano sembra un santino di Bernadette Soubirous stampato negli anni 20 (e ha pure la stessa faccia sofferente). Però qui siamo su LCD e la magia dello sfumino del catodo non c'è più, e quindi ci viene male alle palle degli occhi nel vedere questo video a righettine. Sono sicuro che sulla console originale si vedesse molto meglio. Sapete qual è la console originale su cui è uscito Tomb Raider? "Playstation" direte voi.
No, è il Sega Saturn: è scritto ovunque, persino nella sintesi sui risultati google dell'articolo su wikipedia, pensate veramente che questo stupido blog possa essere considerato una fonte di trivia sui videogiochi, tipo "30 cose che non sapevate su tomb raider (e che in realtà sapevate benissimo ma leggete l'articolo lo stesso perché non avete voglia di leggere cose nuove)?" Vaffanculo! Già la parola stessa "trivia" rende l'idea di qualcosa di, appunto, triviale, cioè completamente inutile! Basta con 'sto cazzo di nozionismo! Non è nemmeno "scientificazione dello svago", questa, è ripetere a pappagallo cose che sanno tutti per tentare invano di uscire dall'irrilevanza! Fate tutti schifo al cazzo, ecco!


Scusate. Invece dell'algoritmo di compressione "escape" non so nulla. Importa? No, non importa. Non per me. Il fatto è che il logo è brutto come le feci e non voglio nemmeno parlarne. Quello che mi sono dimenticato di fotografare è il logo iniziale, quello del publisher, la Eidos, che è una parola greca che significa "immagine", da cui deriva "idolo". Però siccome eravamo coglioni, al tempo la pronunciavamo alla tedesca, "Aidos", e c'era pure lo stronzo che cantava "Aidos (aidoooos) ti sorridono i montos" e se vi viene voglia di prenderlo a sberle sappiate che una volta l'ho fatto sul serio (per altre ragioni). Ne avevo già parlato nell'articolo su MDK a proposito dell'equipollenza.


Beh, cominciamo con la presentazione, vi va? Chiaramente tutta sta roba non la vidi quando il gioco uscì, perché appena uscì giocai al demo incluso su ... boh! TGM? Forse. Sì, probabilmente era TGM. Comunque, il gioco inizia sul primo piano dell'occhio di un serpente (non mi hai fatto niente) e si allontana, con la scritta "Los Alamos - New Mexico" in sovraimpressione. Perché potremmo confonderci giustamente con Los Alamos (Pordenone). Un errore comune.


Insomma, la telecamera si allontana dal rettile, il sole fa effetto lens flare e bum! Test nucleare. L'anno non è specificato quindi ci sta benissimo che siano gli anni 50. Una specie di copritombino viene sbalzato via dal botto assieme a qualche rotolacampo e - ehi! Ma non vi pare che il quarto film di Indiana Jones abbia scopiazzato vergognosamente da questa intro? C'era anche la storia del frigorifero piombato che vabbè. C'erano anche i cani della prateria fatti in computer grafica come primissima inquadratura quando Lucas e Spielberg avevano detto per mesi, prima dell'uscita del film "no no ma state tranquilli amici che useremo tutti gli effetti speciali semplici e artigianali come una volta!" Non era stato specificato che l'una volta si riferiva in realtà al 1996.


Ma insomma cosa c'era sotto al tombino? Un buco con dentro una roba elettromagnetica che sbrilluccica e poi non si capisce più un cazzo ma si vede una figura quasi umana con LE TETTE GROSSE. Sarà forse Lara Croft? Ecco, vedete? Perché quando si parla di Lara Croft la si associa alle tette? Hai voglia a dire che è un personaggio che è un passo verso l'emancipazione femminile nel mondo sessista dei videogame. Ma a me pare semplicemente prova del fatto che nel 1996 i personaggi dei videogiochi aggrediscono il mainstream con un'attitudine estremamente semplicistica. Volete un personaggio femminile interessante? TETTE GROSSE! Volete un personaggio maschile interessante? PELATO! COL PIZZETTO! So che ora farete tutti finta di non ricordarvelo, ma nel 1996 raparsi a zero era il top della coolness. Magari io, che ho un problema di capelli troppo folti, avrei potuto pompare il mio carisma tagliandomeli almeno corti corti. Ma visto il mio problema di barbiere e di giudizio in casa sul lavoro del barbiere, che faceva sì che i miei rendessero l'operazione della tosatura una scelta strategica difficilissima, dovevo rassegnarmi a essere chiamato "Bulbo" da gente che ora si fa il riportino.


Ecco. La scena si sposta ai giorni nostri (ovvero 23 anni fa, e sì, siete estremamente vecchi) e troviamo la nostra altezzosa eroina, rigorosamente inglese (come la Core) e rigorosamente col suo accento altolocato con quel cazzo di birignao che mi fa scendere le palle ogni volta che un inglese mi rivolge la parola, seduta su un divano a Calcutta, India (da non confondersi con Calcutta, Frosinone). Un uomo, classico eroe machista tutto muscoli e niente cervello, si avvicina a Lara mentre lei lascia cadere la rivista che sta leggendo, una fanzine di archeologi d'azione in cui c'è in copertina lei. Non in quanto protagonista del paginone centrale, quanto per il fatto che ha fatto fuori il Bigfoot. Bigfoot ? Ma non è americano, quello? Da quello che so io, il bigfoot è americano, il sasquatch è canadese e in asia c'è lo yeti! 

Vabbè, tutte colonie del glorioso impero britannico, pensa la popputa nobildonna, che ha come unico hobby quello di appropriarsi illegalmente di tesori antichi e di causare l'estinzione di specie protette, perché è convinta della superiorità genetica e culturale del popolo della sua isoletta di merda e che è convinta che l'economia del suo patetico regno sia la prima al mondo, tenuta in piedi da un florido manufatturiero costituito al 99% da tazze con la faccia di Lady Diana dipinta male sopra (il restante 1% ha uno a caso tra i vari royal baby).

Brexit means Brexit
Ma sto divagando. Insomma, il coglionazzo in camicia di flanella arriva e con accento texano chiede a Lara cosa deve fare un uomo per avere un po' d'attenzione da lei. Ottima domanda, coglionazzo in camicia di flanella che leggo su internet chiamarti Larson. Come possiamo avere un po' d'attenzione da una tizia con le tette enormi, i capelli rosso prugna (andavano molto) e le labbra belle carnose senza sembrare uno di quei mostri di vallette televisive di serie B che si sono infilate un filo di goretex da sole nel labbro superiore? Ottima domanda davvero. 

Lara guarda il bove e dice "Difficile a dirsi, ma tu ci stai riuscendo bene". Deduciamo dunque che Larson abbia i jeans da boscaiolo ben attillati e rimpinzati di cotone idrofilo? Forse! Questo trucchetto ammetto che al liceo non l'avevo usato, ma in una gita scolastica successiva fui visto in mutande e apparentemente mi si disse che girò voce sul fatto che fossi messo bene, là sotto. Secondo voi ho approfittato di questa diceria? Certo che no! Come ho detto, in quel periodo le mie coetanee avrebbero potuto strapparsi di dosso la patonza e lanciarmela contro, e l'avrei schivata con agilità inaudita.

patonza a ore due! *swish*
Anche Larson non coglie al volo l'offerta buttata lì, perché è un coglione, o perché è americano (le due cose tendono spesso a sovrapporsi) o perché in fondo non è che Lara sia poi sta gran gnocca. Non la vediamo mai sorridere, avete notato? Essendo una nobile inglese è molto probabile che abbia una dentatura disposta a random, marcia e putrescente come quella di un fumatore di crack e la sola idea di poter infilare una propria appendice là dentro è un incubo freudiano non indifferente. Può ben essere, no? Insomma, non sono io quello che ti cerca, dice Larson, e Lara ci resta un po' di merda.

Vaffanculo.
A voi è mai capitato un collega/amico che vantando le sue prodezze sessuali vi dava dei coglioni perché magari vi ha visti parlare con una donna ed eravate un attimo impacciati e se ci fosse stato lui l'avrebbe arata col suo poderoso vomere? Ecco. Questo è un indice abbastanza affidabile del fatto che siamo di fronte a una testa di cazzo. Poi l'uso del cosiddetto "proverbio" ogni lasciata è persa è veramente una spia rossa così forte e lampeggiante a tale frequenza da farsi venire l'epilessia. Io ce ne avevo uno al lavoro con me. Ho dovuto metterlo al suo posto tirandogli un pugno (ma per una storia diversa). Non ne sono fiero. Ma il pugno era pienamente giustficato, sul serio. 

Ma sto divagando! Chi cerca Lara è la capa di Larson, tale Jacqueline Natla, direttrice della Natla Technologies. E qui è già fantascienza: una CEO di una compagnia di tecnologie... donna? A dispetto di tutti gli hashtag che vedete in giro per internet, la mentalità della Silicon Valley è "le donne son tutte troie a parte la mamma e Ayn Rand". Oh, ci sono sempre le eccezioni come Carly Fiorina e Marissa Meyer o la COO di Facebook, che pur essendo persone di merda, nessuno si fa problemi a dirlo, mentre i loro equivalenti muniti di pene, i vari Dorsey, Zuckerberg e Pichai, pur essendo egualmente persone di merda, sono chiamati "disruptors" o "innovators" o "visionaries" quando invece sono feccia in ugual misura.

per tacere di 'sta qui che è tutto un altro livello di merda
Praticamente la signora Natla cerca di intortare Lara mostrandole una pioggia di verdoni, ma siccome la signora Croft ritiene che l'unica moneta accettabile sia il glorioso pound, allora se ne sbatte figurativamente i coglioni: lei lavora solo per hobby. 

Then you'll like a big park. . . Peru. . . Vast mountain ranges to cover, sheer walls of ice, rocky crags, savage winds. . . and there's this little trinket: an age-old artifact of mystical powers buried in the unfound tomb of Qualopec. That's my interest. You could leave tomorrow. Are you busy tomorrow? Volevo scrivere qualcosa su quest'ultima frase con cui la Natla fa il pitch della missione a Lara ma non so veramente cosa dire. Tra il tono forzatamente atteggiato di Natla e il ghigno coprofago di Lara è tutto così anni 90 che mi è venuta l'emicrania. Ho bisogno di un Tedax.

Più tardi.


Beh, almeno sismo al menu principale! Per iniziare il gioco si apre il passaporto di Lara, che è un bordeaux scuro! Sono certo che la nostra tettona si sia lamentata nella sezione commenti del Daily Mail sul fatto che rimpiange i bei vecchi tempi prima del 1988, quando il Regno Unito, volontariamente, cambiò il colore blu del suo passaporto nel rosso scuro per seguire le linee guida non obbligatorie dell'Unione Europea, per poi lamentarsi che l'identità nazionale britannica era stata violata dal malvagio continente che aveva imposto il bordeaux. A certa gente piace frignarsi addosso. Cominciamo?


Altro video! Siamo in Perù (che ha il passaporto bordeaux pur non avendo nulla a che fare con l'Europa). Lara sta passeggiando molto tranquilla in montagna incurante della neve e dando prova del mitologico "stiff upper lip" che la nobiltà inglese mostra durante le avversità. La sua guida, invece, è piegata in due dal freddo, perché nonostante gli andini abbiano un livello di emoglobina superiore che gli permette di passare meglio la montagna, il nostro nativo peruviano non è un personaggio forte e indipendente come Lara.


Siamo arrivati, sembra dire il nostro peruviano alla Lady Croft che indossa uno straccetto a coprirle le tette e degli occhiali da sole tondi che mi riconciliano con il disagio. Ce li avevo anch'io gli occhiali da sole tondi, non rossi.


"Stai a guardòre, umìle bifolcou" sembra dire Lara col suo birignao del cazzo mentre lancia una corda e si aggrappa con grande teatralità per premere un pulsante in un bassorilievo. Come faceva a saperlo? Boh. Forse ha un paio di cervelli supplementari nelle tette? È una bella teoria. Intanto il nostro sherpa (che sherpa non è, etnicamente parlando) guarda sotto allo straccio che copre Lara e scopre che ha i soliti calzoncini corti. "Esta maraca es un estereotipo viviente" pensa Pedro, ma intanto, guardando il culo dell'inglese, gli si imbarzottisce tutto a dispetto del freddo.


Ovviamente il pulsantone funzionava e la porta, che è chiusa da millenni ed è fatta di pietra facilmente sgretolabile, si apre con relativamente poco cigolio. L'espressione del nostro nativo andino è quella di un pendejo. Un pendejo che, però ha visto qualcosa nella grotta...


"Ay caramba".


Lupi! Sono dei lupi. Lara ovviamente deve far girare tutto attorno a sé e non le va che Pedro prenda le luci della ribalta. Quindi taglia la corda, che poteva benissimo mollare e stracciandosi via in volo lo straccio che la copriva tira fuori le pistole e bum bum bum! Si vedono le tette? Eh? Visto che sode? Questo sembra voler dire la nostra archeologa mentre fa una strage di lupi. Fulco Pratesi è incazzato nero e urla "LASCIATEMI ANDARE IO LA STROZZO QUELLA TROIA" mentre dieci indios lo tengono fermo.


L'ultimo lupo è fatto fuori. Ultimo? No, ce ne sono altri. Lara atterra di poppe sulla neve e il modello è ancora troppo low-poly per far vedere i capezzoli induriti. Però finalmente vediamo la dentatura posticcia della nostra eroina mentre spara all'impazzata contro i rimanenti loppidi. In genere quando si urla sparacchiando si fa una brutta fine, ma nel 1996 era già iniziato il postmodernismo quindi queste regole non scritte della fiction venivano infrante. E poi, tette.


Ma non ci sono solo le tette! Esiste anche il culo! Le chiappe di Lara fanno ping pong con la sua treccia che convenientemente si ferma proprio a livello del sedere. Lara controlla che Paco sia proprio morto e lo ignora subito dopo: non è inglese, non è nobile, pensa, un ennesimo subumano troppo stupido per sopravvivere senza che diventi fardello della donna bianca.


Dopodiché Lara entra nella caverna e via che le porte si chiudono. Chiaramente si sta cacando addosso, ma sarebbe sconveniente mostrare emozioni e quindi via di sopracciglio su. Ora, sarà pure low-poly il modello di Lara in questa intro, ma va detto che l'inglesità della signora croft è resa benissimo. Guardate che faccia da cavallo che tiene.


E via che si parte! La risoluzione scende a 320x200 perché la versione patchata in alta risoluzione per la 3Dfx fa abbastanza cagare, e al tempo mica ce l'avevo la 3Dfx. Quindi, va bene così e non rompetemi le palle. Tanto, scheda acceleratrice o no, in Tomb Raider 1 le tette in-game diventano piramidoni, che è una delle caratteristiche principali che il mio amico Ivano ed io ricordiamo a proposito di questo primo episodio. Il mio amico Ivano apprezza tantissimo Tomb Raider e ci ha giocato un sacco di volte. "È bello - mi scrive su whatsapp - Anche se ormai datato le musiche, la trama e le locations coinvolgevano. E poi era il mio primo gioco per la playstation. Oh, non è nostalgismo eh! L'ho rigiocato fino a poco fa". Questo suo mettere le mani avanti mi fa pensare che abbia picchiato un po' troppo forte sul concetto di nostalgismo.

"Poi non avevo la memory card quindi ogni volta ricominciavo da zero però andavoa casa di un amico che ce l'aveva e lo conosceva e ci cagavamo addosso quando arrivavano i T-Rex". Ecco, vez, stai pure tranquillo che a quel punto non ci arrivo. Anzi, vista la mia totale imbranatisia è già tanto se riesco a passare il primo livello. "Trést!" ha risposto Ivano quando gliel'ho detto. Ma oh. E sì che il secondo episodio l'avevo pure finito (sulla playstation). Ci credereste?


Ma infatti questo è quello che dico quando parlo di un vortice di sfiga. Quando era il tempo di affermare la propria personalità facendo anche cose tonte in retrospettiva, per un quieto vivere, per rispetto dell'heimat, per timidezza e indecisione mia, e per un terrore di sbagliare e che ogni sbaglio venisse usato come ricatto morale, non facevo niente. Aspettavo, giocavo con 'sta roba, pensavo a quanto sarebbe stato bello avere una morosa come Lara Croft (e cioè atletica e tettona, la parte dell'archeologia fregava meno) mentre la vita mi sfrecciava accanto facendo un sonoro "whooossshhh" degno del noto personaggio dei cartoni "Road Runner".

Beep beep! Ciao ex videogiocatore, sono la tua vita che sfreccia via!
Nel frattempo, seguendo le impronte dei lupi, abbiamo passato una trappola che ci spara addosso delle frecce che paiono più dei missili PATRIOT, ma ok. Notate che bello lo schermo intero privo di interfacce utente che non siano la barra dell'energia! Comunque, la visione alle spalle della protagonista in terza persona era già stato provato nel francese Fade to Black, che pero non si è cacato nessuno perché il protagonista non aveva le tette.


Notate anche il colore grigetto-marroncino? Ecco, sì, è cominciato tutto più o meno qui. Realistico = grigetto-marroncino era l'equazione, magari non cominciata proprio con Tomb Raider, forse più con Quake 1 che è di poco antecedente. In ogni caso, a differenza di Quake 1 qui non ho problemi di nausea. E questo è un grandissimo plus. E i controlli? Beh, meglio di quelli di Alone in the Dark, senza dubbio, ma anche un  calcio nelle palle è meglio dei controlli di Alone in the Dark. Però Lara è abbastanza carro armato, specie quando deve curvare.


Lara lotta sola contro il mondo
Cerca di sentirlo meno finto
Lara vuole andare fino in fondo
Sola persa nel suo labirinto 

Lei non sa che la so vedere
Lei non lo sa che le vorrei dire

Amami Lara
Amami ancora
Guardami dentro solo un momento
Fermati un poco esci dal gioco
Fatti aiutare non ricominciare
Dammi un minuto fammi salvare. 


Così cantava Eugenio Finardi e la canzone parlava chiaramente di una sessione di onanismo durante una partita a Tomb Raider. D'altra parte la nota vergognosa rivista di settore "The Games Machine" mostrava un sacco di foto in cui la nostra archeologa si aggrappava al ciglio di un burrone mettendo in mostra il culo, mettendo come didascalia "Scommetto che questi saranno gli screenshot più apprezzati" come a dire "siete solo dei segaioli" quando insomma, mi sa che il segaiolo alpha era proprio chi scriveva. Credo che fosse il ben noto redattore Mauro Bossetti, uno che secondo me, ai tempi della sua partecipazione alla rivista, di seghe aveva un'esperienza degna di un bricoleur professionista.

"Più seghe!" "Non penso proprio, Mauro"
Ah beh. Non è un caso che uno dei pesci d'aprile più memorabili (e profetici) di quella rivistaccia fosse il trucchetto per vedere Lara Croft nuda. E d'altra parte "Lara Croft Nude" penso che fosse il principale argomento di ricerca su altavista.com, lycos.com e hotbot.com.


Ah, bene, finalmente si esce un po' dal grigino/marroncino! Una pianta rampicante spalmata sulla roccia ci fa trovare un buco in cui infilarci. Sennò mi sarei ripetutamente perso e non avrei trovato la strada per proseguire. Ecco, perché il problema fondamentale qui non è nel motion-sickness, quanto nel fatto che mi perdo facilissimamente. È un labirinto, ha ragione Finardi. Invece, vogliamo parlare di "Larasong", l'altra canzone su Tomb Raider fatta dai Litfiba senza Pelù? Io non l'ho mai ascoltata, ma i sono due le cose apprezzabili dei Litfiba senza Pelù:

1) che non c'è Pelù
2) che il cantante si chiama "Cavallo". La cosa mi fa molto più ridere del dovuto. Non so perché.


Ah, avete notato che la treccia non c'è? La nostra archeologa se l'è accartocciata sulla nuca (uno "chignon" si direbbe) perché i modellatori 3D non erano in grado di animarla per bene. Dal secondo episodio ci sarà 'st specie di serpente che frusta il culo a mandolino della nostra bocciofila. Comunque ora stiamo in un anfratto a cercare di usare il tasto "Usa/Spara" su una leva. È tutto estremamente meccanico dobbiamo essere proprio di fronte alla leva, la camminata di lato è lenta come la merda e se saltiamo di lato non solo la reazione è rallentata ma ci andiamo a infilare in mezzo alla porta. Bah! Capisco che è il primo esperimento di un gioco del genere, ma Lara ricorda sempre più un panzer Leopard 2.


Insomma, si apre il portone e poco dopo troviamo un portone più grande chiuso con delle cannette di bambù legate tra loro con una corda. Beh, Lara ci aveva con sé il coltellino svizzero con cui ha tagliato la corda nel filmato prima, potrebbe smontare con un po' di pazienza questo cancello e proseguire, no? No, ovviamente no, dobbiamo fare il giro dell'oca per andare a trovare qualche interruttore che ci farà passare. E cazzo, lì in mezzo le canne sono pure così larghe che infilandosi bene si potrebbe passare, no? No, le tette ci impediscono di proseguire, temo.


Ah, intanto non lo avete visto abbiamo fatto fuori vari pipistrelli. I comandi li sapete tutti, no? Con la barra spaziatrice Lara tira fuori delle pistole dalle munizioni infinite, e col tasto "usa/spara", se ha le pistole fuori, Lara spara, altrimenti interagisce. Grazie di avermi suggerito un verbo così polivalente, Francesco.


Passato un anfratto in cui non ci si capiva un cazzo, eccoci dunque in questo salone più aperto con due ponti uguali tra loro, in cui inevitabilmente mi perdevo. Questo, ovvero il fatto che Lara si perdesse in una stanza grande ma non troppo, non accadeva nel film con Angelina Jolie, anche se va detto che non ricordo assolutamente niente. Però di tutti i film tratti da videogiochi (ne ho parlato di recente) non era certo il peggiore. Poi l'ennesimo remake del film ispirato all'ennesimo reboot del gioco non ho manco idea di come sia. So che c'è la tizia svedese che faceva il robot in un film piuttosto strano. Altro non saprei dirvi, anche perché mi sono perso.


Ah! Lodevole che abbiano messo una mummia per segnare un punto di riferimento! A seconda di come si guardi la stanza, appare uguale con quei due ponti maledetti. Poi uno sprite 2D in un ambiente 3D, protagonista compresa, ci sta come i cavoli a merenda, ed è infinitaente più grande di Lara. Alla faccia di chi dice che i popoli antichi erano più nani.

Più tardi.


Ah! Un burrone! Saltiamolo in corsa come farebbe Diabolik e... cazzo!


Cazzo! C'è pure L'Orso! Qui si rischia di morire!

Morire di noia, s'intende

No, ok. facciamo fuori il plantigrado grazie alla forza delle nostre convinzioni, e cioè che un orso bruno non dovrebbe esistere in Sudamerica, ma c'è solo l'orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus) che è nero, con una specie di maschera sul volto (gli "occhiali") e molto più piccolo di questo esemplare qui. Queste cose le so perché mio figlio è in quel periodo in cui si esalta un casino con gli animali. Beh, cerchiamo di tornare al salto.

Molto tempo dopo.


Eccoci. Stavolta non sbagliamo il salto in corsa e Lara zompa al di là della scarpata. Bellissimo! Non abbiamo neanche dovuto aggrapparci come avrebbe fatto il biondino di Prince of Persia con il superpotere di manipolare il tempo come Zack Morris. Ok, ammetto che avevo salvato la partita prima di saltare. Nella versione PC si può salvare ovunque: nella versione console solo in certe zone dei livelli, dove c'è un "Cristallo di Salvataggio" che è una sesquipedale cagata che rende tutto infinitamente più difficile.


Ah! In un anfratto troviamo un kit di pronto soccorso. Che pratici questi incas di 500 anni fa che lasciavano pacchetti col logo della Croce Rossa con cui curarsi da morsi di pipistrello, zampate d'orso e pallottole di conquistadores!


Un altro interruttore che apre un'altra porta. Bellissimo vedere come tutto funzioni ancora, ma insomma, non pensiamoci troppo. Il fatto che la telecamera si sia spostata per farci vedere la porta che si apre ci mette quella sensazione di impellenza necessaria a farci capire che il meccanismo sia a tempo, quindi un bel salto ben calibrato e...


...cazzo. Dai che forse riusciamo a riattaccarci al muro.


Bicazzo! Appena scaliamo la porta si chiude. Amici, che vi devo dire? A 'sto gioco non sono un granché, me ne rendo conto. Non ero un granché neanche al tempo, tant'è che il secondo episodio lo finii con grandi difficoltà, ma devo dire che i comandi me li ricordavo molto più gestibili. Sarò rammollito con l'età? Ero più di bocca buona al tempo? Importa?

Più tardi.



Ah bene, ce l'abbiamo fatta stavolta! Dopodiché abbiamo una rampa di scale che hanno i gradini incredibilmente lunghi. Avevo letto da qualche parte che nel mondo di Tomb Raider tutti gli scalini sono così perché il motore non supporta i gradini di lunghezza normale. Segnamocelo questo perché lo verifichiamo più tardi, ok?


In cima alla scalinata c'è una specie di canalone con in fond - ehi! Ma quello è quel cavolo di cancelletto di bambù impenetrabile che abbiamo visto prima! Per via dell'invulnerabilità degli sprite bidimensionali in questo gioco abbiamo dovuto fare il giro dell'oca, proprio come avevo detto. Mi fanno male le palle.


Oh! Vediamo di ripararle con il kit della Croce Rossa Inca, che ci accattiamo dopo aver fatto fuori un altro lupo. Non ci siamo ancora buttati nel canalone perché tavò, ecco perché. E poi perché l'ho detto, mi fanno male ai maroni. Maroni che in quel periodo noi maschietti ci toccavamo sempre, ma non per la ragione che pensate voi! Non solo, almeno. Ogni volta che si sentiva la sirena di un'ambulanza o ognivolta che saltava fuori il numero 17 o varie cagate, c'era la gara a chi faceva i gesti apotropaici più vistosi. Pure le ragazze erano entrate nel tunnel del pensiero magico. Non avendo i maroni si toccavano la tetta sinistra. Succedeva così anche da voi o era una cosa tipica dei dintorni del Vecchio Paese?


Ovviamente era l'ennesimo esempio di stupidità adolescenziale, s'intende. Dopo aver azionato un altro interruttore che apre il portone finale, ci gettiamo nel canalone ed entriamo nel portone, e il primo livello è finito! Ragazzi! Sono fiero di me. Grazie a tutti, anche se so che in questo momento il mio amico Ivano sta facendo un "facepalm" tanto vistoso quanto le toccate di maroni quando ai tempi sentivamo passare un'ambulanza.


Secondo livello! C'è una vasca piena d'acqua, che è  trasparentissima! Possibile? Con tutta la muffa? Lo so, lo so, sono quello che su un altro blog si direbbe un pignolino della nerchia, o qualcosa del genere. Noi però ci tuffiamo ed esploriamo i cunicoli sott'acqua. Tanto Lara ha un paio di polmoni aggiuntivi.


Sì, ok, però anche qui abbiamo finito l'aria, e va bene che siamo tutti convinti che le tette piramidali di Lara contengano aria compressa ma prima o poi pure quella finisce. Che finita la barra blu del fiato scende la barra giallo-paglierina dell'energia! Eh niente. Non si trova l'uscita, e la nostra popputa figlia dell'endogamia nobiliare albionica tira le poligonali cuoia. RIP Lara, insegna agli angeli a catalizzare (controvoglia, sia chiaro) le pippe del tuo creatore. Che dite, la chiudiamo qui?


No dai, visto che abbiamo la possibilità possiamo anche esplorare un posto meno grigino come la villa di Lara Croft situata nello Shitsbridgeshire o qualcosa del genere in cui non c'è veramente un cazzo se non un isolatissimo Tesco, una nebbia perenne, e qualche contadino deforme che quando gli chiedi quanti rapporti sessuali ha avuto in vita sua, inizia a contare e si addormenta (perché si trattava di pecore. Era una battuta).

Ecco, che dire! Non è grigino ma è un casino inguardabile. Le texture sono sgranatissime (e ok, è il 1996) ma i colori sono un calcio nelle palle. Possibile che al tempo tutto questo lo perdonassimo? Possibile? Oppure eravamo concentrati sui pantaloni del pigiama da cui usciva il culo ben tangato di Lara nonché sul reggiseno sportivo? Sapete che temo che per il fatto che c'era la fregna fossimo capaci di perdonare tutto? 'Sta cosa, unita alla mia incapacità relazionale del tempo, mi deprime un casino.


No perché se pensate alla caratterizzazione di Lara Croft che abbiamo visto è quasi inesistente! Come si fa a millantare di avere un gioco avente per proatgonista una donna indipendente ed emancipata, quando abbiamo una sagoma vuota sulla quale possiamo imprimere la personalità che vogliamo? Sì, il ghigno visto nell'introduzione fa molto "action hero" ma a parte questo temo veramente che si scenda verso la donna ideale di un nerd, ovvero "come me, ma al femminile". Cioè, se Ellen Ripley è una donna forte e indipendente è perché c'è dietro un Dan O'Bannon che sa scrivere una sceneggiatura basandosi su esperienze reali di contatto umano, e soprattutto c'è una Sigourney Weaver che sa interpretare il personaggio rendendolo davvero credibile! Ma se Lara Croft è stata disegnata da un manipolo di nerd piuttosto impacciati che al contatto umano preferiscono collezionare nozionismo su cose nate per intratnere, allora è ovvio che si scade in quello che un maschietto adolescente sfigato pensa che la sua donna ideale debba essere. Aggiungiamoci il fatto che i produttori, sotto sotto, VOLEVANO che il prodotto fosse fatto su misura dei suddetti maschietti adolescenti sfigati ed eccoci qua. Successivamente Gard è cresciuto e leggo che è tornato su Tomb Raider approfondendo il personaggio come voleva realmente, ma in questa prima istanza della serie, beh, tutte le pippe sul personaggio femminile forte hanno la credibilità di una bambola gonfiabile bucata.


In realtà devo dire che sono profondamente di cattivo umore perché mi irritano un casino i controlli. Con la diffusione del 3D i giochi stavano evolvendosi in massa verso un nuovo paradigma, che è più o meno quello che c'è oggi. Ma chiaramente l'interfaccia utente era un foglio bianco su cui progettare il modo migliore per controllare un personaggio. E si andava molto per tentativi. Ora, Tomb Raider 1 ha avuto un gran successo di pubblico, ma resta sempre un primo tentativo. Spogliandomi dei pregiudizi sul significato storico posso solo dire che non è un'esperienza gradevole. I primi tentativi quasi mai lo sono. Sì, avete capito di che parlo. Ai tempi di 'sto gioco ci sarebbe voluto ancora un po'. Interrompiamo la digressione per vedere le scale della magione: sono lunghe. Bah!


Notevole anche come o Lara ha appena traslocato, che la villa è piena di scatoloni, oppure vive nel totale degrado da brava white trash inglese. Sì, uno dice che si è fatta la palestra in casa, ma cazzo, ci hai una magione enorme con un giardino ancora più grande, fatti un percorso di guerra lì, no? Oh, magari negli episodi successivi lo ha fatto, eh. Ma sticazzi, qui si parla del primo episodio e tanto ci basti. In tutti i sensi, perché tanto mi basta che ora chiudo. Prossimo gioco!

È merda? Prima di tutto chiedo scusa al mio amico Ivano, ma per quanto ci provi a trovarci una base di divertimento, non riesco a farmelo piacere. I controlli sono incasinati, la grafica è approssimativa e ripetitiva e non rende giustizia all'ambientazione che, indubbiamente, sarebbe affascinante. Ci si perde facilmente. I combattimenti sono abbastanza trascurabili e gli enigmi mi paiono semplicistici. Sono sicuro ci siano dei bei momenti eh, ma per me fanno fatica a emergere. So che a volte sembra che voglia fare l'alternativo dando "merda" ai classici ma molti classici lo sono perché sono stati i primi a fare una certa cosa. Questo gioco è senza dubbio il primo (o uno dei primi) in molte cose, ed è per questo che è diventato memorabile. Ma decontestualizzato, è merda. Scusa Ivano.
Ci rigiocheresti? No, e neanche col codice "Nude raider".

17 commenti:

  1. Grande pezzo! 😄 Che dire, Tomb Raider è un pezzo di storia, io lo conobbi all'età di nove anni e ne ero letteralmente catturato. Lara funzionò come fonte di ispirazione per riuscire a disegnare un personaggio femminile (perché alle medie la vagina era mooooolto più che un tabù, almeno per uno che le visse come me).
    Il famoso TRIVIA sul 150% incrementato sulle poppe di Lara è volutamente ignorato? Eh eh eh.
    Personalmente trovo Tomb Raider un gioco potente, nel senso del suo potere immersivo. Ho giocato anche ai due seguiti diretti (il secondo, tradotto in italiano, era un WOW costante, mentre il terzo lo aprivo più per i filmati, perché già iniziava la fase "meh") e capitava sempre l'attimo di paura per essere bloccato in un punto, indifeso, braccato da un'orda di nemici, salti in locazioni impossibili, oggetti contundenti oppure un mostro gigantesco che al MINIMO errore ti frigge. E sei finito. Roba da incubi veri (e ne facevo!)
    La casa di Lara ha quelle texture che mi ricordano parecchi indie contemporanei volutamente retrò, e poi lei era in una mise inedita, tra toppino, tutona a zampafuosso e piedi piramidali anch'essi...
    Sarà tutto, ma io preferisco questa Lara a quella poverella fragile impaurita della nuova generazione, al di là delle tette 😃

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    1. Rispondo subito alla tua domanda: sì, il trivia qul fatto che era scappato il mouse modellando le pocce di Lara ingrandendole del 150% è volutamente ignorato. Non ci credo neanche se mi mandano il filmato che è successo veramente così. Neanche se Toby Gard me lo giura con la callosa mano dal palmo pelosissimo sul cuore che è andata così. Come ho scritto nell'articolo, pure io ho giocato al secondo e in effetti l'ho pure finito, e sarà che le texture erano già molto più decenti e le ambientazioni molto più variegate me lo ricordo molto migliore, ma faticosissimo. Non ricordo però particolari incubi: sarà che ero già fuori dalla fase "cacasotto" e stavo entrando in fase "sfiga cronica" ? Sulla Lara reboottata (e presumo con meno tette) invece non ti so dire proprio nulla.

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  2. Come quasi tutti i giochi con la palette che poi in futuro avrei ribattezzato "a vomito" esercitava una repulsione tutta speciale su di me, per cui dopo averlo provato tanto per moda senza finire neanche il primo livello, me ne tenni ben lontano. Sarà anche che in quello stesso periodo era tutto un fiorire di emulatori da sala e per console, quindi s'erano improvvisamente resi disponibili decine di ottimi titoli da giocare, invece che fare da cavia per questi primi esperimenti 3D che nei casi peggiori richiedevano pure di comprare 3dfx e altre diavolerie.

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    1. Bellissima espressione la palette "a vomito", di cui Gears of War è un grandissimo esponente. La versione 3Dfx di Tomb Raider di cui parlo nel gioco in realtà l'ho anche provata, ma l'ho lasciata perdere quasi subito un po' perché al tempo avevo una misera Trident S3 o qualcosa del genere, regolarmente 2D, e poi perché la versione 3Dfx aveva le texture tutte sputtanate che sembrava carta da parati attaccata storta ai poligoni.

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  3. Ricordo bene questo gioco. Mi procurai prima Tomb Raider 2, molto noto nella stampa di settore e non solo per la sua difficolta' deliberatamente esagerata (ricordo la carenza di munizioni e kit medici che rendevano facilissimo morire). Quando mi procurai Tomb Raider 1 il gioco sembrava facile in confronto e probabilmente piu' bilanciato (o meglio testato) dei sui successori. Il livello della casa migliore pero' e' in Tomb Raider 2 secondo me.

    Tra parentesi questo era uno dei giochi preferiti di mia sorella prima di finire nell'abisso senza fondo di The Sims. Nonostante la protagonista fosse ben tettuta dalle forme teoricamente perfette, il fatto che fosse una donna la protagonista le permetteva di immedesimarsi. Quindi quel che indichi come discriminatorio (e lo e') per alcuni esponenti dell'altro sesso potrebbe essere perdonabile finche' la protagonista' e una "badass" ("prende a tutti/o a calci in culo" ndt.).

    D'altronde, non e' forse vero che ci si immedesima meglio in alter-ego del proprio sesso piuttosto che del sesso opposto?

    Quanto all nude patch, pensavo esistesse solo per il 2 (e a seguire) e su quella si', mia sorella era molto critica e concordo che fosse fatta piu' poter sbavare sulle forme tridimensionali di Lara che altro.

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    1. Sì, beh, Tomb Raider 2 l'ho finito perché era l'unico gioco che avevo alla playstation al tempo (era prima del modchip, lo so) ed effettivamente era un casino bestia, tra carenza di munizioni e medikit, ma pure, se non sbaglio c'era il fatto che su psx non si potesse salvare ovunque si voleva ma bisognava pigliare il cristallo.

      Mia sorella è andata direttamente su The Sims (con una puntata supervisionata su ultima online) senza passare da Tomb Raider, sarà che era troppo piccola per un arcade così difficile, ma senza dubbio non nego che una protagonista femminile "badass" sia una ventata d'aria fresca (per quanto Lara Croft non fosse la prima protagonista donna di un videogioco).

      Certo, se avessero pompato come il personaggio di, chessò, Grace Hopper come hanno pompato il personaggio di Lara Croft, all'atelier culturale di ingegneria informatica ci sarebbero state più ragazze delle 5 su 300 che avevamo all'inizio del corso. Ma Grace Hopper a tette non stava messa bene, mi sa.

      La nude patch, beh, precede la formulazione della ben nota "regola 34" di internet ma siamo tutti d'accordo se qualcosa esiste, qualcuno da qualche parte ne ha tratto una versione porno.

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  4. innanzitutto complimenti per il blog.
    Prima di giocare al Saturn, giocavo al game gear e al game boy (il primo decisamente superiore al secondo), quindi un gioco come Tomb Raider era magia pura. Lara aveva una libertà di movimento impressionante considerando che fino a poco tempo prima il personaggio saltava e nella migliore delle ipotesi con l'altro tasto faceva un attacco (sempre quello, ovviamente). Avevo otto anni, con mio padre passavamo le nottate a cercare di superare quei livelli perché era talmente incasinato che una leva o una porta nemmeno la vedevi in quanto poteva tranquillamente essere scambiata per un muro. Ma ci giocavamo lo stesso perché le emozioni di quelle musiche che partivano nel momento giusto, dei nemici a cubotti che ti facevano saltare in aria per lo spavento e gli infiniti labirinti (seppur idioti) ti tenevano ore e ore incollato allo schermo.
    Per quanto un gioco del genere al giorno d'oggi possa generare un sacco di ilarità, credo sia una pietra miliare che ha fatto scuola.

    Ah poi c'erano i salti in diagonale (hai giocato troppo poco per cui non hai potuto assaporarli) che ti facevano bestemmiare in ostrogoto XD

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    1. Riverisco, grazie. Al di là della fede personale, trovo molto volgare bestemmiare (in ostrogoto o no, poco importa) quindi mi sono trattenuto dal proseguire. Ma è vero che giocando (e finendo) il durissimo seguito sulla PS1 (quindi senza save scumming) i vaffanculi sono spuntati come i funghi. È stato epocale, a modo suo. È invecchiato così così. Visto che avevi il Game Gear, a proposito di bestemmie in ostrogoto, il mio migliore amico diventava una bestia quando giocava a Chakan - The Forever Man, che mi pare di aver scritto altrove in questa sede essere di una difficoltà atroce. Confermi?

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    2. grazie a te per la tua replica. Tomb Raider 1 mi piaceva tantissimo ecco perché nonostante le innumerevoli difficoltà non mi sono mai fermato ma concordo sulle problematiche di gioco come ad esempio dei blocchi da spostare che erano uguali e identici a dei muri, ti lascio immaginare quante ore ho impiegato per scovarli. Chakan è stato uno dei pochi giochi che ho venduto. Era complicatissimo, con una grafica deludente anche per l'epoca e gli incantesimi erano persino controproducenti. Bisognava morire una marea di volte e cambiare sempre percorso prima di fare qualche piccolo passo in avanti nella storia. Quindi si, confermo

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  5. Mi trovo perfettamente d'accordo con la tua recensione.
    Gioco blasonato all'epoca, era una novità, non ho mai capito se parte di questa notorietà fosse dovuta alle tette enormi o alla versione topless (orribile vedere quelle due piramidi). Terminai sia l'uno che il due , all'epoca non mi sembrarono così difficili anche se già mi annoiavano. Era molto molto ripetitivo. La grafica è invecchiata malissimo e poi essendo uscito un ottimo reboot, considero questo un retaggio del passato.

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    1. se penso a tutte le nottate passate a risolvere quei livelli complicatissimi leggere che "non ti sembrarono così difficili", mi disorienta un po' XD

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    2. all'epoca un gioco mi durava 3 / 4 giorni al massimo, giocandoci alla sera fino a tarda nottata. Ci sta dai, un gioco come tomb raider lo completi in una decina di ore tranquillamente. Se guardi su youtube c'è chi lo completa in meno di due ore, ma è roba da guinnes dei primati.

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    3. io impiegavo nottate per un semplice cancello da aprire. Certo, una volta completato la prima volta i livelli diventano passeggiate ma passarci la prima volta, almeno per quanto mi riguarda era sempre complicatissimo... ad esempio verso la fine del gioco non so quanto tempo impiegai per capire che la Lara clone poteva essere sconfitta solo facendola cadere nella trappola... Io pensavo fosse un nemico da abbattere e tutte le volte mi faceva secco XD

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    4. I videogame 3d di quel periodo avevano sempre livelli molto intricati, oserei dire labirintici, e la scarsa varietà di texture non giocava a loro favore. L'esplorazione di un mondo completamente 3d bastava per rendere un gioco coinvolgente e immersivo. Vedi i vari fps (quake e tutta la fila di cloni) e tomb raider non faceva eccezione a questa regola. Era l'alba dell'esplosione dei giochi con il 3d "vero", a mio avviso tomb raider fu il capostipite del suo genere.
      Poco importava se il gioco in certi momenti era poco intuitivo, o se per esempio era facile rimanere bloccati o perdersi. Finalmente avevamo un mondo "reale" in cui muoverci e questo almeno personalmente, faceva chiudere un occhio su tutto il resto.

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    5. comprendo e condivido il tuo punto di vista. Lara aveva una libertà di movimento assurda per i giochi dell'epoca. Io restavo incantato dalla possibilità di fare il tuffo ad angelo dalle cascate (accade anche all'ultimo livello dove devi tuffarti in un quadratino d'acqua) e poi saltare e sparare contemporaneamente in tutte le direzioni, insomma, queste novità mi facevano digerire le ore buttate inutilmente per trovare il masso da spostare che era uguale a qualsiasi altra parete ininfluente XD
      Quanti ricordi ^^

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    6. Sparare in tutte le direzioni saltando era effettivamente una figata pazzesca per l'epoca.
      Tra l'altro io avevo una versione "Twilight" dove i video d'intermezzo erano stati tagliati (li vedo per la prima volta in questo articolo) per compattare al massimo il gioco. Poi dei livelli in sè non ricordo moltissimo, penso di averci giocato l'ultima volta proprio nel 96: ero solito a giocare, completare, cancellare.

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    7. Si, la libertà di movimento di Lara era ciò che più mi piaceva di quel gioco, potevi sparare persino in corsa ^^
      all'epoca di Tomb Raider io avevo il Sega Saturn. Ogni gioco era "sofferto" e aveva il suo valore in quanto veniva acquistato originale e a prezzo pieno. Poi ho ricevuto una ps1 modificata e ho cominciato a bruciare giochi uno dopo l'altro e devo ammettere che in questa maniera perdevano il loro valore.

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