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lunedì 20 maggio 2019

Space Quest IV: Roger Wilco and the Time Rippers (Seconda Parte)

Nella precedente puntata del blog dell'ex videogiocatore!

AAAAHH!!!!!
 
AAAAAAAHHHHH!!!!!


AAAAAAAAAAAAHHH!!!

AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!
...ed ora, la AAAAAAAAHHHH!!!! conclusione!

 Bentornati, miei piccoli amici, alle avventure spaziali del bidello spaziale Roger Wilco! Ora, riflettendo un secondo su quello che abbiamo visto finora, devo dire che non è che Space Quest IV sia stato così divertente. Ricordo distintamente che la prima parte era abbastanza triste, con la sua ambientazione postatomica, e il bello veniva più tardi. E quando dico bello, intendo dire "tette". Ma le memorie sono vaghe, e quindi non prendetemi troppo sul serio. Tanto non lo fareste comunque. Branco di ingrati.



Oh beh. Siamo nel modulo temporale e pigiamo tasti a caso. Ma proprio a caso. A volte non portano da nessuna parte, altre volte, semre secondo il caso, ecco di nuovo un altro gradiente, stavolta solo giallo e arancione, che ci porta indietro nel tempo. 'Sta cosa del caso è veramente irritante, oltre che sciatta e approssimativa dal punto di vista del game design. E questo ve lo dice uno che quando ha cercato di fare game design ha miserabilmente fallito, quindi onestamente che ne so? Space Quest IV ha venduto, i giochi che ho fatto io no! Quindi avete ragione voi, cazzari di Andromeda. Ciononostante, questo non mi piace.


Taaac! Lo sfondo è cambiato, e pure il titolo del gioco in cui siamo finiti: Le Pupe di Gomma di Estros, traduzione di "Latex Babes of Estros", che è un chiaro riferimento alla nota avventura testuale di fantascienza Leather Goddesses of Phobos,  il cui seguito era comparso pure quello su un numero di PC Action successivo e sul quale avevo avuto fantasie, perché anche quel gioco era pieno di donne con le tette grandi.


Ok, che succede? Gironzoliamo per i canyon di Estros e un enorme uccello ci prende per la braccia. Roger cambia di nuovo faccia sfoggiando un discreto set di addominali che non ci si aspetterebbe da un bidello spaziale.  Ora che ci penso Estros dev'essere un riferimento all'estro, che non è inteso come talento artistico, ma alla spinta muliebre all'accoppiamento dovuto a certe alterazioni dell'equilibrio ormonale. Cacchio, vero! Visto quello che stiamo per vedere tra qualche screenshot, ha senso. Ben fatto, gioco.


Insomma, il "Favazzo" ci porta al suo nido e subito dopo lascia cadere un poliziotto dei sequel infilzandolo in uno spuntone del nido. Siccome siamo simpatici proviamo a leccarne il cadavere. Ma ok! I cadaveri non si leccano, si perquisiscono, e voilà che facciamo nostra una carta di chewing-gum che potrebbe servirci ma non lo farà, perché a quel punto del gioco non ci arriveremo.


Nel nido c'è anche un buco molto conveniente che usiamo per tuffarci nel fiume in fondo al canyon, e subito le titolari Pupe (vestite) di Latex ci fermano, puntandoci una fiocina contro.


Ed eccoci qui! Zondra, la bionda popputa con costumino intero dallo spacco ombelicale che speravo di trovare nel dischetto demo di PC Action. "Ci possono essere anche queste cose sul computer!" dicevo a me stesso, incredulo. Già per me la tizia in topless di Ghostbusters 2 era per me una roba impensabile, questa che era in primo piano e a 256 colori (256 tonalità di grigio sul mio schermo in bianco e nero) era il bengodi. Sì, tempi ingenui, sì non c'era pornhub.

Comunque, la suddetta pupa di latex apparentemente tra Space Quest V e Space Quest X era fidanzata con Roger, ma lui l'ha "friendzonata". "IMPOSSIBILE!" pensavo tra me e me "CHI LA MOLLEREBBE UNA GNOCCA DEL GENERE? Roger, non capisci un cazzo!" Successivamente imparai che le tette non sono garanzia di una relazione felice. Non aiutano nemmeno. Magari ti senti molto fico all'inizio, ma no, non aiuta.


E insomma le pupe vestite di gomma ci minacciano con delle fiocine: proviamo a dare loro un po' di lingua e/o a scappare e niente, ci pigliamo la fiocinata nella schiena. "Tutti i Ben Gay in Florida non rivivrebbero questa esperienza" dice la sequenza di morte. Ora, Ben Gay è la versione inglese di una pomata antireumatismi chiamata "Bengué" nell'originale francese, e viene nominata la Florida perché è piena di vecchi. Quello che vuol dire è che per farci passare il mal di schiena causatoci dalla fiocinata non basterà tutto l'olio di tigre della casa di riposo degli stati uniti. Che traduzione di merda!


Siamo così disgustati che ci buttiamo nel sommergibile, e le Pupe ci portano nel loro rifugio sott'acqua. Devono avere sbagliato persona, pensa Roger, ma siamo nel futuro e chi mai ha idea di che cosa accadrà nel futuro? Otto anni fa non conoscevo nemmeno la persona che ora è mia moglie, e manco avrei immaginato di avere un blog con la foto di Andreotti in cui decido se i giochi dietro cui sbavavo da piccolo sono merda o no. Quindi...


Ok, le Pupe ci legano a una specie di sedia da dentista, e non sto certo parlando del famoso gioco della "Dentist's Chair" che agli europei del 1996 Paul Gascoigne e soci facevano alle Spice Girls con ovvie conseguenze finali. Eh no. Comunque, in un'immagine che nella recensione su PC Action non si vedeva, Zondra è diventata quasi deforme e ha perso ogni sua attrattiva. La sua spalla è una tizia mascolina con il mullet alla tedesca e l'aspetto da espertona S&M. In realtà, guardando meglio, somiglia molto all'istruttrice di nuoto che impartisce lezione di "baby swimming" in una piscina vicino a casa nostra e che eravamo andati a vedere. Costei come metodo di insegnamento aveva di mettere i bimbi a bordo piscina e lanciarli in acqua, costringendoli a galleggiare per sopravvivere. Ovviamente abbiamo subito lasciato perdere.


Insomma, Zondra ci lega per bene e ci distrugge i pantaloni con un raggio laser. Roger si incazza, giustamente, mantenendo comunque un certo decoro: "Lasciami andare p...strega!" Devo dire che per quanto il gioco di parole originale "B...Witch!" sia molto più sensato, per qualche ragione anche la traduzione italiana non mi dispiace affatto. Sarà che al tempo io e il mio amico trovavamo impossibile che un personaggio di videogiochi dicesse una parolaccia anche solo accennata, e lo leggevamo dicendo "Put...eeeeeeeh! Strega!" dove l'eeeeeeh! è il verso nasale con la e chiusa che si fa quando ci si accorge di un lapsus linguae, voluto o no. 'Sta cosa la faceva per finta sempre un mio prof all'università per dire una cosa che non avrebbe potuto dire ma ce la diceva lo stesso mascherandola da lapsus con l'eeeeeeeeh! correttivo. Era lo stesso stronzo che scrisse dell'Atelier Culturale™.


Thoreen (è questo il nome della pu-eeeeeh!-strega) è un'esperta di torture e ci presenta un suo amico elettromeccanico. Ora, al tempo non eravamo così scafati da pensare ai vibratori (sarebbero arrivati più tardi, con le cassette degli insopportabili Gem Boy) ma c'è una specie di silk-e-pil dall'aspetto molto brutale. Ora potrei raccontarvi una storiella personale sul silk-e-pil ma sinceramente mi vergogno un po' e poi finisce che mia moglie, che ricorda come per questa ragione l'avevo messa molto a disagio (non stavamo ancora assieme al tempo), se rilegge la storia si mette a ridere e non finisce più. Sta di fatto che mentre la pu(eeeeeh!)strega Thoreen si accinge a depilarci, ecco un deus ex machina! 

Quasi, dai
O meglio, "Piovra" è come viene chiamato nella traduzione il mostro marino che attacca la base. In realtà sembra più una lumaca tentacolata...


Sì, una specie di Cthulhu o qualcosa del genere. Zondra, Thoreen e un'altra pustrega (eeeeh!)  innominata scappano via, lasciando Roger di nuovo in balia di una sequenza a tempo. Sospiriamo...


Ecco, in una cosa molto nipponica concettualmente parlando, Roger viene assalito da due tentacoli, in realtà oserei dire più due lingue del mostro marino, che inconsapevolmente ci aprono le manette per aggrapparsi a noi. Fortunatamente, ricordiamo come Zondra ci ha distrutto i calzoni col pulsante rosso, e lo usiamo per laserare la doppia lingua della piovra. In tutto questo, Roger mantiene un'espressione costipata degna dei pupazzetti di He-Man della prima serie. Sì, ho nominato He-Man. Niente piantino grazie.


La sequenza non è ancora finita, però, il bestio ci prende in bocca e noi dobbiamo esserci già riforniti di bombole d'ossigeno da gettargli in bocca. La cosa non rende felice la lumaca/piovra predatrice, che si leva dai coglioni. Evviva?


Evviva! Zondra e le altre due pustreghe, da bravi stereotipi di donne videoludiche, si gettano addosso a Roger accarezzandolo e coccolandolo, ma niente di più: Zondra si rende conto che in qualche Space Quest tra il 4 e il 9 è stata troppo appiccicosa nei confronti di Roger e ora capisce che non avrebbe mai funzionato tra i due, perdonando il nostro eroe per averla abbandonata all'altare o qualcosa del genere. Per farla breve, ci friendzona, manco fosse Sylvia che abbiamo visto un paio di settimane fa. Oh beh! Non discostiamoci troppo comunque dallo stereotipo dela Barbie spaziale e andiamo a fare shopping! Porca merda che fastidio.


Intanto, in Space Quest XII, la Sequel Police porta al cospetto di Vohaul il tizio che all'inizio ha squarciato il tempo per salvare Roger spedendolo in quella wasteland orrenda che è lo Xenon postnucleare. Pronti per il momento-agnizione? Vohaul, per qualche ragione che non capisco e mi frega poco di capire, svela al pubblico a casa che il tizio fisicato con la maglia aderente e il phon enorme è il FIGLIO DI ROGER. zan zan zaaaaan. Bah.


Torniamo in Space Quest X, con le pupe che nel frattempo si sono vestite da Valley Girl e sventolando carte di credito (marò che americanata) vanno a spendere un sacco di soldi. Zondra urla "VENDITA!!!!" e a me escono i maroni dallo sfintere posteriore. No porca merda. Qui "SALE" si traduce con "SALDI"! Le basi, cazzo! E in tutto questo Roger continua a essere smutandato.


Rimediamo subito andando al negozio di abiti più mainstream, dove con un quantitativo accessibile di buckazoids (qui tradotti come "lirezoid") riusciamo a riguadagnare uno straccio di decenza. Fatto questo, siamo in un centro commerciale spaziale, dove si va come prima cosa?


Semplice, nel negozio di videogiochi. Prima c'era la folla per via di un "meet and greet" coi due fancazzisti di Andromeda (Crowe e Murphy, insomma) e tutti i fan erano lì a farsi firmare le scatole dei loro videogiochi vantandosi di come, siccome si sono scambiati due parole, allora sono i loro migliori amici. Cosa che accadde qualche tempo dopo quando su IRC si chattava con quei falliti dei redattori delle fecali riviste di settore (ce n'era uno in particolare che aveva una puzza sotto il naso da far paura). Cosa che accade ancora oggi quando sui blog nerdisti, gli autori parlano di Zerocalcare incensandolo e chiamandolo "Michele" per fare i fighi dicendo "Capito? Lo chiamo per nome! Io sono suo amico, e voi non siete un cazzo!" Stimati, vez. Come livello di irritazione è secondo solo ai metallari che commentano i brani di Vivaldi su Youtube dicendo "Ecco, vedete che noi metallari siamo anche sensibili e colti?" Ammetto che non ho ancora visto un metallaro che parli di Vivaldi chiamandolo "Antonio", però. Ma sono certo che cercando a fondo lo trovo. Oh, se lo trovo.


Ah, il cestino delle occasioni. C'era anche in un negozio di videogiochi chiamato "Corto Circuito" che aprì al Vecchio Paese diversi anni dopo l'uscita di Space Quest. Era il negozio in cui vidi The Need for Speed e che poi si spostò nella frazione dal nome ridicolo al posto del negozio della Olivetti. Ci presi diverse cose in quel cestino, tra cui un CD della Simulmondo con tutti i Diabolik e i Simulman. Qui invece ci sono un sacco di parodie, tra cui appunto "Boom", un gioco adventure postatomico in cui non succede assolutamente niente.



Beh! Devo dire che nel gioco che viene parodiato (ci arriverò, prima o poi) non è che ci sia tutta questa azione, in effetti. Non che siano meglio le sequenze di clic forsennate dei giochi Sierra eh. Non voglio neanche fare il democristiano nonpensante che pensa che il top della diplomazia sia fare la media aritmetica tra due estremi opposti perché in medio stat virtus e ci ho pure messo il latino e vaffanculo. Insomma due cose opposte possono fare abbastanza cagare, e non è detto che sia necessario rifugiarsi nel mezzo a forza. Che cosa c'entra tutto questo con il resto del gioco? Non lo so. Ma ecco una rapida carrellata degli altri giochi parodiati:


King's Quest XXXXVIII - Quest for Disk Space :  presa per il culo del numero ignobile di dischetti che richiedono i giochi contemporanei della Robertina Williams. Il fatto che il numero romano sia XXXXVIII e non il corretto XLVIII vorrà dire qualcosa? Boh.



It Came for Dessert : presa per il culo di "It Came from Desert" della Cinemaware, con un'orda di parenti affamati e rompicoglioni al posto delle formiche.


Sim Sim : presa per il culo dei giochi della Maxis, in cui dopo aver simulato tutto il simulabile, si simula il simulatore. Molto bello, molto "meta". Potremmo dire che è un'anticipazione del noto Spore?


Checkerboard Construction Kit :  non è una parodia di niente, ma è un riferimento al software di merda prodotto dalla Scumsoft, i cattivi di Space Quest 3.



Where In The World Is Hymie Lipschitz? (And Who Really Cares) : presa in giro di Carmen Sandiego e degli stereotipi delle famiglie ebraiche newyorkesi, specialmente la madre rompicoglioni ed eccessivamente invasiva che vuole scegliere la fidanzata per il figlio.



Cluck Egger's Advanced Chicken Simulator : parodia di Chuck Yeager nonché riferimento ad Astro Chicken, sottogioco arcade già presente in Space Quest 3, sempre ad opera della Scumsoft.


Ma di 'sta roba non ce ne frega niente: qui abbiamo l'hint book di Space Quest 4 che possiamo comprare, con i vari suggerimenti scritti in inchiostro simpatico che sveleremo con una penna magica. Trattandosi questo gioco di Space Quest X (e Space Quest XII), ovviamente i suggerimenti sono quasi tutti inutili. Bello però il riferimento a Twin Peaks e alla pubblicità dell'equivalente americano dell'SOS Beghelli.


Vabbè. Siccome non sappiamo che fare, facciamo come in Jones in the Fast Lane e andiamo a lavorare a Monolith Burger per tirare su un po' di soldi, ok? Il suino (che è stato anche il soprannome di un mio capo diversi lavori seri fa) ci offre un lavoro di cuoco che prontamente Roger accetta...


...ah ma che ipocrisia. Il lavoro di cuoco è una sequenza arcade che possiamo skippare nel caso in cui abbiamo riflessi inesistenti. Che stronzata: questo gioco è pieno di sequenze di azione non skippabili! Questa la si può saltare perché è noiosa da fare schifo. E infatti lo facciamo.


Coi soldi che abbiamo fatto, la cosa più ovvia da fare è quella di vestirsi da donna. Perché? Beh, perché no, scusate? Siete dei bacchettoni bigotti: non può Roger abbracciare il suo lato femminile? Ok, ok, è perché i bancomat nel futuro non hanno il PIN ma una telecamera che riconosce i nostri connotati e se vogliamo usare il bancomat che abbiamo fregato a Zondra dobbiamo vestirci da donna bionda. Eh.


Devo però dire che Roger, con questa camminata, sembra trovarsi veramente a proprio agio! Basta così, si fotta Vohaul e tutto il resto, decidiamo di vivere la nostra vita come finalmente ci sentiamo di essere: Universo, preparati a conoscere Rogerina Wilco! Ora che ho scoperto la nuova me stessa, nulla mi può fermare!


Beh, nulla tranne un poliziotto all'ingresso del centro commerciale. 'Fanculo, andiamo in sala giochi.


L'unico gioco libero è il pallosissimo seguito di Astro Chicken, ovvero Ms. Astro Chicken (sì, proprio come PacMan, lo so). In questo sparaspara a scorrimento, pilotiamo una "pollastrella" evitando ostacoli tra cui una specie di scoiattolo volante, cacciatori e roba varia, e come arma possiamo cagare le uova in testa ai cacciatori. Non so che altro dire se non che in quel periodo trovavamo molto divertente il testo di una canzone di Zucchero che faceva "L'amore è un gallo / E strilla nel cielo / E io lo scanno / E cade dal cielo". Credo si riconducesse tutto al famigerato pollo di gomma con carrucola in mezzo.


Ops. Andiamo a giocare con l'altro cabinato libero e arriva la Sequel Police a rompere le palle. Sapete che cos'è questa, amici? Semplice! Una sequenza a tempo! Che peraltro è impossibile da passare se abbiamo il PC troppo veloce! Infatti già sul mio 486 DX2 a 66 MHz era infinitamente più difficile che sul 386 SX a 20 MHz del mio amico. Fortunatamente con il pulsante "Turbo" riuscivo a downcloccare il pc a 33 Mhz, ma restava tutto piuttosto complesso.


E via! La cosa da fare qui era fuggire dai poliziotti lanciandosi sullo Skate-o-Rama, la pista da pattinaggio a gravità zero. Ora, che ci crediate o no, ricordo chiaramente di aver sognato tanti anni fa che al Vecchio Paese, al centro sportivo, avevano installato uno Skate-o-Rama in cui potevo nuotare a gravità zero esattamente come Roger (ma senza i poliziotti che ci sparano). Siccome nei miei sogni non c'è mai posto per la grandiosità, ovviamente io ci provavo a nuotare verso l'alto, ma salivo di pochissimo. Però trovavo la cosa esaltante, nel sogno. Poi mi svegliavo e mi dicevo "ma che cagata". Bah. Almeno avere sogni deludenti mi ha aiutato a tenere i piedi per terra.


Ora, se ricordo bene, la cosa da fare era salire, salire, salire fino in cima, andare dall'altro lato dello Skate-O-Rama, poi scendere e in teoria il poliziotto non dovrebbe esserc-oh. Bah. Bello il domandone che ci viene posto quando veniamo colpiti dal laser del nostro nemico, ma non basta a interrompere l'inarrestabile processo di disgregazione dei miei coglioni. In sostanza, amici, sì, l'attesa del piacere non solo è essa stessa il piacere, ma l'arrivo del piacere atteso è spesso e volentieri una grandissima delusione. Almeno nel campo dei videogiochi. Prossimo gioco!

È merda? Sì. Chiaramente non potevo saperlo leggendo la recensione che gli dava un voto abbastanza alto (90% o simili, ma io guardavo più che altro la grafica). E la grafica, in effetti, era stupenda (e non mi riferisco solo alla pustrega Zondra). Ma insomma, la storia è abbastanza divertente come concetto ma mi pare che non sia proprio ben sviluppata (ma capisco che il viaggio nel tempo è un tema sempre molto spinoso). Le sequenze a tempo sono irritantissime e non lasciano tanto tempo per riflettere o pensare. Non è quello che voglio da un adventure. Non so, non fa schifissimo, ma è tutto così scialbo. La traduzione è meno peggio di quanto pensassi ma non è mai successo che una bella traduzione da sola salvasse un gioco dalla zona marrone. Nel dubbio, dunque, è merda.
Ci rigiocheresti? No, ci sono dei comodissimi longplay su youtube se mai vorrò vedere il finale. Dunque, cui prodest?

1 commento:

  1. Per citare il recentemente scomparso Morricone: Una bella musica non salva un film brutto. Coi dovuti adattamenti.

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