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lunedì 4 marzo 2019

Master of Orion

Nei primi anni 90, almeno secondo la mia personalissima percezione, la fantascienza aveva ancora un aspetto "ottimista" e soprattutto "pulito". Il 1993, l'anno in cui questo gioco è uscito, vede l'ultima stagione di Star Trek: The Next Generation in concomitanza con la partenza di Star Trek: Deep Space Nine, che per ragioni di budget aveva i set molto più bui e aveva i toni "sfumati" a tal punto da sembrava una telenovela nello spazio. Al buio.

"Sisko sorridi per favore, che con tutto 'sto buio mica riesco a vederti"
"Questa era una battuta razzista, vecchio mio"
"Lo so, lol"


Non parliamo del sottovalutato Babylon 5, che guardai di straforo a notte fonda quando uscì, salvo poi non riuscire a stare sveglio. Anche quel telefilm uscì nel 1993, e nonostante l'inizio luminoso, colorato, e con una grafica computerizzata quantomeno ridicola, man mano che avanzava si con le stagioni si andava sempre più verso un'estetica tetra, sporca e pessimista che eventualmente arriverà ad abbandonare il concetto di "space opera" per concentrarsi più sul cyberpunk, tipo il ben noto Matrix.


"Whoa" - Neo, The Matrix (1999)

E quando invece si resta sulla space opera? O robe tipo "Punto di non ritorno", o gli inguardabili sequel/prequel/quelcheè di Guerre Stellari o Star Trek  (non che sia un fondamentalista dell'"erano meglio i vecchi episodi", ma oggettivamente sono estremamente blandi). E non dimentichiamo certe truzzerie inguardabili tipo la trasposizione cinematografica di "Lost in Space", noto principalmente per la presenza nel cast di uno dei tizi di "Friends" e di una burrosissima Heather Graham.

Lost in Space (1998)
Per quanto riguarda i videogiochi, beh, la space opera è un genere molto più fruibile sul medium videoludico piuttosto che su quello televisivo/cinematografico. D'altra parte basta un'astronavina che spara, dei pixel sullo sfondo che fanno le stelle e via che la space opera è pronta, dico bene? E infatti l'ambientazione spaziale dei videogiochi, che sia buia e sporca o lucida e pulita, non passerà mai del tutto di moda, a prescindere dal genere. 

Il gioco di oggi è ambientato nello spazio, ed essendo del 1993, ha quell'estetica pulita, lineare e luminosa di cui parlavo. Il sequel, di tre anni successivo, avrà già un aspetto più cupo e quasi gigeriano nell'interfaccia. Ma non mettiamo il carro davanti ai buoi: Master of Orion è la versione raffinata di una dimostrazione di capacità programmatorie da parte di un certo Steve Barcia, che aveva fondato una software house chiamata Simtex e aveva prodotto un gioco chiamato Star Lords che cercava di rifilare alle grandi software house affinché lo pubblicassero e lui facesse soldi. La lungimirante Microprose (che quell'anno stava venendo acquisita dalla Spectrum Holobyte) vide del potenziale, prese il giochino, lo ripulì completamente, gli cambiò il nome (causa accavallamento con un gioco simile, a cui prima o poi giocherò) e lo pubblicò insinuando che Master of Orion era pubblicato da quelli di Civilization, era uno strategico a turni, nello spazio... quindi era CIVILIZATION....NELLO SPAZIO! Sigla!


Ovviamente non lo specificava in dettaglio, anche se da un po' il buon vecchio zio Sid Meier diceva in giro di voler fare Civilization in space,che sarebbe diventato l'eccellente Alpha Centauri. Ma il Civilization originale aveva come sottotitolo "Build An Empire To Stand The Test Of Time", mentre il sottotitolo di Master of Orion è "Build an empire to span the galaxy". Che a parte l'uso incoerente delle maiuscole tra i due sottotitoli, l'incipit "Build an empire to..." è uguale, e insomma *dando di gomito all'interlocutore* capito, no?


Intanto procede la presentazione ed è fatta in un rendering 3D che magari all'epoca era fighissimo ma, come spesso dico, è invecchiato molto peggio della grafica in cosiddetta "pixel art" che viene usata nel resto del gioco. Sono solo io a trovare fastidiosa questa incoerenza? Sono solo io a ricordare che già allora queste cose in 3D erano plasticosamente sgradevoli? Sono solo io che mi sveglio la mattina presto con il mal di testa? (Mi vergogno molto di quest'ultima frase)


Insomma abbiamo da un lato una roba che paiono gli sparvieri Klingon di Star Trek IV: Rotta Verso La Terra (altresì detto "Quello con le balene" la cui visione vi consiglio). E senza particolari descrizioni ingaggiano battaglia con un avamposto planetario in cui è tutto piuttosto buio, oltre che piuttosto noioso, oltre che piuttosto brutto. Mi pareva che 3D Studio avesse l'add-on per generare esplosioni decenti, ma immagino che quella specie di fuoco d'artificio inguardabile fosse un modo per rendere l'esplosione in assenza di ossigeno. No?


No, secondo me proprio non sono in grado di fare esplosioni decenti, nel vuoto o senza. In ogni caso, ho sempre questa sensazione che l'intro tridimensionale sia stata delegata a qualcun altro per riempire quei dischetti. Sì, suppongo si sia capito che quest'intro, specie alla luce delle sequenze di intermezzo che vedremo più avanti, mi fa stracagarissimo.


Ah, i crediti! Il font è estremamente amatoriale, e mobbasta! direte voi. Finora ti sei solo lamentato, ex videogiocatore, tanto lo sappiamo che a Master of Orion non glielo dai "merda"! Sì, immagino sia un anticlimax, ma si dice che è il viaggio la parte importante, no? In ogni caso, a parte Barcia e "The Fat Man", autore delle musiche anche di Wing Commander, non conosco nessuno, quindi non ho nulla da dire. Il font, però, è lo stesso della beta Star Lords.


E finalmente, la schermata del titolo! Ecco, questa estetica mi piace molto di più. È pulita, è lucida, ma non è plasticosa: non so come spiegare la sensazione che mi fa. Direi quasi che è pure datata rispetto al 1993 nel suo particolarissimo stile. Ma mi piace. È semplice e fa quello che deve fare. Adesso però la faccio finita perché immagino vi sarete rotti anche un po' le palle. Non vi biasimo.


Via con la nuova partita! Gioco semplice perché sono un incapace, galassia piccola perché non voglio morire di vecchiaia mentre sto giocando, e il massimo di avversari, perché non voglio sentirmi solo.


Ecco, questo è strano, tornando un attimo sulla questione estetica, la stazione spaziale sullo sfondo è renderizzata in 3D, ma è fatta bene. Ecco, non stona. Non so perché, probabilmente perché è ferma. Ma a parte le cazzate, scegliamo la razza aliena da impersonare, cominciando dagli umani, che in un universo in cui ogni alieno ha una singola caratteristica che lo definisce (vedasi qui) sono quelli più noiosi: diplomatici, mercanti, guerrieri riluttanti, scienziati, tutto. CHE PALLE. Come in Star Trek,  con la differenza che qui non sono leader di niente, anzi sono nella mischia con tutti gli altri. (Vorrei anche spendere due parole sul magnificent diplomats detto a proposito degli umani. Se essere magnificent diplomat vuol dire essere come certi miei conoscenti che si vantano delle loro doti di mediazione perché il loro approccio privo di spina dorsale è quello di dare ragione a tutti quanti, allora i magnificent diplomats possono andarsene anche afanculo, con una sola f. Scusate la divagazione.)

Vabbè, facciamo una rapida carrellata sui possibili alieni:

Mrrshan: Gatti, tipo i Kilrathi di Wing Commander ma con le tette. Superior Gunners, il che vuol dire che in battaglia hanno un bonus quando sparano. 
Silicoid: I convitati di pietra della galassia, anche perché sono fatti effettivamente di pietra. La cosa sborona di questi inguardabili sassi semiantropomorfi è che sono immuni agli ambienti ostili, quindi non si sprecano punti ricerca per moduli abitativi adatti ad ambienti ostili.
Sakkra: Rettiliani, che però qui non controllano banche, a differenza delle fantasie perverse di gente che è stata troppo tempo su internet. Però si riproducono a velocità doppia e quindi la popolazione crece in fretta.
Psilon: I classici alieni grigi (qui gialli) piccoli e magri con la testa grossa e il corpo esile, che pensano molto e hanno un bonus nella ricerca scientifica. Inspiegabilmente, hanno 4 braccia.
Alkari: Alieni-uccello dall'aspetto di pappagallini. Siccome hanno l'aspetto di volatili allora sono (ovviamente) grandi piloti di astronavi! Per questo hanno un bonus di movimento e velocità.
Klackon: Alieni-formica abbastanza blandi (non credo di averli mai presi) hanno un bonus nella produzione che non è manco male ma per qualche ragione che non saprei bene esplicitare mi stanno sui coglioni.
Bulrathi: Un incrocio tra un orso e un maiale, alieni grandi grossi e pistoloni che apparentemente hanno il bonus nel combattimento a terra proprio in virtù del loro essere massicci. Inutili pure questi.
Meklar: Robot (o sono cyborg? Nel seguito saranno chiaramente cyborg, qui paiono solo elettronici/meccanici). Per via della solita storia per cui l'automazione ci frega il lavoro e quindi i robot vanno tassati, hanno una minore domanda di personale nella gestione delle industrie planetarie. Immagino ci sia un problema di disoccupazione sui loro pianeti, ma fortunatamente non siamo a questo livello di micromanagement per preoccuparci.
Darlok: per ultimi, alieni incappucciati maestri di spionaggio. Da tenere se lo si vuole fà strano (il gioco, intendo), ma per il resto abbastanza inutili. Nella beta si chiamavano Nazgûl.

Sulla base di ciò che è stato appena detto, cosa tengo? Semplicissimo! Tavò di perdere tempo con un'attività inutile come la ricerca nel campo dei moduli abitativi in ambiente ostile, quindi via con i Silicoid!


Non sono sicuro che sia possibile cambiare il nome della fazione (forse lo si faceva col tasto destro o premendo esc come in Civilization, ma in ogni caso ora è troppo tardi). Non importa, silicoidi siamo e silicoidi restiamo. Scegliamo come colore il bel bianco della DC, e come nome non possiamo non scegliere la creatura al silicio più famosa dell'intera galassia. Il pianeta d'origine viene di conseguenza, e finalmente partiamo col gioco.

Nei confronti di certe introduzioni degli articoli dell'Ex Videogiocatore, ci vorrebbe una espressione del trotto: “Rottura prolungata” (R.P.).

Mi scusi, Presidente. Cominciamo.


Come in Civilization 1, abbiamo il rapido tutorial introduttivo che è abbastanza "self-explanatory". Mi piace come ho introdotto l'argomento con "abbiamo", era una cosa che faceva sempre il mio amico Alessandro C. quando doveva elencare qualcosa che evidentemente non sapeva. Una volta che stava incidendo con certosina perizia un enorme cazzo sul mio banco usando il cutter (o la punta del compasso, non ricordo), la nostra prof di filosofia (che era non vedente) interruppe la spiegazione per chiedergli se voleva ricapitolare il mito della caverna di Platone. Mentre una gocciolina di sudore gli percorreva la fronte, Alessandro C. mormorò un incerto "Beh, abbiamooooooooooooooo..." per poi crollare in un imbarazzato silenzio. Il mito della caverna rimase inspiegato, e l'enorme bassorilievo fallico sul mio banco rimase incompiuto.

Perché vi racconto questa storia? Semplice, perché "abbiamo" il tavò di spiegarvi che le barre servono per attribuire le risorse planetarie a un tipo di produzione.


Apprezzo comunque come non ci sia micromanagement in questo gioco. Si prendono le decisioni ad alto livello, e ci si aspetta che i propri sottoposti le facciano. Non avete idea quanto sia difficile lasciar perdere il micromanagement, anche perché quando si è manager bisogna avere la visuale d'insieme, non dei singoli dettagli. Questa purtroppo è una caratteristica che rende i manager invisi e li fa ritenere inutili da parte di chi usufruisce della produzione. Ci si aspetta che il direttore generale di un'azienda di distribuzione dell'elettricità non sappia esattamente l'algoritmo con cui viene stimato il vostro consumo in assenza di letture reali. Chi lo sa è l'ultima ruota del carro (come il vostro ex videogiocatore, che in questa metafora sta usando un esempio reale) che ha scavato nel codice del programma delle stime, facendo un reverse engineering dell'algoritmo che è stato scritto male da consulenti spariti nel nulla da 10 anni. Dopodiché spiega tutto al suo diretto superiore in maniera che anche un deficiente riesca a capirla e questo, che nel frattempo si è cagato addosso dieci volte perché ha ricevuto una richiesta dal direttore di sapere come funziona, subito riporta al capo supremo spiegandolo male. Ora che non sono l'ultima ruota del carro e sono nel ruolo di quello che si caga addosso dieci volte, quando ricevo richieste del genere dal management almeno provo a non andare nel panico e, quando scrivo ai superiori la risposta, ringrazio esplicitamente per l'aiuto l'ultima ruota del carro che ha fatto il grosso del lavoro.


Di sotto, le opzioni per le altre schermate, che sono più o meno come quelle di Civilization e quindi insomma, devo proprio spiegarvele? Orsù dai.


Insomma, oltre al pianeta DC partiamo con una flotta costituita da navi scout e da "Colony Ship", astronavi madri in grado di dispiegare su di un pianeta un modulo abitativo autosostentante, che si evolverà in una vera e propria colonia. Mi piace l'uso della parola "autosostentante" qui e quindi mi dò da solo una pacca sulla spalla, sfidando il torcicollo che da un po' di giorni mi perseguita. AHIA CAZZO.


Due turni dopo, eccoci sul nuovo pianeta, che è pianeta "stepposo" e in teoria ha un'atmosfera respirabile, ma sticazzi, siamo silicoidi, respirare è per gli sfigati basati sul carbonio, a cui il Divo Giulio riconosce a malapena i diritti civili. In onore del suo luogotentente Paolo Cirino Piroclastino, il Divo Giulio chiama il nuovo pianeta "PCP" (dopo diversi errori di ortografia che gli storici metteranno subito a tacere). Perché il silicoide alla conquista del nuovo sistema indossa una tuta spaziale, visto che i silicoidi non hanno bisogno di respirare? Classifichiamola sotto "sospensione dell'incredulità" e passiamo avanti.


Diamo un'occhiata al pianeta DC. "Crediamo nell'avvenire della Democrazia Cristiana come crediamo nel destino del silicoide di far progredire ovunque la civiltà" dice Andreotti grattandosi via, con estrema eleganza, un'escrescenza di ortoclasio che gli è comparsa sotto l'ascella. Quando gli si fa notare l'alto livello di inquinamento sul pianeta, Andreotti risponde: "Tutti i miei amici ambientalisti sono morti", e subito l'intervistatore si sgretola in un mucchietto di sabbia.


Assegnamo un po' di produzione alla ricerca scientifica e subito compare il nostro responsabile della scienza, il Cardinale Fillosilicato Angelini, che non è "mica" solo un prelato-silicato, è pure ministro della ricerca scientifica. Il Divo Giulio subito gli chiede di mettere tutte le risorse nel Tedax, per prevenire la sfaldatura, ma no, il silicoide vicino al soglio di Pietra tira fuori la proposta di tecnologie con cui pompare le astronavi (sia relative ai computer di bordo che alla propulsione, che agli scudi di energia), aumentare la produzione industriale, nuove armi con cui meglio combattere a terra. Notare che ho fatto un sacco di riferimenti alla geologia manco volessi emulare Leo Ortolani. Ora faccio un coming out da paura: Leo Ortolani non dico che non fa ridere, ma mi lascia abbastanza indifferente.


Intanto, Andreotti una sera torna a casa e accende la TV assieme all'amata moglie Ilvaita Danese, e l'annunciatore robotico della GNN ci fa presente che i Meklar intanto hanno già conquistato tre sistemi solari. "Chi è chiamato al ministero, vi attenda", commenta sardonico il Divo quando gli viene chiesto come mai non si da una mossa a mettersi in pari.


Intanto, dai e dai, clicchiamo forsennatamente su "Next Turn" in modo che venga prodotta una nuova nave colonia con cui espandere l'impero Demosilichiano.


Intanto, il cardinale Fillosilicato Angelini scopre un nuovo metodo di terraforming, che aumenta il numero massimo di popolazione per pianeta. Ah beh, più siamo, meglio è: un bell'incentivo a tutti i silicoidi di fare più bambini, anche e Il Divo sentenzia che "Più che il matrimonio rato e non consumato mi preoccupa quello consumato e non rato."

Più tardi.


La nave coloniale è pronta e arriviamo nel sistema Herculis, che è di tipo simil-terrestre. Ai Silicoidi cambia poco, ma il fatto che parta da 95 di popolazione massima è ottimo. Avanti tutta, "avanti Savoia!" scappa detto al Divo che per un momento è tornato al referendum del '46, in cui aveva votato per la monarchia. Fortunatamente nessuno lo sente...


...ma per mettere a tacere ogni pettegolezzo che lo veda a favore del ritorno del re Humite II in esilio, il Divo chiama la nuova colonia "Segni", apparentemente in onore del quarto presidente della repubblica silicoidale, ma in realtà Segni è anche il nome del terreno franato dai cui sedimenti è nato il Divo.


Via, non perdiamo tempo ed andiamo subito a colonizzare altri pianeti! A causa del basso rendimento del nostro carburante, non riusciamo a raggiungere sistemi distanti più di 4 parsec dalla colonia più vicina, ma arriveremo anche a questo. Sentendo parlare di carburanti, il Divo Giulio ricorda lo "scandalo dei petroli" e corre subito a nascondersi...


...tant'è che quando riceve la proiezione olografica dell'ambasciatore dei Meklar, è ben incappucciato e intabarrato. Ma come, niente smoking per il primo contatto alieno? "Austerità: costume di parsimonia nel comportamento e nell'utilizzo dei beni; tanto più meritevole se non imposta e strettamente necessaria." risponde Giulio. E Subito il Meklar ci tiene a precisare che la sola esistenza della DC lo schifa. Volevo insinuare che fosse di Democrazia Proletaria o qualcosa del genere, ma direi che si associa più ai Klackon e alla loro mentalità ad alveare.


Intanto, Maurizio Seymandbot lancia la superclassifica delle flotte stellari delle varie razze. I rettiliani Sakkra sono in testa, e noi democrisilicoidi, che siamo senza grinta ma capaci di sorridere, siamo claorosamente ultimi. Abbiate fiducia.


Intanto, il Divo Giulio viene contattato dagli orsi con il naso suino Bulrathi, e pure dai gatti con le tette, i Mrrshan. Né gli uni né gli altri sono particolarmente amichevoli, anzi vogliono impostare il rapporto tra civiltà sul "vivi e lascia vivere" (e riconosci la nostra superiorità).


Il TG ha finalmente buone notizie: siamo i più avanzati tecnologicamente! Dopodiché i Sakkra ci dichiarano guerra, i Sakkra che ricordiamo avere la flotta stellare più grande di tutti. Questa combinazione capita a fagiolo...


...perché finalmente, con la tecnologia a disposizione vediamo di pompare un po' la flotta in modo da schiacciare un po' di lucertole. Una delle cose più divertenti di Master of Orion è progettarsi l'astronave con le espansioni tecnologiche che abbiamo scoperto finora. Siamo ancora un po' indietro, ma all'astronave di classe Manta decidiamo di dare in dotazione un'armatura più grossa, motori decenti, strumentazione adeguata, 5 missili nucleari e un bel laserone.

"Il "Laserone" " - Jean-Luc Picard, Star Trek: Primo Contatto (1996)
E mettiamo tutta l'industria sulla produzione di queste nuove astronavi manco facessimo Alfasud a Pomigliano...


...così da trovarci pronti quando i rettili decidono di attaccare il pianeta Ciarrapico (un pianeta ricco d'acqua). 23 astronavi Manta fanno fuori le patetiche astronavucole nemiche, e le restanti si danno alla fuga. "Chiudo un occhio sui peccati di gola purché non si consumino con troppi generi d'importazione danneggiando la bilancia commerciale, ma in queto caso farò un'eccezione", dichiara Il Divo Giulio gustando un buon bollito di Sakkra. Poi, a telecamere spente, vomiterà tutto perché i silicoidi non hanno un apparato digerente.


Intanto, il sistema solare capitale del pianeta dei "Favazzi" (tutto spiegato qui) diventa una supernova e c'è una moria d'uccelli. La battuta su Marco Minghetti e la moglie che commenta sul suo uccello morto (non a causa dell'attività venatoriaà) già l'ho fatta, quindi passiamo avanti.


In un ideale girone di ritorno, i silicoidi attaccanoi Sakkra con ben 30 astronavi Manta. I rettiliani hanno solo 9 astronavine dalle dimensioni patetiche, e scappano senza copo ferire né colpo subire...


...il che fa sì che iniziamo a bombardare il pianeta nemico in modo da indebolirne le difese. "In termini romaneschi, se l'andavano cercando" commenta il roccioso Divo Giulio.

Più o meno a questo punto, mia moglie è passata davanti al PC, ha guardato a che stavo giocando e ha detto "Ah! Ma fai il gioco più bello di sempre?" E in effetti l'estetica è piuttosto simile tra Master of Orion e il gioco più bello di sempre (che è già stato indovinato nei commenti di un vecchio post ma che per stronzaggine mia non riporto). Anche l'argomento è piuttosto simile. Close, but no cigar. Guardando per un po' come si evolveva, la signora Ex Videogiocatore ha avuto un flash sul fatto che a Master of Orion ci giocava pure suo fratello, ma a lei non piaceva granché.


Vabbè. Dopodiché spediamo 12 silicoidi a invadere il pianeta. Ma ahimé, i Sakkra nel frattempo si sono riprodotti come conigli verdi e con le scaglie, e subito le difese sono rimpolpate e riescono a respingere l'ondata democristiana.


Intanto, sviluppiamo un'ulteriore tecnologia di terraforming, in modo da ampliare la capacità del pianeta Proxima appena lo conquisteremo...


...cioè, adesso. Proxima diventa silicoidemocristiana, dispiegando solo 18 truppe (contro 32), e Paolo Frajesbot, nell'edizione serale del TG1, dichiara la superiorità DC con ben 6 sistemi. Il corrispondente Demetrio Volcicbot è molto indispettito.


Ma sapete com'è, non c'è pace per i malvagi, e nemmeno per i medi peccatori come Andreotti, e subito i Meklar attaccano il pianeta Ciarrapico con una flotta enorme che ci fa una strage di Manta, ma scappa via di fronte alle deboli difese planetarie del pianeta delle Acque Minerali.


Proviamo a tamponare il buco difendendo il pianeta "Piazza del Gesù" con una nuova astronavina (Morey, perché il colore bianco dà di default nomi di pesci o creature marine) munita dei nuovi cannoni di tipo "Mass Driver", che a differenza di quelli su Wing Commander (ve lo ricordate?) sono molto più potenti, ma di fronte alla flottona dei Meklar non c'è speranza. Qui bisogna passare alle maniere forti!


Subito Andreotti si chiude in sala di progettazione per costruire la più grande astronave mai creata! Con un raggio pesante a fusione, un dispositivo di riparazione automatica, una corazza allo Zortriumm e il top della gamma in termini di computer di bordo, ecco a voi...


La U.S.S. Forlani! *Fanfara*. Confidiamo, con l'equivalente astronavico del Coniglio Mannaro, di schiacciare gli avversari come noci...


...ecco, magari questa no. Il TG ci annuncia che un'estremamente coriacea e distruttiva ameba spaziale è entrata nella galassia, e a quanto ricordo l'unica cosa da fare qui è sperare che non passi dai nostri pianeti, sennò sono cazzi.


Intanto, tutte le specie della galassia si sono riunite per votare il presidente galattico. La cosa che ci lascia perplessi è che come nell'elezione presidenziale del 1992, nessuno vota per Andreotti ma per l'altro candidato al ballottaggio, ovvero l'orso/suino Bulrathi Grunk. Il che ci fa pensare che dobbiamo migliorare un po' la diplomazia...


...anche perché tutti qui sembrano odiarci. Beh, tutti tranne gli uccelli Alkari, che sembrano non cagare minimamente il Divo Giulio. Per questo andiamo a lavorarceli riempiendoli di complimenti e proponendo un'alleanza. I Favazzi, ovviamente, declinano e scacazzano qua e là in segno di risentimento.


Ok, riproviamo con una bella mazzetta! Riempiamoli di soldi, che fannosì che i favazzi ci riempiano di complimenti. Dopodiché riproviamo a offrire un'alleanza, che i pennuti declinano. Sapete che c'è? Vaffanculo alla diplomazia. "Se è vero che un cristiano deve porgere l'altra guancia, è anche vero che il Signore, con molta intelligenza, di guance ce ne ha date soltanto due." "Mi scusi Andreotti, ma che cos'è una guancia?" chiede ingenuo il sottosegretario Ninolite Cristofori. Andreotti non risponde, ma si limita a sogghignare.


E via, con un centinaio di Morey e 8 Mako (che oltre a essere uno squalo, sono anche un attore giapponese e un oroogio subacqueo della Orient) ad attaccare il pianeta capitale dei Meklar, Meklon. Di fronte a questo banco di pesci, la flotta Meklar a difesa del pianeta natìo scappa via. CACASOTTO! Che va bene, dovrei stare attento a dire sta roba perché una volta che diedi del fifone a un mio amico si mise a piangere e ci rimasi un po' male. Ma questa è un'altra storia, intanto le 8 piattaforme missilistiche del pianeta vengono rapidamente fatte fuori, assieme a qualche milione di abitanti...


...cosicché l'ondata democristiana ne approfitta per sfondare le difese nemiche. Il comandante in capo Francesco Calcaressiga riporta tronfio le tecnoogie rubate agli scienziati Meklar invasi, tra cui ci sono le cosiddette "spore della morte", un'arma biologica che se viene usata, stiamo sulle palle ancora più del solito al resto dell'universo.


Ma ci godiamo Meklon per un breve periodo, perché subito dopo arriva l'ameba spaziale che rapidamente fa fuori la flotta a difesa del pianeta, e spazza via la colonia appena insediatasi. Andreotti giochicchia nervosamente con la fede su un'escrescenza calcarea.


Oh beh, mandiamo due U.S.S. Forlani a eliinare le difese di Centauri, l'ultimo pianeta rimasto dei robot. C'è veramente poco gusto: la flotta Meklar scappa via. Davanti allo spettacolo di codardia dei robot, Andreotti mormora che questo spettacolo deprimente proprio non voleva vederlo. "Io so fin troppo bene, senatore, che nella vita ci sono cose che non bisogna vedere." osserva la fidata segretaria, la signora Eneaceite. Ma fortunatamente ci sono automi e automi, subito il cardinale Fillosilicato Angelini ci procura una nuova versione di robot industriali, che diminuiranno i costi di produzione. Consoliamoci così...


...anzi no, consoliamoci andando a conquistare Endoria, una colonia dei felini popputi Mrrshan. Bastano 5 soldati andreottiani e i 6 soldati in difesa vengono prontamente fatti fuori. Per questa facile conquista, il Divo Giulio deve ringraziare le informazioni avute di straforo dal capo della polizia di Endoria, il commissario Lo Gatto.

"Lei ha fatto un grosso favore alla Galassia, Lo Gatto,
ma soprattutto a me."

E forte della potenza territoriale acquisita, il Divo Giulio si spinge ulteriormente verso i territori Meklar...


...ovvero a Centauri, le cui difese sono state fiaccate dalla U.S.S Coniglio Mannaro, e con 52 eroici soldati riusciamo a sterminare l'ultimo avamposto dei rompicoglioni robotici. Molto bene! Persino Piero Badalonibot, nell'edizione serale del TG1, mantiene un certo aplomb nel rendersi conto che i suoi simili meccanizzati sono stati eliminati dalla faccia della galassia. "Amo tanto i Meklar che preferivo quando ce n'erano due", dice Il Divo Giulio mostrando ai suoi sodali due cadaveri di Meklar che usa come "servomuto" in bagno a cui appende la vestaglia. "Mi scusi, Andreotti" dice un blocco di Sbardellato di Magnesio in visita alla magione presidenziale "ma che cosa se ne fa un silicoide del bagno" ?  Senza dire nulla, Andreotti impugna la doccia e la spruzza contro l'impudente visitatore, riducendolo a una pozza d'acqua sporca e frizzante.

Più tardi.


E via che andiamo anche a conquistare... Endoria! (Eh sì, i Mrrshan nel frattempo l'avevano riconquistata), e con solo 8 soldati, l'ultimo bastione dei gatti perati cade. Lilli Grubot non può che piangerne la scomparsa, ma Andreotti non guarda il telegiornale perché sta giocando a bocce con la moglie usando una sfera di Craxite come boccino.


Ma intanto abbiamo fatto così tante scoperte scientifiche che è ora di creare una nuova astronave! Andreotti la dedica al fidato valletto Frammento Evangelscisti, ma si sbaglia a trascriverne il nome e lo scrive con l'ortografia valida per l'universo parallelo in cui la DC non è basata sul silicio ma sul carbonio. Credo che questo sia il genere di cose che succedono quando si sta troppo vicini a un buco nero.


Tant'è che grazie al raggio di tachioni e al dispositivo di occultamento con cui la nuova astronave è equipaggiata, andiamo a spianare anche Sss'la, il pianeta originario dei rettiliani Sakkra.


Pianeta originario che era pure l'unico, scopriamo, dato che Angela Robuttiglione, nell'edizione del TG1, annuncia la fine dei lucertoloni. "E ora le notizie più leggere, la femmina di panda 他媽的, nata in cattività allo zoo di Shenzou e beniamina di tutti i bambini, è finalmente riuscita ad avere un cucciolo, che gli inservienti dello zoo hanno chiamato 吮吸我的雞巴婊子 e che ha già ricevuto un milione di visitatori nelle sue prime ore di vita. Il piccolo sta bene e anche mamma panda, mentre il direttore dello zoo si rifiuta di comunicare l'identità del padre". No, scusate, questa era un'interferenza di Studio Aperto sempre dall'universo parallelo. La seconda notizia è che i Silicoidi hanno ora un impero che si estende su 9 sistemi.


La successiva assemblea delle specie senzienti della galattica è imbarazzantemente vuota, ci sono solo 3 partecipanti: i favazzi, gli orsisuini, e noi. Chiaramente, essendo Andreotti il responsabile della fine di tutte le altre specie, non viene votato imperatore, ma grazie a un sistema di votazioni pari in stupidità al collegio elettorale degli Stati Uniti, il nostro voto vale 11 contro i 5 totali degli altri due. E quindi il Divo Giulio viene democraticamente autoeletto Presidente della Nuova Repubblica!

"Sostanzialmente, mi annoio" commenta il Divo. i Bulrathi e gli Alkari deglutiscono a fatica per paura di essere vaporizzati.


E voilà! Scortato dalla guardia d'onore dei Corazzieri, il presidente Andreotti si reca ad Orione, il pianeta degli Antichi. Volendo avremmo potuto attaccarlo durante il gioco, ma a difenderlo c'era una roba potentissima. Una volta sconfitta ci avrebbe dato un pianeta grande e ricco di risorse, nonché nuove e miraboanti tecnologie. Perché non l'ho fatto dunque? Semplice: tavò.


"L'alba di una nuova era è sorta. Dobbiamo mettere da parte i nostri conflitti passati e dare il benvenuto a un nuovo millennio come una galassia unita!" I silicoidi applaudono entusiasti. Le altre due specie applaudono controvoglia, ma applaudono. "Non vi ho mai chiesto di volermi bene" sussurra Giulio agli alieni presenti, mentre la scena sfuma sul nero.


"And that's the way it is", dice Bruno Vespabot citando Walter Cronkite in chiusura di TG, dopo che Andreotti ha firmato in diretta il Contratto con la Galassia. Devo dire che la sequenza finale è infinitamente più bella dell'introduzione, cosa che va in contrasto con più o meno il 100% dei giochi che ho presente. Beh, bella soddisfazione, no? Prossimo gioco!

È merda? Ovviamente no. È divertente, pulito, ben fatto, insomma, è un gioco fatto bene. Peccato per l'intro che fa stracagarissimo ma è veramente un dettaglio. A parte questo, mi son davvero divertito. Dovrei farne più spesso di giochi così, travaserei meno bile.
Ci rigiocheresti? Sì.

2 commenti:

  1. Il giudizio non poteva essere negativo perché la costellazione di Orione ha sempre suscitato pensieri esotici nell'umanità, per la semplice ragione che il nome Orione è incredibilmente fico da pronunciare. Senti come ti rimbalza in bocca. Orione è già accrescitivo di suo, e dà un'idea di quanto sia maledettamente grande l’universo.

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