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lunedì 26 novembre 2018

Golden Axe

A tutti è capitato di avere un amico cazzaro, no? Domanda retorica, ovviamente. In giovane età si tende a credere a qualsiasi cosa, e i cazzari hanno terreno molto fertile. Poi si cresce e niente, si continua a credere a qualsiasi cosa, e i cazzari continuano ad avere terreno fertile. Ci vuole una certa autostima e una certa sicurezza di sé per decidere che una sparata di qualcuno è senza dubbio una cazzata e ribellarsi a quella che le meretrici del click chiamano narrative. 

Come ben sapete, io per mantenermi coi piedi per terra mantengo un regime costante di basssa autostima ai limiti dell'autodisprezzo e per questo tendo alla creduloneria: anche se devo dire che quando, prima di un esame, arrivava puntualissimo il cagadubbi a dire "oh ma questa cosa la chiede, no?" e tutti subito ad aprire il libro a "ripassare" cose che ovviamente non erano previste dal corso, io non aprivo il libro e stoicamente aspettavo l'inizio. Ma lo stomaco mi si attorcigliava come un nodo Savoia e una vocina dentro di me mi diceva "Coglionazzo! Tutti ora studiano cose che il prof chiederà sicuramente e tu unico coglione ad essere segato! *Grassa, roboante e sadica risata*"

La mia vocina interiore è uno stronzo.


Grassa, roboante e sadica risata.
No, non quella vocina interiore. Come già scrissi altrove, la mia vocina interiore non mi si presentava come il mostruoso Guardiano, ma più come l'eroico e invincibile Avatar, che tendeva a rinfacciarmi il fatto che non riuscissi a seguire la via della perfezione, come evidentemente ci si aspettava da me. Lo so, lo so.

Grasso, roboante e sadico vaffanculo
Poi per carità, non è che succedesse sempre così, eh. Uno degli episodi più antichi di scetticismo alle sparate altrui di cui ho memoria, riguarda il gioco di oggi e la frase iniziale di questo articolo. Sì, avevo un compagno di classe cazzaro, che ci diceva di essere un agente di polizia in incognito e di prendere settanta milioni di lire al mese per questo lavoro. Insomma una volta disse anche di avere un cugino che viveva in un altro paese e che aveva un cavo speciale che trasferiva i videogiochi dai cabinati al computer (nel 1990 il MAME ovviamente esisteva solo nei nostri sogni). A prova di ciò ci disse che aveva Golden Axe, che in quel periodo era veramente il top perché :

A) era al bar del centro sportivo del Vecchio Paese
B) era uno dei giochi Gig Tiger più apprezzati a scuola (ne parlo più in dettaglio tra un po').

Molti ci credono, io lì per lì no (anche perché bene o male ho una vaga idea che tecnologicamente le due cose siano incompatibili), poi qualche giorno dopo vado a casa sua e - porca merda - Golden Axe. Il mondo mi crolla addosso, ma subito trasformo il problema in opportunità e preparo una lista di giochi da far tirare giù dalla sala giochi a suo cugino che vive in un paese estero. Anzi, ancora meglio, magari il cugino poteva procurarci un cavo così pure noi lo avremmo attaccato a qualche cabinato (il mio amico Ivano ne aveva sempre di molto belli al suo bar) e ci saremmo fatti una collezione mica da ridere. Facile, no?

Ovviamente la risposta fu prima evasiva, poi impermalosita, poi quasi si mise a piangere come se gli avessi rotto un giocattolo. A quanto pare inconsapevolmente avevo appena schiacciato con la mia ferrea logica un cazzaro. Se fossi stato il titolare di qualche altro blog ora mi sarei vantato con voi di come conclusi il discorso con uno #STACCE (e lui muto!) e tutta la claque piangente a dirmi che sono un tastierista cazzuto o qualcosa del genere. 

Fortunatamente per voi (ma principalmente per me) non lo sono, quindi no, niente, le poche volte in cui "ASFALTAVO" qualcuno lo facevo senza volerlo. Che carisma, eh? Sigla!



Alla fine, comunque, il tizio il gioco me lo passò (da bimbo era un po' caratteriale, crescendo si migliora) e quando capii, in grande ritardo, il bluff, pensai alla creatività che ci voleva per inventarsi tutta 'sta storia per dire che si aveva la conversione di Golden Axe per PC. Oh, la fantasia è un bel pregio.

Molto bello anche come, per far partire il gioco, abbia lanciato il file eseguibile AXE.EXE. Non ci avevo mai fatto caso, ma immagino che la mia razionalità nel trovare i calembour del DOS sia stata ottenebrata dal condizionamento subito durante l'adolescenza da parte della pubblicità del deodorante AXE. Ve lo ricordate? Ci aveva messo in testa che spruzzandoci addosso quella roba avremmo trombato facile, e così si aveva che dopo le ore di educazione fisica tutti si spruzzavano addosso quel deodorante  senza esserci fatti la doccia, perché le docce negli spogliatoi erano sempre rotte. Quanta sfiga ragazzi. Oh beh, cominciamo, che mi sto intristendo.


...e dallo scarno menu principale subito ci gettiamo sulle opzioni e diamoci più energia possibile. Ho una coordinazione occhio-mano inesistente, quindi vediamo di compensare col modo facile no? Cominciando il gioco scegliamo quello "Arcade" classico, e "Beginner" e "The Duel" li teniamo per dopo.


Oh che paura. Il gioco mi arrivò quando, in un certo periodo, gli scheletri mi spaventavano. Strano, perché in età anteriori trovavo fighissimo lo scheletrino di "Esplorando il corpo umano" (guai a chi fa il piantino nostalgista! Vi vedo eh!). Boh. Comunque fra i tre protagonisti (di cui sono certo che tutti sapete ogni cosa), scegliamo il preferito ai tempi, ovvero il nano Gilius Tunderhead.  D'altra parte questo è un blog profondamente a favore dei nani, se ricordate l'articolo su Warlords.


E via che si comincia con ben 5 barrette di energia! Death Adder ha invaso il castello e ha fatto prigionieri il re e la principessa, dice il nostro nano tra sé e sé. Ora, io che mi credevo fichissimo, pensavo che Death Adder volesse dire "Sommatore di Morte", quando in realtà pare che Death Adder sia il nome di una vipera della specie "Acanthophis", native dell'Oceania. Dubito che arriverò alla fine del gioco per verificarlo, ma sono moderatamente sicuro che il nemico finale non ha l'aspetto di un serpente.


L'autocommiserazione del nano continua. "Inoltre il mio buon amico Alex è stato ucciso in battaglia. Sconfiggerli (loro chi?) è un must e riportare la pace nella contrada è mio dovere!" Chi è Alex? Ovviamente non verrà mai più menzionato (a parte forse in qualche spin-off della saga) ma nel 1989 era così che si faceva character building. Oddio, ora che ci penso mi sa che si stanno riferendo alla mascotte fallita della SEGA, Alex Kidd! Bah. Una rapida menzione alle tribolazioni precedenti e via, abbiamo un eroe ben motivato per andare a sventolare mazzate a destra e a manca.


Ok, partiamo. Ovviamente i tasti non sono indicati né configurabili (se non con un generico keyboard / keypad) e quindi premo tasti a caso in modo da vedere come funziona. Ovviamente nel fare ciò lancio la magia e spreco l'unica anfora di pozione magica, o reagenti, o quello che è (a suo tempo lo chiamavamo il vaso magico) che avevo a disposizione. Perché va bene iniziare a livello facile, ma non facilissimo.


Ed ecco i primi due nemici che con una studiata combo Gilius fa fuori. L'animazione è particolarmente scattosa e soprattutto con il fendente si nota la tragica scarsità di fotogrammi. Ma a suo tempo non lo notavo perché la grafica era davvero tanto simile all'arcade del bar. E il dubbio se quel cavo magico esistesse davvero saliva.


Ah, ecco il folletto con i vasi magici. Bellissima la possibilità di prendelo a calci in faccia. In realtà penso che di tutto il gioco la cosa più soddisfacente fosse quella, no? Prendere a calci 'sto stronzetto col sorrisino coprofago che fa nonononono con la testa. Bello.


Vabbè. Ora che la nostra attività di scalciagnomi ci ha premiati con due vasi magici, facciamo fuori una dominatrix armata di accetta e saltiamo a cavallo della sua coccatrice, che è una delle cavalcature possibili del gioco, ed è anche uno dei cattivi di Altered Beast. Ma insomma, mi chiedo, c'è qualcuno davvero che non ha mai giocato a Golden Axe? Eh? Devo spiegarvi come funziona? Ragazzi, io c'ho il tavò di spiegarvi le cose. Ci ho anche il tavò di star lì a crogiuolarmi su quanto erano belli certi giochi. Quello di cui non ho il tavò è dirvi quanto è macchinosa e poco reattiva l'interfaccia utente di questo gioco...


...E vi dirò che l'animazione è pure ben poco fluida. I due pelati giganti con baffi e martello vengono rapidamente fulminati, ma loro ridacchiano felici con una frequenza di fotogrammi veramente bassa. Ovviamente non ricordo quello a cui pensavo al tempo, ma vedendo una scattosità del genere devo essermi chiesto se non ci fosse qualche contatto allentato nel famoso cavo magico.


Vabbè, l'ultimo pelato muore e si scopre che erano il mostro di fine livello. Scende la notte sulla piazzetta, e sullo sfondo un'indicazione per un non ben definito "Turtle Village". Bello!


E mentre Gilius dorme, arrivano di nuovo i folletti rompiballe che Gilius Testadituono prende a calci, ma sono calci poco soddisfacenti perché tutto scatta troppo per i miei gusti. O magari sono vecchio io, non lo so.


"Il nostro nemico giurato Death Adder è nel suo castello. Prenderemo una scorciatoia attraverso il villaggio delle tartarughe" dice il narratore, ma la scorciatoia si poteva prendere per il mare, no?


Ecco il villaggio delle tartarughe, dunque. Gente che scappa impanicata e un'altra amazzone che cavalca una specie di drago senza ali. Una spallata e la malafemmina vola via...


... e prontamente le freghiamo la cavalcatura, che è ancora più scomoda da usare dell'andare a piedi. Avete presente quando nei sogni volete prendere a pugni qualcuno e non ci riuscite perché il pugno va lentissimo o il vostro nemico scivola via? Ecco, stessa identica cosa qui. Le mazzate non vanno veramente a segno, non c'è sensazione di contatto, ed è la cosa peggiore che ci si possa attendere da un gioco in cui tirare sberle è la parte fondamentale. Ma sto genere di sogni lo faccio solo io? 


No, sul serio, salta fuori che persino nella dimensione onirica, dove dovrei essere in pieno controllo della situazione, non riesco a tirare le sberle come vorrei? Mannaggia ragazzi che sfiga enorme. Mi chiedo se questo non sia una conseguenza del fatto che sotto sotto so che le mie fantasie di potenza, di cui ho più volte parlato, sono irrealizzabili. E intanto Gilius finisce vittima di una combo e muore. Ma fortunatamente abbiamo ancora tre crediti! E non esiste modo per inserire la monetina, come accadeva nel MAME. E fortunatamente a suo tempo non infilai 200 lire nella fessura del floppy disk.


Si vede che mi sto rompendo le palle e sto iniziando a infastidirmi? Sì eh? Perdo rapidamente una vita dopo aver fatto fuori i miei nemici sfruttando la magia. Sì, è finito anche questo livello.


Ah bene, esisono anche i folletti verdi, che scalciati a modo ci regalano cibo! Peccato che Gilius abbia tutte e cinque le tacchette intonse, e quindi ciò non è servito a nulla. Però prendere a calci un folletto è sempre bello. Prossimo livello?


Ah! Ecco un trivia interessante: lo sapevate perché il villaggio tartaruga si chiama così? Perché stava sulla schiena di una tartaruga gigante, che ci porta a sud attraverso il mare. Convenientissimo, no? E voi nostalgisti a frignare perché questa pagliacciata di trama era una bellissima ambientazione in stile Conan. Ma siamo pazzi? Robert E. Howard riuscì a scaricare su carta dalla sua testa piena di turbe (morì suicida a soli 30 anni) un intero continente pieno di civiltà e culture perfettamente definite, con riferimenti a popoli realmente esistenti o esistiti e una linea temporale ben definita. Qui abbiamo una scrittura approssimativa e tradotta in inglese semplificato dall'originale giapponese, e voi vi esaltate per l'atmosfera ricreata paro paro? Ma andiamo!


Ecco, ricordo che qui ci rimanevo sempre, perché non ero capace di superare il baratro al di là della tartaruga. Ora che sono scafato e ho diversi capelli bianchi in testa so che ci vuole un salto in corsa con spallata. Dopodiché, ecco un altro folletto da prendere a calci. Da menare un folletto a maltrattare i bimby il passo è breve, quindi ci accattiamo un vaso e lo lasciamo stare. Ma l'avete capito il gioco di parole? Folletto? Bimby? Ok, faceva cagare.

Più tardi.


Altri due giganti pelati martellomuniti. Che palle ragazzi.

Ancora più tardi.


Ah! Ecco un nuovo mostro di fine livello, un gigante in armatura con spada enorme ed estremamente scomoda e un elmetto fighissimo che fa molto "crociato/templare nell'immaginario di reazionario ultratrentenne ancora vergine che posta su 4chan". Chissà perché quella forma particolare di elmetto ha questo effetto di esaltazione sulle menti infantili. Lo so perché esaltava pure me, a 10 anni.  


Siamo vicini al castello? (Quale? Ma quello del sommatore di morte, ovviamente. Penso). Però, visto il traffico, Google Maps ci fa prendere la deviazione attraverso "il percorso del demone" per arrivarci. 


Peccato però che il navigatore di Maps non ci dica che il passaggio cambiato è pieno di barriere architettoniche. Dopo un po' di insulti al gioco perché non riusciamo a salire su un gradino alto, finalmente scopriamo che siamo a bordo i un pennuto pieno di terra crepata...


...da cui emergono i soliti nemici ricolorati di grigio pietra. Sono più duri, quindi, l'ascia si sfascia? No, ovviamente no! è solo un triste recoloring. Che palle.


Il mostro finale del "percorso del demon" erano due scheletri e un golem di roccia, che prontamente Gilius dispaccia con un paio di fulmini ben piazzati. Mi sa che si nota molto dal mio stile nell'articolo di oggi, ma 'sta conversione per PC è una grandissima delusione. Ok, la grafica è pressoché uguale (e a suo tempo quello principalmente contava) ma  è veramente ingiocabile.


Si parlava di uccelli, no? Insomma la strada del demone era una grande grande aquila, che ci porta al castello attraverso il cielo. E ora comincia LA BATTAGLIA FINALE! Ce l'avete la pelle d'oca, ragazzi? Nemmeno io!


E insomma, scendiamo dall'uccello e andiamo a ciulare il draghetto alla tizia in costume intero e stivali UGG...


...dopodiché sulle mura del castello di Death Adder, ci liberiamo di 'sti ennesimi sgherr - ops. Apparentemente finisco in mezzo a una combo di sberle da cui non riesco a liberare e il nostro valoroso nano tira le cuoia. Ahimè amici, niente scontro finale, Death Adder resta a capo delle lande, con il Re e la Principessa nelle sue segrete e l'Ascia d'Oro ancora ben salda in mano! Tutto molto triste, ma è l'ennesima dimostrazione che mettere in mano a un singolo eroe la salvezza e il destino di una nazione finisce, quando va bene, nella fine ingloriosa dell'eroe. Quando va male, invece, Gilius diventa Death Adder II. 


Ah, bello. A fine gioco riceviamo pure un voto, che è molto basso. Quando ho fatto le medie ero nel periodo in cui la Pubblica Istruzione italiana scimmiottava il metodo americano e ogni compito in classe riceveva una da due a quattro voti per diversi obiettivi didattici. I voti erano espressi in lettera, con la sufficienza che era la C e al posto della F c'era la più logica E. A differenza dei voti a scuola qui ho preso una misera D, ma non preoccupatevi amici, me ne sono già fatto una ragione da un pezzo.


Proviamo qualcos'altro, il duello!  Non ho idea di cosa sia, ma stavolta impersoniamo il barbaro Ax Battler, che per essere un barbaro è pettinato pure molto bene e anziché le mutande di pelo di orso indossa degli Speedo azzurri che fanno tanto pendant con le galoscine. Nonostante il nome, Ax non combatte con l'ascia ma con lo spadone. Il rapporto tra le asce nominate e le asce effettivamente presenti è decisamente sbilanciato.


Dunque il duello è praticamente un picchiaduro a incontri, con Ax che parte con 8 barrette di energia e, nella pittoresca cornice del camminamento del castello di Death Adder, fa fuori nemici progressivamente sempre più forti. Facciamo fuori rapidamente i primi due coglionazzi che ci capitano contro...


...e poi niente, diventa sempre più affollato e io mi sono rotto le palle...


...tant'è che lascio che il povero Ax incontri la sua fine per mano di una compagine di sgherri del malvagio Death Adder. RIP Ax, porta i miei saluti a Edez (lo so, lo so). Lo scempio che la schermata finale fa della lingua inglese mi danneggia gli occhi ben più dello sfondo rosso scarlatto. Proviamo la modalità beginner?


Proviamo la modalità beginner, stavolta interpretando l'amazzone Tyris Flare, che apprezzo molto in questo gioco perché, pur essendo vestita in modo molto succinto, non è dotata di un fisico irreale come certe eroine del fantasy disegnate da otaku che non hanno mai visto una donna nuda. O Boris Vallejo, la cui moglie è una ex culturista. Tyris invece ha un fisico molto più morbido di quello che ci si aspetterebbe, non ha gli addominali scolpiti, ha i fianchi più larghi di quelli di un uomo , e non ha le tette che necessita di una carriola per portarle. Incredibile! Si direbbe che questo gioco non è stato fatto in Giappone. Poi uno va su quella fogna di DeviantArt e ci trova dei veri e propri abominj. Comunque nel modo Beginner arriviamo facilmente al punto in cui c'è il tizio alto con l'elmetto fico e la spadona, e stavolta c'è nientepopodimeno che... DEATH ADDER! Che è una specie di Shao Kahn di Mortal Kombat 2, 3 eccetera, e impugna la titolare ascia d'oro, che qui piuttosto è di bronzo. Siccome Tyris ha la magia più potente dei tre protagonisti, invochiamo un drago per far male al nostro arcinemico...


...e con un po' di calci in da la fazza, la vipera australiana lampeggia e sparisce. Abbiamo vinto?


Sì, ma solo per finta. Se vogliamo una vera sfida, giochiamo al gioco arcade o al duello. Dunque? Basta così, prossimo gioco? Ebbene no, amici, visto che a inizio articolo vi avevo menzionato che la versione Gig Tiger di Golden Axe era molto apprezzata a scuola, il vostro ex videogiocatore riprova a giocare a questo giochino portatile emulato sul PC e senza la rottura di coglioni di dover fare la fila per giocarci! Sigla!

Si ringrazia astrogiochi.com per l'immagine
"Il Guerriero dall'ascia d'oro" reita la scatola, ed è ovvio che i grafici della confezione italiana non hanno giocato né all'originale né all'handheld, visto che il guerriero dall'ascia d'oro al massimo è il grande nemico. L'incrocio tra Kahn Noonien Singh e Joey Tempest in primo piano, che si suppone essere Ax Battler, in realtà combatte con la spada, e come già ho detto diverse volte su questi pixel, le copertine mentono sempre.


E via che si parte! Che ci crediate o no, questa roba era considerata molto fica, pur essendo costituita da pezzi di immagine fissa attivati con cristalli liquidi monocromatici che vengono accesi tramite una semplice rete logica. Ax mena fendenti in avanti e all'indietro, senza manco girarci, perché non è possibile sovrapporre due disegni nello stesso punto. 


Ciononostante, era tutto bellissimo e rispetto agli altri Gig Tiger questo gioco era il top. Vi lascio immaginare gli altri. Nel frattempo, Ax ha raccolto ben tre "Ampolle Magiche", come dice la copertina, e siamo pronti per affrontare il mostro di fine primo livello...


...ovvero Death Adder. Mah! Boh. Non capisco. Sarà uno dei sosia/guardia del corpo, un po' come accadeva con Saddam Hussein. Con un'inquietante magia fatta di spiriti maligni che fanno lampeggiare tutto lo schermo, Ax dispaccia rapidamente il simil-Death Adder e passa al livello 2...


...dove ci sono le amazzoni in costume intero, oltre che pirati baffuti muniti di mazza ferrata enorme. Sì, ragazzi, il gioco va avanti sempre così. (e intanto Ax viene pure sopraffatto). La chiudiamo?


Ah no, ecco il mostro del secondo livello, che è il tizio con lo spadone e l'elmetto fico che vi dicevo prima. Ax lo fa fuori girato dall'altra parte senza neanche guardarlo. Ok, chiudiamola qui che veramente mi sono scesi i maroni sotto il livello del mare. Prossimo gioco!

È merda? Intendi dire la conversione per PC o il Gig tiger?
La conversione, ovviamente. Il Gig Tiger è ovviamente agghiacciante. Giusto. Beh, sì, è merda. La grafica è uguale a quella dell'arcade (e questo è bene) ma mamma mia, i controlli sono veramente pessimi. Tutto scattoso, animazione poco fluida, ed è davvero frustrante muovere il nostro nano senza vedere effetti immediati. E le sberle, non si sentono le sberle. Mi spiace ragazzi, so che vi sto facendo piangere, ma è merda. E onestamente pure l'atmosfera non è che sia sto granché.
Ci rigiocheresti? No. E nemmeno al Gig Tiger.

7 commenti:

  1. Tu avevi un amico cazzaro, io avevo un amico "amighista" completamente in fisima per Golden Axe. Di giochi "a scorrimento laterale" gli "amighisti" erano pieni, stracolmi, ma questo per lui era veramente il gioco per eccezione. Per me era un gioco come un altro, semplicemente perché i protagonisti erano un "He-Man dei poveri", un nano e una donna (che negli occhi di un bambino non può mai essere protagonista): protagonisti che non mi attiravano. Sostanzialmente mi piacevano la schermata di scelta del personaggio, con lo scheletro, e l'opzione di poter prendere bonus picchiando lo gnomo.
    Aggiungo adesso che l'opzione Beginner (un po' come l'allenamento nei giochi di calcio) non è affatto un'idea balzana.
    Il Gig Tiger? Io avevo un paio di imitazioni, un gioco di auto e un gioco di un pasticcere (già), un regalo. La cosa che mi divertiva di più era spingere tutti i tasti e vedere sullo schermo tutte le varie immagini del gioco insieme.
    No dai, nel complesso erano giochi relativamente divertenti. Comunque il Gig Tiger era sopravvalutato a causa delle pompatissime pubblicità (specie quelle su Topolino).

    ps
    Bella la battuta sul tastierista cazzuto :D.

    ps2
    Io il sogno del pugno mai fatto :)

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    1. Non so in quanti la capiranno quella del tastierista cazzuto. Comunque pure io, per quanto la versione originale del gioco fosse ok, come picchiaduro a scorrimento preferisco di gran lunga Final Fight e soci. In effetti mi sa che pensavo proprio a Final Fight quando volevo farmi passare il cavo magico dal mio amico. Io di Gig Tiger avevo Altered Beast (a cui prima o poi rigiocherò, forse) e un generico gioco di calcio, penso. E sì, Topolino lo spacciava come la figata del secolo quando era una semplicissima rete logica con schermo LCD che avremmo potuto rifare come esercizio all'atelier culturale di ing.inf.

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  2. Pensa che io la versione per Amiga è l'unica che ho giocato.
    In sala ed al Bar non è mai arrivato.
    Sinceramente lo ho sempre apprezzato, ma gli preferivo in tutto e per tutto Rastan Saga.

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    1. A Rastan non ho quasi mai giocato, perché non l'ho mai beccato né in sala né al bar. Però la musica di Rastan batte quella di Golden Axe dieci a zero.

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  3. Se non l hai gia fatto t invito a parlare dell amiga 500.
    Eventualmente in ottima steampunk cioè limitato in certi aspetti ma futuristico in altri.
    Non so se mi spiego: per esempio grafica a 32 colori ma meccaniche di fps moderni giustificando gli scatti ( poca fluidità ) con la trama.
    Mi piacerebbe un nuovo amiga che nel 2019 s ispirasse all atmosfera di quei giochi senza rincorrere 4k,miliono di colori e fluidità a 60.

    Ciao!

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    1. Ciao. Scusa il ritardo nella risposta ma ammetto che ci ho pensato un po' su. Se leggi le DPS è ben spiegato come mai non parlo dell'Amiga. Ma è anche vero che spesso e volentieri lo cito per la questione dello stato mentale dell'amighista medio e del complesso d'inferiorità che avevamo nei confronti dell'Amiga. Avere giochi retro-style al giorno d'oggi è bello (e infatti va piuttosto di moda, mi pare di capire) però c'è sempre il rischio che diventi un esercizio di stile troppo manierista, non so se mi spiego. Diciamo che siamo ormai così abituati al binomio x86/Microsoft (o in alternativa ARM/Unix) che la vera figata sarebbe una roba completamente diversa sino ai livelli più bassi, come appunto era quella dell'Amiga. Emulato non sarebbe lo stesso, no? Sto straparlando? Forse.

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  4. ce l'ho avuto a... boh, diciamo a 15/16 anni (fatto girare sul mitico pcs86 a schermo monocromatico).
    pero' ovviamente, come succedeva spesso in quegli anni di giochi "caduti dal camion", ti trovavi con un dischetto con file mancanti (uhm... questo gioco sta su un floppy da 1.44 vediamo cosa posso cancellare per farlo stare su un 720kb) , e golden axe nella mia zona non faceva eccezione: c'era un personaggio (non so quale), che appariva come una "macchia" bianca, quindi ti trovavi a combattere contro il nulla...

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