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lunedì 10 settembre 2018

Dune

"La mia ambizione con Dune era straodrinaria. Io volevo creare un profeta! Un profeta che cambiasse le giovani menti di tutto il mondo. Per me, Dune sarà l'arrivo di un Dio."

Alejandro Jodorowsky

E invece, il Dio di Jodorowsky non arrivò mai. Perché il film di Dune ideato da lui non era soltanto un discreto stravolgimento del romanzo originale di Frank Herbert, ma aveva il peccato originale di non essere una produzione anglosassone. In quanto un film francese che alla regia aveva un mimo cileno che rispettava un regime di droghe piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile, non aveva alcuna speranza di essere accettato in quel di Hollywood. E infatti, nessuno accettò il pitch, nonostante tutto fosse praticamente al suo posto. 

Anche perché Jodorowsky ha l'abitudine di esagerare col cavolfiore,
 costringendo chi gli sta accanto a indossare una maschera antigas

Le idee di Jodorowsky furono riciclate da George Lucas (sapete bene quanto, in questa sede, m piaccia ricordare che Lucas non ha mai creato niente di originale), e il film di Dune fu girato da David Lynch. A proposito del qual film, Jodorowsky successivamente dichiarò:

All'inizio ne ho molto sofferto perché pensavo di essere io l'unico in grado di realizzarlo. Sono andato a vedere il film con molta sofferenza, pensavo che sarei morto, ma quando ho visto il film mi è tornata l'allegria, perché il film è una merda.

Il che dimostra che Alejandro Jodorowsky in realtà è il vostro ex videogiocatore. Sigla!



A fine anni 80, quella che un tempo era la ERE Informatique (quelli di Bubble Ghost, di cui ho già parlato), che nel frattempo era diventata EXXOS (quelli di Captain Blood, di cui non ho parlato ancora), decise di rispondere alla gara d'appalto di Martin Alper, presidente della Virgin Games, che si rese conto che c'erano intorno ai 4 milioni di fan di Dune in America, e cercò di capitalizzarci sopra comprando i diritti su Dune, dato che la De Laurentiis Corporation era fallita a causa dei troppi costi del film. Insomma, la EXXOS accetta la sfida (ad Alper piaceva molto Captain Blood), cambia nome e inizia a lavorare a Dune. Nel 1990 mostrano alla Virgin Games un prototipo del gioco, e indovinate un po'... agli americani fa cagare perché è troppo francese, e quindi decidono di dare la licenza alla Westwood Studio (quelli di Hillsfar e Legend of Kyrandia, di cui ho già parlato).

Ma i francesi, checché ne dica uno stereotipo da blog nostalgista idiota fatto di neologismi idioti con un uso idiota del ™ alla fine, sono costanti ai limiti della testardaggine, e proprio come il cileno naturalizzato francese Jodorowski, dopo l'apparente caduta si rialzano, e in gran segreto finiscono il gioco, che viene inviato comunque alla Virgin Games, la quale a questo punto ha ben due giochi di Dune. Che fare? Presto detto, il gioco in questione, arrivato per primo, prende il nome "Dune". Il gioco della Westwood, invece, che è arrivato qualche mese dopo, viene chiamato Dune II e lancia una serie di giochi presunti "strategici" che di strategico non hanno assolutamente nulla ma sono principalmente una gara a chi clicca più in fretta.  


Ah, dimenticavo, la ERE/EXXOS, nel frattempo, ha cambiato nome in Cryo interactive. Ci avete presente, no? Proprio quelli di Megarace e Dragon Lore. A entrambi i giochi ho dato "Merda". Sarà l'ennesima dimostrazione del noto motto "Non c'è due senza tre (e il quarto vien da sé)?" Scopriamolo assieme!


Ora, magari il gioco è merda, ma la presentazione è veramente disegnata benissimo. Come al solito, la pixel art perfetta di Dune è invecchiata infinitamente meglio del full motion video in 3D fatto male di Dragon Lore, nonché del vecchio di merda Lance Boyle digitalizzato su un bluescreen di Megarace. Si parte da una visione del sistema Canopus, con un bello sfondo di stelle violacee che fanno tanto gioco della EXXOS (Prima o poi arriverò anche a Captain Blood, promesso) e si zoomma su Arrakis detto Dune, il pianeta desertico che tanti grattacapi darà all'universo dell'anno diecimila e rotti.

Con una sgranatura dei pixel ci spostiamo sul pianeta, che è  disegnato altrettanto bene. Porca miseria, vedessi per la prima volta una roba del genere ora, ci rimarrei molto bene. Il font del titolo, invece, credo sia lo stesso del film di David Lynch.


Dopodiché, siccome non ho toccato niente sulla tastiera, parte il cosiddetto "Attract Mode", uno slideshow di immagini e animazioni del gioco. Bellissimo: il vermone delle sabbie, che è anche un gioco che faccio con mio figlio mettendomelo sulla pancia e gattonando di schiena (una roba faticosissima)...


...dopodiché uno slideshow di una ragazza nativa del pianeta Arrakis e di un vecchietto con gli occhi altrettanto bluastri. Segue un sosia di Kyle McLachlan pieno di tic, alcuni paesaggi futuribili ed una bellissima alba nel deserto realizzata con un uso magistrale della rotazione della palette della VGA. L'impegno che c'è dietro è veramente notevole e io non ho veramente nulla da dire. Aggiungiamoci la musica di Stéphane Picq in sottofondo e direi che si può già chiudere tutto e dire che le 99.000 lire che il gioco costava al tempo sono state ben spese. (Io ovviamente non ce l'avevo originale).

Stéphane Picq, l'autore delle eccellenti musiche di questo gioco, ha una storia piuttosto particolare. Nel 1998, dopo aver musicato più o meno tutti i giochi della ERE/EXXOS/Cryo con uno stile di elettronica tutto suo, fatto di suoni naturali campionati, decise di mollare tutto e andare a vivere in Madagascar, da cui avrebbe lavorato a dei remix delle sue vecchie colonne sonore. Questi remix, che io sappia, non sono mai usciti (vi consiglio comunque di ascoltare l'album della colonna sonora di questo gioco, Dune: A Spice Opera). Però chiamalo scemo, ecco.


Basta con il demo, che diamine! Ecco l'intro vera e propria, con anche una trama del gioco per chi di voi non avesse mai letto il libro né visto il film (ovviamente mi riferisco a mia moglie, che non sopporta né l'uno né l'altro). Nel futuro, l'uomo ha esplorato molti mondi, viaggiato attraverso lo spazio grazie alla Spezia. La Spezia si trova su un unico pianeta in tutto l'universo, chiamato Arrakis e soprannominato Dune. La domanda è: come hanno fatto ad arrivare ad Arrakis senza Spezia? Questo, Frank Herbert sembra non essere in grado di spiegarcelo.


Dune si chiama così perché è desertico ed è pieno di dune. Bah. La prima vacanza che ho fatto assieme a mia moglie, quando ancora non era mia moglie, è stata a Fuerteventura. Un giorno andiamo a Corralejo, alla spiaggia delle dune, che è praticamente una continuazione del deserto del Sahara che sta lì di fronte. È una spiaggia molto grande, molto bella, ma anche molto scomoda e ventosa, e fare il bagno nell'Atlantico non è proprio semplice semplice. 

Mentre siamo in cima a una duna io che comunque nonostante tutto resto un grandissimo nerd, urlo forte "PADRE! IL DORMIENTE SI È SVEGLIATO!" per poi rendermi conto che la futura signora Ex Videogiocatore mi guardava perplessa. Quando le ho spiegato il riferimento, mi ha risposto "Lo conosco quel film, mio papà e mio fratello si erano fissati per guardarlo e mi hanno fatto perdere una partita di pallavolo a cui tenevo un casino. Quel film non lo sopporto". Fortunatamente sono stato sufficientemente previdente da non dire "Ehi, ecco dei Fremen!" indicando dei vecchietti tedeschi che giravano nudi per la spiaggia. Il giornodopo comunque siamo andati alla più riparata spiaggia di El Cotillo, che magari non aveva le dune ma il mare era molto più bello e praticabile.


Ed ecco qui, Kyle McLachlan coi tic nervosi in faccia. Noi siamo Paul Atreides, protagonista del libro e del film. Gli Harkonnen, la casata nemica degli Atreides in quel guazzabuglio feudale che è la società del futuro, hanno attualmente il controllo di Dune. L'imperatore dell'universo, con la scusa di un'azione di antitrust, ha deciso di lasciare che anche gli Atreides estraggano la spezia da Dune, allo scopo di garantire una più sana concorrenza.

Il capo degli Harkonnen è il barone Vladimir Harkonnen, che per citare un comico che non faceva ridere, "è l'amico mio talmente grasso ma talmente grasso che fabbisogna di un dispositivo zero-g per stare dritto". Notate come mai Paul è così realistico nella definizione mentre il barone Harkonnen è molto diverso nello stile? Presto detto: bisognava far sì che il protagonista del gioco fosse simile a quello del film. Poi lascia stare che il film è di 8 anni precedente e oramai non se lo ricordava nessuno...

Paul Atreides 1.0, direttamente dalla versione incompleta
...in ogni caso, non so se mi piaccia di più il Paul Atreides iniziale o quello rimaneggiato per somigliare al protagonista di Twin Peaks: Da un lato, apprezzo la coerenza negli stili, dall'altro lato, trovo che il protagonista in stile diverso dal resto dei personaggi contribuisca a creare quel senso di straniamento che con l'universo di Dune viene a gratis. In definitiva non lo so, decidete voi.


Dicevamo: in una studiata operazione antitrust che ricorda vagamente l'azione contro Microsoft negli anni 90, l'imperatore dell'universo ha permesso anche agli Atreides di andare su Dune. Noi ovviamente, che siamo rampanti capitalisti, decidiamo di sfruttare la manodopera locale per creare di nuovo un monopolio. Ebbene sì, fatta fuori una Microsoft salta fuori un Google, è una legge della natura.


La storia inizia direttamente su Dune, evitiamo la parte su Caladan in cui la reverenda madre delle Bene Gesserit testa l'umanità di Paul facendogli infilare la mano in una scatola che gli causa tanto dolore. Sticazzi. L'effetto del sole che sorge sul palazzo che un tempo fu degli Harkonnen è bellissimo.


E via che si comincia! L'avventura è in prima persona a schermate fisse, il primo personaggio che Paul incontra è suo padre Leto, che nel film di Lynch fu interpretato dal butteratissimo Jurgen Prochnow. Ovviamente, la prima cosa che ci dice nostro padre è ricordarci che è nostro padre. Ci sta, insomma, il voo interstellare magari causa amnesie, e poi Leto Atreides, con i suoi zigomi e la sua pettinatura spigolosa, non somiglia minimamente a Jurgen Prochnow. "Sì, Ex Videogiocatore, tutto ok per te che hai letto il libro e visto il film, ma chi è ignorante in materia come si barcamena?


Semplice, c'è un manuale online che spiega per bene la storia. Esattamente come quando il film di Lynch uscì nei cinema, le sale distribuivano agli spettatori un libretto che spiegava la trama. Ovviamente il film non fu propriamente un successo commerciale.


Dopodiché ci fiondiamo in camera e ci guardiamo allo specchio, che funge da menù opzioni disco. Serve anche per vedere gli effetti collaterali della Spezia, che rendono gli iridi e la sclera dell'occhio completamente blu. Ma per ora non siamo ancora intossicati...


...e quindi andiamo avanti a esplorare il palazzo, incontrando una tizia dalla pettinatura instabile che si presenta come nostra madre. Jessica, la mamma di Paul, che ci dice di prendere un ornitoptero e muovere il culo fino a Carthag-Tuek, dove il maestro d'armi degli Atreides, Jean-Luc Picard, Gurney Halleck, è andato a farsi un giretto...


Usciti dal palazzo troviamo l'ornitotteroe scegliamo Carthag Tuek. Le ali del mezzo si aprono, parte una bellissima musica dell'ottimo Picq...


...e via che solchiamo il deserto! Questa è la versione per floppy, nella versione per CD-Rom il deserto è il loop di un'animazione renderizzata male in 3D. La Cryo stava già prendendo il vizio che li avrebbe portati a Dragon Lore.


Ed eccoci nel Sietch, pronunciato "sic" con la C dolce come il soprannome del compianto centauro Marco Simoncelli, il cui nickname è stato più volte abusato dai 40enni su internet. 


Nella grotta troviamo Charles Xavier Gurney Halleck, che è molto fedele alla descrizione del libro, con l'orribile cicatrice a deformargli il volto, perché da bambino è cresciuto come prigioniero degli Harkonnen. Anche lui si presenta, perché Paul ha problemi di amnesia, ed essendo Gurney il suo maestro d'armi non perde mai l'occasione per tirare al giovane Atreides qualche sonoro ceffone, fisico o morale. Ma in questo caso il nostro uomo di fiducia fa escalation su un problema che da solo non riesce a risolvere...


...e da bravi capi interveniamo per risolvere i problemi che i nostri sottoposti non sono in grado di fare. Management by exception, c'è chi lo chiama, io lo chiamo fidarsi dei propri dipendenti e lasciarli fare senza impicciarci. Solo che su Arrakis Paul è circondato da inetti e quindi deve fare tutto lui. Che fatica.


E via che andiamo con gli ordini ai Fremen! Qui c'è da estrarre spezia, perché colui che controlla la spezia controlla l'universo. Il nostro nuovo membro del team subito mette le mani avanti: "Non siamo abituati a estrarre la spezia". Marò che palle, excusatio non petita. Non sai fare, impari. Non dire "Ah non so fare, verrà sicuramente da schifo, magari fallo fare a qualcun altro". Il lavoro è anche un momento di crescita, che cazzo! Nessuno nasce imparato. Bah. Uno pensa che fare il manager sia tutto rose e fiori ma delegare il lavoro è molto più difficile di quanto non si pensi. Vabbè, lasciamo questo sietch (Ciao Sietch <3) e andiamo in un altro.

Più tardi.


Ho sempre trovato affascinanti le pettinature dei Fremen. Mi chiedo se questa alopecia a chiazze sia dovuta all'esposizione alla Spezia. In ogni caso, questo Fremen coi capelli a scaletta si rifiuta di lavorare per Paul, perché non lo ritiene in grado di apprezzare le capacità dei fremen. Fanculo lui ed Aldo Coppola.

Più tardi.


Andiamo al terzo sietch conosciuto e reclutiamo questo nuovo barbuto con alopecia a chiazze. Anche lui a raccogliere le [SPOILER] feci del verme della sabbia. Ebbene sì, amici, la droga più potente dell'universo è la merda di un vermone di 60 metri. Praticamente è Jenkem.

Di nuovo al palazzo.


Duncan Idaho, coi suoi capelli a mezzaluna, la sua bocca a cuoricino stile Enzo Ghinazzi, le sue sopracciglia corrugate e la sua faccia grassa, è stato messo a gestire la produzione della Spezia, un discreto declassamento rispetto al prestigioso comando militare degli Atreides che aveva nel libro. Poi il povero Duncan non avrà pace per tutti i successivi romanzi, che verrà costantemente resuscitato per decine di migliaia di anni successivi. Ma qui è un umile contabile.


Sentiamo mamma Jessica se ha qualcosa da dire, ma no, ha soltanto un po' di ulteriore esposizione. Beh, è molto più chiaro del film.


Babbo leto invece ci parla di una tecnologia fondamentale di Dune: le tute distillanti, quelle che ci impediscono di morire disidratati nel deserto riciclando i nostri fluidi corporei. Bello come i Cryo, che sul problema dei fluidi corporei ci hanno fatto un intero gioco (Captain Blood), riprendano il tema indirettamente. Lo so, dovrò rigiocare a Captain Blood. Prima o poi lo faccio.


All'uscita del palazzo, Gurney ha l'illuminazione! Le tute distillanti ! Ora ricordo! Me ne ha parlato il Fremen nel sietch dove ci siamo incontrati questa mattina! (L'ora attuale è in basso a sinistra dei vostri schermi). È passato così tanto tempo che non mi ricordo proprio. Grazie, Gurney. Stronzo.

Più tardi.


Il coglione al sietch ci dice che loro comprano le tute distillanti nella caverna a est di qui. Guidiamo l'ornitottero al tramonto verso est, fino a quando il buon Gurney ci indica "un una caverna". Se Paul fosse andato da solo, non avrebbe visto il nuovo sietch. Questo lo si spiega con il fatto che nel libro Paul ha 15 anni e siccome si ammazza di pippe allora non ci vede tanto bene.


Il nuovo Fremen ci parla delle tute distillanti, che prendono il nostro sudore, la nostra pipì e la nostra sciolta, scecherano tutto ben bene in modo da centrifugare la parte che non ha un buon sapore, e rimettono l'acqua a disposizione tramite una cannuccia. E così il problema della disidratazione è risolto, ma mi hanno sempre detto che bere l'acqua distillata fa male, e quindi come integriamo i sali minerali mancanti? Questo Frank Herbert non ce lo spiega, e nemmeno questo Fremen, che però ci indica due nuovi sietch.


Fuori da uno dei quali troviamo la sagoma di cartone che raffigura un mietitore di spezia! Bellissimo, perché attualmente i nostri Fremen raccolgono la cacca di verme con le mani, passando il deserto al pettine.

Non abbiamo trovato un cazzo!
Continuando a fare amicizia con nuovi Fremen, ci viene comunicato che il tizio coi capelli interessanti che non voleva lavorare per noi è in realtà un prospettore di spezia. Alcuni settori del pianeta non possono essere sottoposti all'estrazione della preziosa sostanza se prima i prospettori non sono passati.


Ora che abbiamo adulato il cretino riempiendolo di complimenti su quanto è bravo a prospettare la spezia, GRANDE FREMEN, MITICO FREMEN! STO PIANGENDO LACRIME CALADANIANE NEL MIO SUCCO DI SAPHO ED ORA È SALATO GIÀ DI PRIMA MATTINA! NON HO MAI POSTATO SUL TUO MYSPICE MA È COME SE FOSSIMO SEMPRE STATI AMICI! Scusate. Dicevo: ora che abbiamo adulato il cretino col taglio di capelli da deficiente, prospetterà la spezia per noi...


...e lo mandiamo a prospettare due nuove aree. Intanto che capelli a cruciverba e i suoi uomini prospettano, noi torniamo al palazzo.


Papà Leto si congratula perché abbiamo trovato le tute, e subito ci dà un'altra cosa da fare. Babbo ma il duca sei tu qui, non fai un cazzo tutto il giorno? Vabbè. Pigliamoci Mamma Jessica e giriamo per il palazzo finché non si trova una nuova stanza...


...e in una stanza segreta troviamo una sala per le comunicazioni a lunga distanza. Subito Leto arriva tutto eccitato e inizia a celebrare Jessica, non cacando minimamente Paul che si è fatto il proverbiale mazzo a tarallo e nessuno gli è riconoscente. Sapete che c'è? Vaffanculo papà, tu non mi capisci, vado a farmi un giro nel deserto.


E via che andiamo, finché perdiamo di vista il palazzo. Paul è incazzato come una bestia, così incazzato che non si è accorto che Gurney e mamma Jessica lo stanno seguendo. "Oooohooooh Paul! Seeeeenti se sudi!" dice mamma infilando la mano giù per il colletto del figlio.


E suda che ti suda, Paul quasi evapora. La lenta metamorfosi di Paul in scheletro mi faceva una paura bestia. Ovviamente ero un grandissimo cacasotto.


A un certo punto Leto ha bisogno di andare a pagare la bolletta del teleraffreddamento e siccome nessuno è in grado di andare in posta o di iscriversi all'inutilizzabile sito del servizio clienti di Hera, inizia a cercare Paul. Dov'è Paul? Tutti si attivano per cercare il factotum di casa Atreides finché non lo trovano semisvenuto nel deserto. Un paio di sberle per farlo riprendere, un bicchiere d'acqua di rubinetto (calda) e via andare, che non è che la spezia si monopolizza da sola.


Paul non ne può più e prende l'ornitottero per andare il più lontano possibile. "Basta, mi sono rotto i coglioni! Nessuno mi capisce!" "Scusa Paul - dice Gurney - stiamo andando in zona Harkonnen, magari facciamo marcia indietr" "VAFFANCULO GURNEY"


un sonoro "zap!" un lampo, e Paul si decompone rapidamente finché non resta solo l'anello ducale. I rimanenti Atreides muoiono tutti soffocati perché non c'è più Paul che gli ricorda che ogni tanto è necessario respirare. Ricarichiamo, và.


Idaho ci dice che l'idea di sgranare il deserto a mano non è buona, e di mandare i Fremen a pigliare le mietitrici, e già che ci siamo, magari possiamo cercarne altre, di mietitrici...


...eccole qui. Che si fa dunque?


Andiamo nel sietch più vicino e diciamo alle truppe fremen di andare a cercare l'equipaggiamento più vicino. Questo gioco piano piano diventa sempre meno avventura e sempre più strategia. L'interfaccia è piuttosto scomoda, anche perché per dare ordini a ogni zappatore di spezia è necessario volare fino al sietch per dirglielo a voce. Siamo nell'anno ventimila o giù di lì e i telefoni non esistono. Ma immagino che la jihad butleriana, la guerra in cui l'umanità distrusse e bandì le macchine pensanti, già che c'era abbia fatto fuori gli smartphone. Non è una cattiva idea, detto tra noi. Ma non preoccupatevi, avremo il modo di comunicare a distanza coi fremen (se non mi rompo i coglioni prima).


Torniamo a Palazzo e papà Leto ci fa il classico discorso da padre a figlio. "Figliolo, una persona ha bisogno di esperienze, senza esperienze si muore dentro". Un bel discorso, sicuramente meglio di quello che quando avevo 11 anni mi disse la cugina di mia nonna, "Ma tu hai già avuto rapporti? Non mi sarai mica un invertito eh? Avere rapporti è importante eh!" e nonostante tutto non sono diventato una specie di Glossu Rabban. 


Nel frattempo che Leto spiega a Paul che deve dire al suo amico che gli piace una ma non sa come fare che è importante non essere troppo zerbini ma nemmeno trattarla di merda, e soprattutto non credere che si riesca a trovare da far bene accumulando una serie di punti coito ottenibili tramite favori, regalini, squilli al cellu e messaggini, arriva una comunicazione dal Padiscià Shaddam IV, imperatore dell'universo conosciuto. "Fate poco i lavativi cari Atreides che vi ho spedito su Dune a estrarmi la spezia. E muovetevi pure che tra un po' arriveranno le comande. E ricordate che mi chiamo Shaddam IV Gargiulo, e se mi sbagliate la comanda io ve faccio er..."


Ma noi ce ne freghiamo e andiamo in giro per i Sietch (Ciao Sietch <3) In uno di questi ci troviamo... una donna! Da sola! In una caverna! Immediatamente Paul ha una polluzione nella tuta distillante e... uhm... bleah.


Ora che Paul ha affianco una ragazza (poco importa se Harah, la ragazza in questione, è un discreto cesso) se la tira tantissimo perché si crede il più fico dell'universo, e con la sua nuova cazzimma artefatta dovuta alla sua postura da tamarro bolognese con le braccia aperte per sembrare più grosso convince un nuovo fremen con una stempiatura alta e le basette arzigogolate, che somiglia un casino al signor Brando della rubrica "Suspense!" della Settimana Enigmistica.


Andiamo a fare i ganzi con mamma Jessica. Mamma, visto? Ho la fidanzata! La mamma di Paul è un po' gelosa e subito minimizza il tutto, dopo che gli ha rotto i coglioni dicendo "Paul, hai 14 anni, vai alle superiori, sarà mica ora che tu trovi una morosina? Ma almeno una simpatia ce l'hai? Ma non mi diventerai mica un invertito [SPOILER] come tuo nonno?"

Insomma com'è come non è, anziché levarsi dai coglioni e lasciarci la camera da letto, Jessica ci dice di andare nel deserto. "Ma come mamma, prima se vado nel deserto mi caghi il cazzo che sudo e ora".
"LASCIA CHE IL DESERTO ENTRI IN TE"
"Ma sono io che voglio entrare in"
"DEVI ANDARE SOLO"

Vaffanculo.


E insomma Paul va nel deserto armato di una copia di PlayfreMen in modo da sfogare in solitudine i suoi istinti e improvvisamente gli appare la visione del padre che gli dice che un messaggio è arrivato al palazzo. Cazzo oh ma manco in mezzo al deserto si può stare da soli? Torniamo al palazzo...


...Jessica lo sapeva che Paul avrebbe avuto una visione. Leto ovviamente fa fatica a capire ma blatera.  Allora non hai nessun punto di riferimento, Leto. Sei come un bambino che entra in un cinema e pretende di capire il ...

"COMUNQUE DEVO PORTARVI SUL BALCONE CHE VI DEVO DIRE UNA COSA".

Che famiglia del cazzo. Fortuna che nell'anno ventimila e rotti non esistono i servizi sociali.


Leto porta tutti (compresa Harah) in terrazzo e davanti alla distesa desertica di Dune ci chiede cosa vediamo. Siete pronti per la scena madre del gioco?


Ah ah ah ahah! Direi che possiamo chiudere il gioco qui. La linea che separa l'essere naif tipico del vero genio e l'essere stupido come la merda ha la testa a mezzaluna, le sopracciglia corrugate, la bocca a cuoricino à la Enzo Ghinazzi e la faccia grassissima. 

Più tardi.


Il videomessaggio ci arriva da Shaddam IV, ed è effettivamente la prima comanda di spezia. 960 chili entro oggi. 960 chili sono tanti. Mezzo rinoceronte pesa 960 chili. Due pianoforti a coda pesano 960 chili. 20 tazze del wc pesano 960 chili. . Ecco, sarebbe bello prendere 20 tazze del cesso, riempirle di spezia e spedirle all'Imperatore. Così impara a fare quel ghigno arrapato. Stronzo.


Idaho ci propone diverse opzioni: possiamo mandare il quantitativo richiesto, solo la metà, oppure possiamo fare i leccaculi e mandargliene il doppio o l'intera nostra riserva. Ma il leccaculismo interessato non serve a nulla, anzi, l'esperienza insegna che fare troppo non paga mai, anzi, si abitua l'altra persona troppo bene e quando si fa le cose fatte "normali" allora la risposta è "ma come mai così poco?" Da bambino prodigio quale sono stato io, 'sta cosa l'ho imparata a mie spese. Nel senso che a scuola potevo fingere di essere stupido e puntare al 6 con il pilota automatico e dedicarmi ad altre cose. Ma ero un grandissimo sfigato.


Nel frattempo, vi siete accorti di una roba? Quando Leto ci ha convocati a mostrarci le dune, mancava Gurney, che è svenuto ubriaco in mezzo a una stanza. Jessica sussurra "Gurney..." con evidente intenzione di copulare con lo sfregiato. "Arrrr... La porta dietro di te.... trapppolaaaarrr" dice Gurney, ma all'International Talk Like a Pirate Day manca ancora una settimana e mezzo.


L'esperto di trappole degli Atreides è il suo mentat, il computer umano, Thufir Hawat che finalmente si fa vivo in sala comunicazioni dopo un giro per il palazzo a disattivare trappole. Bel lavoro di merda che hai fatto, Thufir. "I pensieri acquisiscono rapidità", mecojoni, pensa se restavano a passo d'uomo.


Il computer umano disinnesca la trappola e apre la porta, trovando un'armeria. Guardando tutte queste belle armi, la logicissima conclusione del geniale calcolatore: se vogliamo avere i Fremen dalla nostra parte, troviamo un capo Fremen e convinciamo lui! Porco cazzo. Ma questo viene pure pagato, eh. Tipico di certe situazioni lavorative in cui nelle riunioni c'è sempre lo stronzo che dice cose incredibilmente banali ma lo dice con una cazzimma tale che tutti lo trattano come se avesse scoperto l'acqua tiepida. Poi c'è gente come Paul che fa tutto e per tutti quanti e in cambio cosa riceve?


Messaggi telepatici da quello stronzo di Duncan dicendo "Paul! Dobbiamo spedire la spezia all'imperatore! Oh no! Non sono in grado di pigiare il bottone da solo, ho bisogno che tu mi tenga la manina!" Sapete che c'è? Io me ne vado nel deserto e non cago più nessuno. Basta così. Ci avete rotto il cazzo! Cia-ve-te-rot-tol-caaaaazzo (sull'aria di "Quel Mazzolin di fiori")...


...e no, niente, se non spediamo la Spezia all'imperatore, è game over perché arrivano i malvagissimi soldati imperiali Sardaukar che ci scheletrificano. In realtà avrei potuto andare ancora avanti, ma io sono vecchio e ho poco tempo, e il gioco è lungo, ed è ora di chiuderla qui. Prossimo gioco!

È merda? Ah no, per niente. È stilosissimo graficamente, la musica è una delle migliori dell'epoca, la parte adventure è estremamente gradevole, la parte strategica è quella più debole, un po' più macchinosa e ha una curva di apprendimento un po' ripida, ma è moderatamente gestibile. Tutto sommato, per chi apprezza la mitologia psichedelica di Frank Herbert (come è il caso del vostro ex videogiocatore), è un ottimo gioco. Per mia moglie temo sia merda, ma lei ha un bias negativo nei confronti del film, quindi lei non fa testo.
Ci rigiocheresti? Sì, avrei voglia di andare avanti, almeno per trovare Chani, la vera fidanzata di Paul (la ragazza che si vede nello slideshow della presentazione) e soprattutto per iniziare anch'io a cavalcare i vermi. Quindi sì dai.
È del 1992. È il miglior gioco di sempre? Non lo è. È un gran bel gioco, ma è penalizzato dalla macchinosità della parte strategica che ne nega il divertimento. E poi, come dicono le DPS, non mi ha cambiato la vita.

7 commenti:

  1. Guardo Duncan e vedo il grande astro del mattino Kim Jong Un.

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    1. Ehi, è vero! Non ci avevo fatto caso. Devono essere stati gli occhi a palla da orsetto del cuore bastonato che non mi hanno fatto cogliere la somiglianza col caro leader. Dici che è una forma di cosplay, la sua?

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  2. All'inizio hai detto degli occhi del protagonista, che erano ancora normali, ma con l'opzione di poter diventare "blu" a causa dell'intossicazione. Ti ricordi come avveniva l'intossicazione?

    Invece nella camminata del deserto, quando "evapori", come mai il personaggio non era effettivamente morto?

    Grafica comunque molto bella, non conoscevo Dune I, ma solo il due (e ora so che non era un seguito del primo).

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    1. In realtà gli occhi di Paul diventano blu man mano che il gioco avanza, sono quasi un indicatore di completamento. L'intossicazione da spezia vera e propria, nel senso fisiologico, ammetto che non me la ricordo perché il libro non lo leggo da un casino (che vergogna).

      Nella camminata nel deserto, se ricordo bene le dinamiche di gioco, Paul evapora lentamente (e viene salvato dagli altri Atreides) perché ha indossato la tuta distillante, se non ce l'avesse morirebbe rapidamente come quando viene "sparato" dagli Harkonnen o dai Sardaukar.

      La grafica del "secondo" episodio era anch'essa assai bella (come in tutte le produzioni Westwood), ma per quanto riguarda la modalità di gioco personalmente preferisco il primo, con tutte le sue macchinosità. Penso si sia capito che ne penso dei real time strategy.

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  3. Vabbè, mi hai bannato il giudizio ex-ante. Tipico delle logiche social chiuse al confronto costruttivo. O dei campetti di calcio di quando eravamo piccoli (io non gioco più e mi porto via il pallone che è mio). Ma che ne sai tu che non giocavi in cortile?
    Detto questo, i cosi lì, gli harkonnen, devono aver studiato a Trieste perché il loro palazzo con le statue stilizzate è uguale a quello dell'units.

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    1. Il mio era più un "we agree to disagree" e un rispettare i tuoi gusti che trovano il film Dune una merda (il che peraltro è perfettamente allineato con lo Jodorowsky). E poi senza pallone si gioca al tuo gioco preferito, il gioco del gatto mammone.

      (impressionante comunque la somiglianza col palazzo dell'UNITS, che rende l'architettura di Dune il gioco molto più credibile e evocativa dell'architettura di Dune il film, la quale era infinitamente più anonima)

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  4. Solo un aggiornamento per notificare che la colonna sonora su youtube a cui hai inserito il collegamento non è più presente. Ma troverò il modo di ascoltarla comunque, essendo un appassionato di musiche di videogiochi.

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