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lunedì 2 luglio 2018

Global Effect

Una delle cose che mi stanno profondamente sulle palle del mio pubblico, con le dovute eccezioni s'intende, è la superficialità. Il fatto che mi si rinfacci che scrivo post troppo lunghi e con troppe divagazioni viene principalmente da persone che si aspettano il trivia molto semplice da rivendere a qualche apericena, un po' come succede con gli articoli dell'Huffington Post o con i "20 cose che forse non sapevate su 'stocazzo" del noto blog nostalgista che mi piace spesso perculare. (In effetti, anche quando provo a fare un articolo a punti, non posso esimermi dall'andare nel dettaglio, per il semplice fatto che per certe cose andare nel dettaglio è necessario. Lo avete visto già la settimana scorsa, no?)

Parte della causa di questa guerra contro la conoscenza profonda e la ricerca della sintetizzazione ad ogni costo è l'accesso rapido a ogni scibile su Internet, e il fatto che su Internet ci sia semplicemente troppa roba per essere contenuta dai nostri cervelli. Quindi la cultura la si fa in orizzonale, un pochino di tutto, piuttosto che in verticale, ovvero tanto di qualcosa.

Il rovescio della medaglia era che ai telequiz
portavi un argomento su cui potevi preparare i bigliettini


Beh, in realtà non è colpa solo di internet, basti pensare ai danni fatti da Report. Ma il fatto è che questa mentalità dell'avere un infarinatura minima di un po' di tutto, unita al noto effetto "Dunning-Kruger" di cui ho già parlato, genera aberrazioni. Per questo abbiamo una conoscente di mia moglie che non dà da mangiare le patate a suo figlio perché ha letto che mangiare un chilo di patate al giorno fa male, abbiamo adulti vaccinati e sani che non fanno vaccinare i figli perché inconsciamente hanno paura che le sostanze chimiche nel vaccino causino ai bimbi una vita da falliti come quella dei loro genitori, e abbiamo gente che brucia gigawatt di energia per accumulare soldi finti che non servono a nulla.

E sì che negli anni 80 e 90 all'ecologia e all'ambientalismo ci avevano provato ad educarci. C'era pure un orribile cartone animato, Capitan Planet, in cui cinque ragazzini etnicamente assortiti univano i loro superpoteri (uno per ogni elemento, più il ridicolo potere del "cuore") per evocare un tamarro palestrato con la pelle azzurra e il mullet verde che prende a sberle i malvagi rovinaecosistema. Il cartone faceva così cagare e i protagonisti erano così insopportabilmente perfettini che era inevitabile che si finisse per fare il tifo per i cattivi.

sì, so quello che state per dirmi sul cattivo di Captain Planet e sul gioco della Apogee. Sì, lo so già. No, non me ne frega niente. La gente come voi che sbandiera trivia è la ragione per cui non sono in grado di andare a un concerto di Elio e le Storie Tese senza voler mandare l'umanità a quel paese.
Ma restiamo ottimisti. Non appena sarà passato abbastanza tempo da passare definitivamente dal nostalgismo per gli anni 80 al nostalgismo per gli anni 90, orde di 40enni insoddisfatti piangeranno rumorosamente sui social media anche per quel cartonaccio di merda, e sarà il boom delle iscrizioni al WWF, e magari finisce pure che fanno il remake del gioco di oggi. Sigla!


Il gioco di oggi ce lo avevo originale. Ha una storia piuttosto singolare, mi fu preso da mia nonna una volta che accompagnai lei e una sua cugina, che faceva parte di quella cricca di vecchie rancorose che mi aveva instillato la paura dell'universo, in vacanza a Desenzano del Garda (BS). Non so perché avessi fatto una cosa del genere. Forse volevo guadagnarmi il Valhalla tramite un valoroso sacrificio o semplicemente perché avevo una decina d'anni ed ero un bravo nipote ubbidiente, o semplicemente non ero mai stato al lago di Garda. Di fatto a Desenzano c'era un negozio di soli videogiochi per PC come al Vecchio Paese potevo solo sognarmi e durante le passeggiate serali mi ci fermavo davanti a sbavare. Ora in vetrina c'era roba tipo Monkey Island (che avevo), Monkey Island 2 (che aveva un mio amico e non riusciva a copiarmi) Space Quest 4 (che non avevo) e altra roba che non ricordo. Ma per me era tutto bellissimo e volevo prendere OGNI COSA. Quando finalmente riuscii a convincere mia nonna a entrarci, mi resi conto che dovendo scegliere un gioco non sapevo quale prendere. 

Siccome tra i requisiti di colei che pagava c'era che il gioco fosse in qualche modo educativo, la titolare del negozio ci indirizzò su questo Global Effect (di cui avevo letto la recensione su PC Action), con la scusa che imparava le robe dell'ecologia che tanto andavano di moda al tempo. E poi costava poco. Se in questa storia ci leggete una grandissima sfiga, non avete torto, cari amici.


La schermata introduttiva, oltre a essere bella e molto evocativa, è copiata paro paro dalla scatola, e devo dire che questa coerenza non è che mi dispiaccia, anzi. Rende anche l'idea di quello che  è il sottotitolo del gioco (presente sulla scatola, ma non nel gioco), ovvero the world is in your hands. Il che sta a dire quello che tutti coloro che hanno un minimo di comprendonio probabilmente hanno già capito: questo è SimEarth, ma senza la parte complicata tipica dei giochi della Maxis.


La presentazione, però, con quelli che paiono gli screenshot di Koyaanisqatsi (AHAHAH! HA DETTO CAZZI! COMEDY GOLD!) e la musica del compianto Richard Joseph (quello di Sensible Soccer e Cannon Fodder, per dire) in stile Philip Glass, è molto bella. Quindi ve la mostro tutta perché vi odio e so che vi da fastidio quando faccio gli articoli lunghi (scherzo, non vi odio. Però il vostro pressapochismo mi fa un po' girare le palle).


Dopo la coda della balena megattera che fa tanto Star Trek 4 c'è il delfino. Negli anni 90 i delfini erano i più sopravvalutati del regno animale, andavano molto di moda. Ora mi paiono un po' demodé, direi che hanno ceduto il posto all'orrido chihuaha esoftalmico con il grugno da ritardato che ha Chiara Ferragni. Ah no aspetta, quello è Fedez (tempi comici inesistenti qui, amici).


Ma il mondo non è solo natura, è anche guerra! Maledetto uomo che distrugge l'ecosistema con i suoi prolungamenti fallici! Scuotiamo la testa scandalizzati e portiamo la pace nel mondo un hashtag alla volta, perché siccome le bandiere arcobaleno sono servite a fermare l'invasione dell'Iraq che tante belle conseguenze ha avuto, allora basta scrivere la parola giusta preceduta da un cancelletto sulle piattaforme online gestite da un gruppo di teste di cazzo che odiano l'umanità allora sicuramente tutto si sistemerà nel migliore dei modi, no? Bah. Ecco un bombardiere che scarica 5 bei confetti...


...ed ecco una centrale nucleare, che ovviamente è il male, dato che siccome dei tecnici scriteriati avevano disattivato i circuiti di sicurezza per fare i loro giochini, o perché dei giapponesi avevano fatto una centrale su una zona altamente sismica, allora tutta l'energia nucleare andrebbe bandita e dovremmo bruciare carbone e petrolio, invece, che fanno così bene, no?


Bello invece il contrasto tra un missile balistico intercontinentale e il campo arato in pendenza. Come a dire che l'uomo si rovina con le donne, i missili e l'agricoltura. A proposito di donne e missili, una volta beccai un mio collega a leggere un forum chiamato "GNOCCATRAVELS", ovvero per gente che va a puttane in giro per il mondo. Mi spiegò che la comunità aveva un gergo particolare in cui il "missile" era una prostituta con la fregatura. Non mi spiegò se la fregatura fosse una "sorpresina" anatomica (e vista la forma fallica dei missili potrebbe essere) o semplici questioni economiche. Ma forse è meglio non sapere.


Un altro aereo militare. Mi sa che stanno finendo le foto stock qui. E poi c'è una specie di linea costiera disegnata pixel per pixel, che non si capisce un cazzo. Sì, mi sa che sono l'unico al mondo che sta guardando tutta la presentazione. E ve la sto pure mostrando in modo che vi annoiate. Ma siccome il gioco era originale, bisognava usufruirne al massimo. Così si viveva un tempo, senza il flusso continuo di roba nuova proveniente da Internet, si doveva fare con quello che si aveva, e basta. Erano tempi migliori? Non lo so. Di certo eravamo meno distratti e riuscivamo a produrre molto di più. Il cervello umano, maschile o femminile non importa, non è fatto per il multitasking. Quelli che dicono che le donne sono multitasking non capiscono un cazzo e meritano una testata molto fronte sul setto nasale. Se a dire questa cosa è una donna, mi raccomando siate cavalieri e non datele la testata personalmente, ma chiedete a un'altra signora di cui vi fidate di procedere con la testata.


Una nave da guerra. Della nautica me ne sono sempre sbattuto abbastanza i maroni. Dovrei chiedere a uno dei miei colleghi, che prima di intraprendere la carriera informatica voleva fare il capitano di vascello e aveva fatto l'istituto navale, per poi scoprire che in sala macchine il rumore lo faceva impazzire e mandare tutto a quel paese. Ora voi riderete di questa inversione di rotta, ma trovo che il diritto di dargliela su (modo di dire del Vecchio Paese che è traduzione diretta di "give up") sia molto importante, e in realtà mandare tutto affanculo è un atto di grandissimo coraggio che non tutti hanno. Qui maggiori informazioni. La formazione rocciosa nel deserto invece pare rubata da Dune (il videogioco della Cryo. Prima o poi ci arrivo. Forse).


Una barca? Una piattaforma petrolifera? Boh. E poi una bella spiaggia di palme pixelate. Ho voglia di andare al mare.


Fine della presentazione ragazzi! Se vi siete rotti i coglioni allora vorrei ricordarvi che esiste la funzione "scroll" (spesso si trova sulla rotellina situata tra i due tasti del "mouse"), la quale vi permette di scorrere rapidamente una parte di articolo che trovate noiosa. Se non siete in grado di utilizzare questa funzionalità di base, allora siete troppo stupidi per questo blog e andate a leggervi le venti cose che sapevate su qualche fenomeno del cazzo della cultura pop anni 80 ma facevate finta di non sapere perché vi vergognavate di essere nerd, e ora potete fare coming out all'apecena perché sull'huffington post escono questi articoli da due soldi.

Ora, io non ho idea di chi sia Kevin Hall, ma è morto a soli 23 anni il 7 gennaio del 1992. Io magari quel giorno ero triste perché ricominciavo la scuola dopo le vacanze di Natale, Kevin Hall quel giorno è morto. È molto triste e vorrei telefonare al me stesso di 26 anni fa per dirgli di non lamentarsi. Quel giorno avvenne anche il cosiddetto "Eccidio di Podrute" ennesima strage di guerra dovuta a incompetenza, e io mi lamentavo perché ricominciavo la scuola. Ero un piccolo stronzo. Vabbè, cominciamo.


La prima scelta è il tipo di partita. Possiamo scegliere di partire da zero (Create a World), sistemare un mondo che ci ha i probbblemi (Save a World) oppure dominare un mondo militarmente o industrialmente (Rule the World). Cominciamo da quello più semplice e spensierato, "Create a World".


Ah che bello, possiamo giocare anche contro un amico o contro il computer! Il multiplayer è soltanto a due, via """rete""" e uso tre paia di virgolette perché in realtà non usa nessun protocollo di rete se non un cavo cosiddetto "Null Modem", ovvero un cavo seriale RS-232 che mette in collegamento due PC. Venne usato da Sandro, il tecnico della Olivetti, per trasferire tutti i file che avevo sul disco fisso dell'8086 al mio nuovo 386SX nuovo di zecca (Quasi, dai). Il programma usato, Laplink 3, man mano che trasferiva i file, ne mostrava i nomi su schermo. Sandro rimase imperturbabile di fronte al grande numero di file ANDREOTT.* e numerosi file salvati con nomi piuttosto sconci. Mia mamma, che entrò in camera per portare un caffé al tecnico, vide passare "MINCHIA.WPS" e mi lanciò un'occhiataccia. 

La particolarità di questo gioco era la possibilità di usare il Null Modem per giocare contro un amico che Global Effect ce l'aveva su Amiga. Era piuttosto improbabile che con tutta la roba fica che c'era su Amiga qualcuno si prendesse Global Effect, ma ok.


Dunque, creiamo un mondo da zero. Scegliamo uno scenario, che significa un gruppo di impostazioni particolari per il pianeta. Tanto per fare un esempio: temperatura, inquinamento, sismicità, risorse minerarie e disposizione delle terre emerse. Scegliamo il mondo pieno di foreste, perché è vero che ho il tavò di salvare il mondo, almeno scegliamone uno con la foresta pluviale cercando di prevenirne l'abbattimento, in modo che il sovramenzionato tamarro blu col mullet non mi svolazzi tra i maroni.


E infatti subito la descrizione del mondo mi dice che a causa dell'alta forestazione, sarà necessario segare via un po' di alberi prima di costruire città. Ah beh, immagino che non si possa fare a meno della sega, no?


Ed eccoci qui nel gioco! La visuale si posiziona esattamente all'incrocio tra l'equatore e il meridiano di Greenwich, in una zona in cui di foreste ce ne sono poche. Coerenza distrutta, immersione rovinata, gioco disinstallato. Teniamo d'occhio la barra in alto  sinistra, quella è l'energia, ovvero l'equivalente di Global Effect dei soldi...


Una caratteristica del gioco è che ogni cosa richiede energia, persino spostare la visuale (cosa piuttosto irritante) e anche visualizzare informazioni. Una cosa altrettanto fastidiosa del gioco è che varie voci dei menu non hanno descrizione, quindi è necessario giocare con il manuale sottomano. Siccome la mia copia originale è rimasta in qualche cantina a casa dei miei al Vecchio Paese, andrò a memoria. Tanto, cosa volete che siano le icone? Strato di ozono, inquinamento, temperatura, anidride carbonica quelle robe lì ecco (la sto facendo facile perché non ho idea di quel che sto dicendo).


Ecco, una cosa di cui ho memoria però è la sonda sismica. Praticamente facciamo come diceva la P2 secondo Franca Rosa Maria La Rovere e spariamo un terremoto artificiale per sondare il terreno per cercare giacimenti di carbone, uranio, petrolio, e rischio sismico. I numeri sembrano un po' generati alla cazzo, quindi proviamo qualcos'altro...


...tipo la mappa del mondo. Siamo in mezzo a una specie di continente poco accattivante, con una pezza di deserto in mezzo. Dalla mappa possiamo spostare la visuale altrove...


...tipo qui in un altro continente. Noterete che solo spostarci ci ha ciucciato un bel po' di energia. Oh beh, nessun problema: come prima cosa piantiamo un po' di alberi caducifoglie, visto che siamo  più o meno ai tropici...


E così facendo abbiamo fatto i limiti di quella che sarà la prima città del nostro mondo. Mettiamo qualche blocco abitato, che come succede in SimCity è tutto grigio, perché non ha energia elettrica.  Sì, non è molto originale.


Siccome gli abitanti di questo pianeta forestale devono mangiare, subito facciamo una fattoria (l'icona con la pannocchia e la pecora). Dopodiché, risolviamo il problema energetico facendo felici Capitan Planet ed Elon Musk mediante la costruzione di impianti ad energia solare, che producono pochissima energia ma chissenefrega, abbiamo solo 5 isolati.

Poco dopo.


Bene. Ora che abbiamo energia vediamo di sistemare il problema dell'acqua. Abbiamo fatto un serbatoio e ora vediamo di creare un impianto di depurazione...


...che dovrà succhiare l'acqua del mare, mediante le tubature (che vedete evidenziate). Le tubature sono a doppio senso e a uso multiplo, nel senso che possiamo usarle in entrata e in uscita sia per l'acqua che per il petrolio. Se siamo particolarmente stronzi, ci dice il manuale, possiamo incrociare i tubi e far sì che la gente si faccia la doccia con l'oro nero.


Un'altra installazione utile, e per ovvie ragioni la mia preferita, è lo "smaltitore acque luride" che è raffigurato da un alambicco con di fianco un piccolo stronzo. Io subito lo costruisco e mi segno di ricordarmi di scaricare l'acqua da qualche parte. Ovviamente, è anche possibile usare l'output dello smaltitore come input della rete idrica cittadina, per una bellissima "golden shower" collettiva.

Siccome sono un uomo noioso non lo faccio, e mando le tubature dall'impianto acqua purificata ai centri abitati. Lo so, amici, lo so.



Ecco qua, scarichiamo la merda in mare. Hai poco da frignare, Capitan Planet, la merda è organica, e ai pesci piace. Non so, un tempo avevo tre pesciolini rossi e il mangime faceva un odore più schifoso di quello delle feci. In realtà dipende dalle feci: le nostre ci sembrano sempre profumate.


Diamo un'occhiata al livello di temperatura globale. Tutto come previsto: caldo all'equatore, freddo al polo, niente fuori dalla norma anche perché sull'intero pianeta c'è solo una città.


Vediamo anche un riepilogativo delle città. Peccato però che i dati non siano ancora aggiornati e praticamente tutto ciò che ci interessa sapere (tipo la popolazione) è "NYA", ovvero "not yet arrived". Ovviamente costa anche un sacco di energia. I dati sul pianeta, invece, ci rassicurano: tutto normale.

Più tardi.



La nostra prima ed unica città si è espansa, e quindi abbattiamo un po' di alberi caducifoglie per farci spazio tra la giungla. Notate che in alto a destra c'è vegetazione più scura, ovvero conifere, che ai tropici non hanno senso ma ovviamente questo è un videogioco, ci piace fare un po' il cazzo che ci pare. Il gioco inizia a bombardarci di messaggi leccaculistici: "Copertura agricola encomiabile!" "Rete di riciclaggio ben organizzata!" Roba così.


Molto bella l'immagine del vulcano, stile hawaiiano, a scudo, con lava basaltica di tipo pahoehoe, che in lingua Maui significa "lava che quando si raffredda e si solidifica non fa male ai piedi calpestandola". Quella invece che calpestandola fa male ai piedi si chiama aa, e la semplicità di questa parola mi fa pensare che gli hawaiiani spesso si taglino le piante dei piedi con la lava granitica solidificata che lascia un terreno ruvido pieno di sassetti taglienti. Ciò detto, quando il vulcano erutta non si sa dove, non si sa che danni ha fatto, si vede solo questa immagine, e immagino che centrare la visuale sul vulcano ci costi di nuovo energia. Bah!


La nostra cittadina ora ha anche dei parchi e un sacco di fotovoltaico, come il campo di allenamento della SPAL quando era ancora in serie D, che non falliva grazie agli incentivi statali sul fotovoltaico. Maial!


Ma andiamo da un'altra parte del pianeta e cominciamo a costruire una nuova città. Non ho capito quale sia il ruolo del giocatore. Divinità? Pianificatore planetario? Insomma, c'è molta astrazione in questo gioco e poco background. Non so ragazzi, non riesco a immergermici.


Vabbè. Intanto la città cresce, il cibo c'è, l'energia anche, gli stronzi vengono buttati a mare, e lì vicino l'acqua viene desalinizzata a data a bere alla gente. Cosa ci resta da fare?


Ve lo dico io! Cercare il petrolio! Peccato che con i colpi sismici la goccia nera venga con la probabilità tra l'uno e il ventuno percento. Vabbè, non abbiamo paura, puntiamo sul 21% e vediamo se siamo fortunati!


Ecco la piattaforma, dunque! Per esserci, c'è. Ma funzionerà? Vediamo con lo strumento "informazioni"...


"Failed oil rig". Vaffanculo, gioco.


Ma non mi perdo d'animo e vicino alla periferia della città disbosco subito un po' per cercare l'uranio! Siete pronti ? 


Ecco qui la nostra miniera di uranio con un poco rassicurante quadrato grigio sopra. Vediamo un po'...


..."Failed Uranium". Vaffanculo, gioco.


Non so, io mi sarei anche un po' stufato di questo mondo. Diamo un'ultima occhiata alla nostra seconda città e prepariamoci a cambiare pianeta...


...un pianeta, questa volta, da dominare sul piano militare. Lo scenario prevede la presenza di un altro controllore planetario, che ha come unico modus operandi quello della violenza. Nostro obiettivo è quello di difendere le mie città e cercare di proteggere il fragile bilanciamento dell'ambiente dai potenziali danni causati dal conflitto. Capito, dunque? Noi siamo i buoni! 'Sta cosa dei buoni che si difendono e basta e i cattivi che attaccano anche è una roba un po' utopistica tipo degli anni 80. Stessa ragione per cui i Dino Riders buoni controllavano dinosauri più sfigati di quelli controllati dai malvagi "Rulon", che avevano il T-Rex. Immagino che fosse un tentativo di spiegare che la via dei buoni è molto più complicata da percorrere, però quando sei bambino la tua bussola morale è piuttosto debole, e fai il tifo per chiunque abbia il T-Rex. Vabbè, ma che sto a scrivere a voialtri che scrivete roba tipo "HO LA SCIMMIA A MILLE" quando deve uscire un film per bambini.

Comunque, sempre a proposito dei Dino Riders, ora non prendetemi per nostalgista, eh, ma quei giocattoli erano fatti davvero bene. Ecco, per dire che non è che sputo soltanto sul passato eh. Le cose fatte bene le riconosco. Poi immagino che presto faranno il reboot live-action con attori che tutti conoscono tranne me e io proverò a vedere il trailer e mi usciranno i maroni dallo sfintere posteriore per 5 secondi, poi continuerò con la mia vita normale.


Stavo divagando, lo so. Intanto, complice un colpo sismico andato a culo, facciamo una piattaforma petrolifera fatta come Iddio comanda, ovvero con la fiammella sopra. Sono molto soddisfatto e potrei chiuderla qui, ma proseguiamo...


...collegando con i soliti tubi la piattaforma a una raffineria, e la raffineria a una centrale elettrica. Si inquini, dunque! 


Uno dei quattro pulsantoni in alto a destra è il menu della guerra. Ci clicco sopra e con un suono piuttosto inquietante scende giù il menù, ovviamente anche quello pieno di pulsanti senza alcuna descrizione. Come prima cosa costruiamo un Quartier Generale e conseguentemente fare una base aerea...


...e voilà. Base aerea fatta. E visto che si parlava di difendersi...


...ecco anche una base missilistica per intercettare bombardieri e altra roba. Poi il gioco mi fa notare che la gente muore di malattia, e subito mi chiedo se il mio nemico mi ha lanciato qualche arma batteriologica. Invece no, il depuratore di acque lerce non butta fuori i rifiuti organici del centro abitato in mare. Appronto subito una soluzione per depositare gli stronzi sul fondo oceanico, e subito la gente sta bene. Evidentemente gli autori del gioco non hanno mai saputo il segreto della salute e dell'eterna giovinezza di Gianni Morandi.


La mia città, nonostante la cazzata da me fatta con cui ho per sbaglio eliminato la base aerea (poteva succedere a tutti, via), è cresciuta ed è pure bella che evoluta. Improvvisamente, però, la luce si spegne....


...ed è game over. "Non ti sono rimaste prospettive" dice il gioco, mentre immagini inquietanti di quello che sembra essere un fungo atomico su un paesaggio malamente renderizzato in 3D fanno da sfondo al disegnino con il bombardiere che scarica ordigni esplosivi che abbiamo visto durante la presentazione. Insomma, praticamente il nostro nemico, che manco abbiamo mai visto, ha fatto sì che ogni possibile azione finisse con la guerra nucleare. Ma insomma, è esploso qualcosa oppure ci siamo fermati prima? Non ne ho idea, ragazzi, non sono riuscito a capire cosa sia successo, apparentemente il nostro nemico ha fatto come quando Celentano in "Il Bisbetico Domato" giocava a tennis contro il muro per poi dire "Basta così, ho vinto". Ecco, questa mi sembra l'unica spiegazione di questo game over così ex abrupto, ma ne so quanto voi.


Sì, probabilmente è proprio andata così, visto che tutti i dati ambientali sono normali, e dopo una guerra nucleare ci si aspetta che almeno il parametro "contamination" non sia normale, no? Dunque basta così, prossimo gioco!

È merda? Ebbene lo è, ricordo che ero riuscito pure a divertirmi a suo tempo, ma penso in realtà che fosse la trappola mentale dei "costi sommersi" con cui ciò per cui si è pagato ci sembra più bello, in modo da convincerci che siano soldi ben spesi. In realtà non avevo pagato io, ma non riuscivo a non sentirmi un po' responsabile quando mi veniva regalato qualcosa. Che vi devo dire, sono un mollaccione. Di fatto, rigiocandoci a 25 anni di distanza, il gioco è qualcosa di incredibilmente blando, che ha una premessa molto pomposa, ma che si risolve in un elemento di strategia piuttosto semplificato. Insomma, Simcity che è di 3 anni prima è molto più complesso. Peccato.
Ci rigiocheresti? No, a meno che non adattino all'improvviso il calendario gregoriano aggiungendo diversi giorni che non contano come lavorativi e per quei giorni non abbia nulla da fare e mi ricordi dell'esistenza di questo gioco. In tal caso potrei provare a vincere lo scenario di dominazione. Forse.
È del 1992. È il gioco più bello di sempre? No.

10 commenti:

  1. Interessante, ma quindi lo scenario "dominatore" può finire da un momento all'altro con la guerra nucleare? Non c'è un modo (costoso) per proteggere la città ed evitare il "Game over"? (anche se temo di saper la risposta).

    Capisco comunque la voglia di gustarti le introduzioni, era così anche per me (e anche per i giochi non originali). Una delle poche che schivavo era quella del videogioco Descent.

    Domanda fuori videogioco, perdonami, ma la curiosità mi fa friggere: avevi qualche modellino di Dino Riders?

    ps Maial ac Spal!

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    1. Mah, penso che con un po' di missili difensivi forse il game over così ex abrupto sarebbe stato evitato. Ma lo scenario di dominazione è così noioso che non me la sento proprio di riprovarlo.

      La presentazione di Descent era abbastanza rapida, no? Per quanto fastidiosamente sereotipata, piena di stereotipi negativi sui burocrati in giacca e cravatta che alla fine sono quelli che danno il lavoro al protagonista. Ma d'altra parte, la bocca che morde la mano che le dà da mangiare è la bocca che lecca lo stivale che la prende a calci nei denti.

      Dei Dino Riders mi sa che avevo tutta la prima serie. erano tempi di vacche grasse.

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    2. Il descent a cui mi riferivo era un gioco di astronavi, ma in 3d stile Duke Nukem. Forse tu ti riferisci a un altro Descent?

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    3. No no, è quel descent (anche quello molto "simpatico" dal punto di vista della stabilità dello stomaco). Parlo di questa intro qui: https://www.youtube.com/watch?v=X-nNXrlaMaI

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    4. ecco sì è quella :D. Ovviamente e rigorosamente..schivata ai tempi!

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  2. Mi sa che avevamo lo stesso libro di scienze dove si parlava della lava pahoehoe e aa. E' qualcosa che non si dimentica!

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    1. Sì, è quel genere di "trivia" che ti resta impresso e ruba spazio a cose più importanti. Ho scritto la nota per il direttore che dovevo produrre entro ieri? Ah no ops, stavo pensando alla lava perché mi piace pensare che "Aa" in lingua hawaiana fosse l'imprecazione gutturale che usciva quando ti tagliavi i piedi con la lava granitica solidificata. Un po' come "Pappapisshu" in monkey island 3, se vogliamo.

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    2. Eh beh, ma non è forse più interessante la lava aa rispetto alla nota per il direttore?

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    3. Sicuramente è più interessante, ma ahimè non sono pagato per pensare alla lava aa. (Sono venale, lo so)

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  3. Tifoso dei cattivi di Dino Riders ed (ex) possessore di Monoclonius + Mako, presente! Comunque sì, la qualità dei giocattoli era impressionante, probabilmente perchè -appena controllato- erano fatti in Giappone. A me il ceratopo durò degli anni e faceva sempre la sua bella figura. Anzi, forse se vado a controllare in cantina capace che lo trovo.

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