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lunedì 28 maggio 2018

Betrayal

Ci avete presente il modo di dire secondo il quale non si può giudicare un libro dalla copertina, no? Beh, un tempo non c'era youtube, non c'era il WWW da cui scaricare i demo, le opinabili riviste di settore allegavano dischetti con dei demo del cazzo (o con ottimi shareware, ma che comunque non si compravano nei negozi) e nelle recensioni gli screenshot erano quelli che erano e spesso bisognava fidarsi dell'opinione piena zeppa di pregiudizi di un redattore, che come è noto è un individuo antisociale che odia se stesso e ha la testa farcita di film mentali in cui vede i produttori di videogiochi come suoi amici a loro insaputa. Morale della favola, la copertina contava, e non poco.

Un mio amico che comprò il gioco di oggi me lo presentò con questa imprescindibile credenziale: "La scatola peserà un chilo". E questo bastava. Altre particolarità del gioco? "È medievale". Serviva altro? Era un gioco nuovo, a tema medievale, con una scatola da un chilo, il "DISKCOPY A:" era naturale conseguenza. 

Peso lordo: 1 kg.

E in realtà, a prescindere dal peso, che figata era 'sta copertina? Pareva uscita da un album di rock progressivo minore, roba tipo i Gryphon o quelli che negli anni 70 provavano a copiare i Genesis con risultati molto più scarsi. E spesso e volentieri erano le copertine a intrigare molto più dell'album stesso. E d'altra parte, questa dinamica non poteva che provenire dalla stessa nazione in cui il fenomeno del rock progressivo "impegnativo" a tema medievale era nato, il Regno Unito. La Rainbird era una delle due etichette principali (l'altra era la Firebird) con cui la Telcomsoft, ramo informatico di British Telecom, distribuiva videogiochi per i principali computer a otto bit dell'epoca: il Commodore 64, lo Spectrum, l'Amstrad CPC e soprattutto l'Acorn BBC. Si potrebbe quasi dire che fossero parastatali, visto che sì, la Thatcher nel 1982 aveva lanciato la privatizzazione di British Telecom, ma la transizione in questi casi è sempre molto lunga. Sigla!


Ah ma che carini questi impiegati della SIP inglese, per quelli che come me non avevano comprato il gioco originale, la presentazione era una copia più o meno esatta della scatola. Già il nome del gioco ci infoiava, perché suonava cattivissimo. BETRAYAL. Tradimento. Praticamente un gioco di intrighi politici nel medioevo in cui interpretiamo il cavaliere fighissimo a cavallo che va in giro col suo personalissimo stendardo, mentre un servo della gleba lo guarda invidioso. La vita che tutti noi avremmo voluto avere, senza renderci conto che nel medioevo vero saremmo stati il servo della gleba e non il nobile a cavallo (che sarebbe comunque morto di gotta a 40 anni).


I crediti! Molto scarni, ma ragazzi, questa era l'epoca dei team molto ridotti. Un solo programmatore per la versione PC! Due soli grafici! Era un'epoca diversa. Mi si dice anche che un nome alternativo di questo gioco era "Epoch" ma onestamente non ho mai trovato riscontri su ciò. Ce ne freghiamo, dunque, senza prima osservare quanto siano truzze le scritte in carattere gotico tutto maiuscolo. 


E questo è il menu principale! Le opzioni interessanti sono "Auto Human Fight" e "Auto Computer Fight", e scopriremo dopo anche il perché. Attiviamo la schermata in cui si pensa, perché nel lontano 1990 avere una schermata grafica in più era veramente un massimizzare il ritorno sull'investimento. Poi lasciamo stare che il mio amico me lo aveva copiato, eh. Se gli autori fossero ancora impermaliti per questa mia mancanza che mi contattino pure e vediamo di saldare. In qualche modo. Promesso. Intanto vi sto dando visibilità, che non è mica poco eh.


Scegliamo il rango dei vari giocatori! I giocatori sono quattro, il Bianco, il Rosso, il Blu ed il Giallo. Possiamo assegnare a ciascuno di essi un titolo nobiliare che può essere Cavaliere, Conte (Earl), Duca e Barone. Ora io ero dell'idea che l'ordine crescente di importanza fosse Cavaliere, Barone, Conte e Duca. Ma ovviamente io mi riferisco all'araldica italiana, quella che al mare per ventimilalire ti stampavano su pergamena una breve descrizione delle origini della tua famiglia. Nel mio caso uscì che la mia famiglia aveva come titolo quello di "Nobile" (ovvero sopra al cavaliere ereditario) e ricevette il titolo dal duca di Lucca. 

Ora pensare di avere un lontanissimo antenato nato nella città in cui ogni anno si riversano migliaia di sfigati che si ammazzano di pugnette dietro a tizie perfettamente ordinarie soltanto perché queste tizie si sono travestite da personaggio dei cartoni animati (e anche, diciamocelo, per il fatto che questi tizi non hanno mai toccato una donna in vita loro), beh, mi fa gelare il sangue nelle vene. Quindi non parliamo più di questo ma parliamo del fatto che, secondo il database dell'araldica balneare, il motto della mia famiglia contiene anche la parola "Peto" e questo per me era bellissimo visto che ai tempi la scorreggia era il top dell'umorismo. In realtà lo è tuttora.


Ok, per farla semplice ho deciso che i giocatori saranno tutti cavalieri. Purtroppo non possiamo dare il nome ai giocatori, quindi niente Andreotti. Lo so, latita da un po' su questo blog, ma non temete: tornerà prestissimo. Per compensare tengo il cavaliere bianco, bianco come la DC. Non sarò il Divo Giulio ma sarò un anonimo spicciafaccende di Piazza del Gesù. E dunque si comincj!


Evviva amici! Questo è scheumorfismo! Vi ricordate che cos'è? È un'interfaccia utente a forma di oggetti realmente esistenti. Il menu, infatti, è rappresentato da un libro molto ben animato. Poi il mouse in questo gioco non si tiene quindi girare le pagine è inutile perché ogni comando lo si chiama coi tasti funzione. Però bello.


Bene, è ora di spiegare un po' come funziona il gioco. I quattro giocatori sono feudatari vassalli di un Re e di un Vescovo-principe (come i Madruzzo in Trentino, insomma), più vescovo che principe in realtà. Insomma, dobbiamo gestire i nostri rapporti con il potere temporale e il potere spirituale. Ma prima di tutto, dobbiamo gestire le nostre finanze facendo sì che i servi della gleba eseguano il raccolto nelle varie città che sono da noi possedute. 

Ogni azione del gioco è una domanda con risposta sì/no, e questo è già piuttosto scomodo, visto che dobbiamo passare in rassegna una città alla volta. Realistico, forse, ma scomodo. Cominciamo da Upper Hampton, la città in cui mi trovo ora.


Eseguiamo il raccolto, che purtroppo è andato male. Con i proventi di spighe e vino facciamo 26 pezzi d'oro. Dalla somma raccolta possiamo tassare una quantità a nostro piacimento da riservare ai nostri poteri. La corona indica, ovviamente, il re...


...e la mitra rappresenta il vescovo. Da Upper Hampton marchiamo 4 pezzi d'oro per il re e 4 per il prelato. Il gioco ci chiede poi di mantenere la popolazione, cosa che vorremmo tanto fare, ma non ci riusciamo perché abbiamo tirato troppe tasse. Oh beh. 


Dopodiché possiamo assegnare agli abitanti della città il r uolo di contadini, artigiani e soldati. Chiaramente questo costa soldi.


E siccome abbiamo tenuto le tasse piuttosto alte, onde evitare che gli abitanti di Upper Hampton si iscrivano al movimento dei Sovereign Citizens (una sesquipedale presa per il culo in cui la gente si convince che stracciando il contratto sociale con lo stato ci si liberi dall'onere di pagare le tasse mantenendo tutti i benefici) decidiamo di aumentare il livello di tirannia. Subito viene messo preventivamente alla gogna uno stronzo che passava troppo tempo su Facebook. E già che ci siamo decidiamo pure di alzare il pedaggio. Tiè!


La città successiva in cui far la mietitura è Fordham. Stessa procedura, e stavolta a difesa della città ci sono pure due troll (unico elemento fantasy del gioco). Il nostro cavaliere bianco non è presente nella città, altrimenti potremmo spostarli dalla guarnigione alla nostra scorta.


Da Upper Hampton, però, decidiamo di spostare un soldato locale alla nostra scorta. La bussola di fianco al nome della città ci mostra le possibili direzioni in cui possiamo spostarci...


...eh sì, possiamo spostarci. L'idea è quella di andare in giro per il reame facendo soldi per il re e cercando di far fuori gli altri vassalli. Però abbiamo un numero di mosse limitate per turno, raffigurate dalla fase lunare in basso a destra. Sparita la luna, finisce il turno...


...e intanto si muovono gli altri giocatori mossi dal computer, mentre la già menzionata "thinking screen", raffigurata da un anacronistico pensatore di Rodin, viene resa ancor più sinistra dal cambio repentino di colore delle nuvole. Fa stracagarissimo agli occhi di oggi, ma al tempo era roba da lasciare a bocca aperta e con cui impressionare gli adulti dicendo che grazie ai videogiochi sul computer avevamo pure l'Arte. Agli adulti questo non fregava un cazzo.


Nuovo turno! Possiamo guardare la mappa del reame. Piccolo spoiler: è disegnata male. Nel senso che non c'è una proporzione tra le distanze sulla mappa e le distanze nella schermata di gioco. Tipo che ci si può muovere di 10 schermate in una direzione, ma lo scudo che ci raffigura resta sempre lì. Oh, suppongo che così facendo si cerchi di riprodurre la poca precisione nelle mappe medievali. In tal caso ottima mossa, gioco. Al centro della mappa vediamo un palazzo, che possiamo sbirciare con l'apposito tasto...


...nel palazzo abbiamo la corte del Re. La nostra influenza presso il re è raffigurata dal numero di cortigiani che abbiamo. Ogni giocatore ha lo stesso numero di cortigiani, ma subito ci rendiamo conto che la situazione è un po' più complessa: abbiamo anche la possibilità di introdurre a corte spie ed assassini.

 "Ecco, caro Ex Videogiocatore.
 Lei è abbastanza perspicace e l'ha capito da solo:
la situazione è un po' più complessa."
Mi scusi, Presidente, ma lei in questo gioco non dovrebbe esserci.

Oh.
Ecco, grazie. Dove eravamo rimasti?


Ah sì, nel palazzo abbiamo anche la sede del potere spirituale, che è esattamente la stessa cosa, ma col vescovo al posto del re. Stessa dinamica.


Questa è la schermata di riepilogo: ci mostra in totale il numero di città, agricoltori, artigiani, soldati e soprattutto troll, che sono parte fondamentale del nostro esercito in quanto stanno tutto il giorno su internet a postare fake news come "IL CAVALIERE ROSSO USA I NOSTRI SOLDI PER LECCARE IL CULO AL RE NON ELETTO DA NESSUNO - CONDIVIDI SE SEI INDIGNATO".


Vabbè, Mi piace molto che a volte, quando passiamo da una schermata all'altra, il cavallo fa la cosiddetta "penna". Non siamo ai livelli della sezione a cavallo di Hillsfar, ma è sempre fico andare a cavallo in un videogioco.


Mappa! Siamo arrivati a un altro villaggio. Siamo apparentemente a metà tra il palazzo reale-vescovile ed un villaggio del cavaliere rosso. Che facciamo? Andiamo a leccare i piedi al potere oppure andiamo a portare un po' di Democrazia Cristiana agli extraparlamentari dal colore inequivocabile?


Che domande. Si va a sinistra, esportando DC con la spada.


E parte la battaglia! Allora, a prima vista è un grandissimo casino. Di secondo acchito, anche. Però è spettacolare. Ora, la battaglia è sparsa su due file. Nella fila di fronte il combattimento è automatico, possiamo muovere i nostri soldatini (sulla sinistra) solo nella fila dietro. Altra cosa molto divertente: non ho idea di quali siano i tasti. Ci si aspetterebbe che fossero i tasti cursore, visto che li uso per muovere il cavallo. Eh no! Sarebbe troppo facile così! Quindi faccio quello che facevo sempre al tempo. Premo tutti i tasti della tastiera uno alla volta sperando di ottenere risultati. Questo fenomeno fa parte di quello che a suo tempo ho chiamato, in un post molto controverso, "Aporiomorfismo".

Ora, il mio soldato armato di mazza ferrata va contro il soldato nemico armato di ascia. Il soldato munito di bipenne è il più forte di tutti (poi c'è quello armato di mazza ferrata e quello con lo spadino) superato solo dal troll. Io resto immobile col mio soldato andando giù alla prima asciata. Molto interessante che il mio soldatino, morendo, caschi addosso al suo uccisore, ammazzandolo a sua volta.


Tocca al troll! Di nuovo contro un soldato armato di ascia. Anche stavolta non ho ancora capito come muovermi, e il mio troll viene ammazzato dal portatore di ascia bipenne (peraltro, le asce bipenni sono un'arma principalmente minoica, le asce utilizzate nel medioevo avevano soltanto un taglio. Immersione rovinata). Mentre il troll si ingrigisce come Optimus Prime quando muore per l'ennesima volta nel film dei Trasformers (E SI PIANGE, EX VIDEOGIOCATORE, E SI PIANGE!!) crolla addosso al guerriero nemico, schiacciandolo, soffocandolo. Nella foga del cercare di liberarsi dai quintali di roccia che gli sono cascati addosso, il soldatino nemico solleva il braccio insanguinato. 

Ecco, quando il mio amico mi telefonò per raccontarmi com'era il suo nuovo gioco, ricordo che mi raccontò questo particolare, del gigante che crolla addosso a chi lo ucciso schiacciandolo e lasciandogli la mano fuori. Ricordo che quella scena la sognai pure, ma con la grafica che mi ero immaginato io. Incredibile come certe cose restino in memoria, no? In ogni caso, battaglia vinta. Bene così.


Possiamo decidere se mettere a ferro e fuoco il villaggetto appena conquistato, Sandrush, ma preferiamo convertirlo alla DC in modo da contenere il pauroso debito pubblico causato dalla creazione di impieghi inutili per il parentame e mancette elettorali varie.


Girovagando attorno a Sandrush arriviamo ad un altro villaggetto, stavolta di proprietà del cavaliere blu. Attacchiamo di nuovo!


Ah benissimo! Ora sono riuscito a trovare i comandi (Z e X per muovermi, C e < per menare e/o difendermi). Peccato che la mia guarnigione fosse scarsissima (solo due omini, si vede in basso a sinistra) e come conseguenza della sconfitta vengo catturato dal blu. Porcaputtanghera.


Prigioniero al villaggetto di West Falls, ho come unica possibilità a ogni turno quella di tentare la fuga. Un random 50/50 decide se la mia fuga ha successo o se la guardia mi acchiappa, come in questo caso. Cazzo.

Più tardi.


Finalmente, dopo aver beccato "croce" cinque volte di seguito, riesco a scappare. Dove?


Boh. Come ho detto, orientarsi nel mondo di Betrayal non è affatto facile. Proviamo ad andare verso sudest. Perché?


Presto detto, perché a sudest c'è il palazzo del potere e tutti i tributi che abbiamo riscosso per conto del re e del vescovo vanno pure consegnati, sennò a che serve?


Nel nostro peregrinare alla ricerca di sto cazzo di palazzo troviamo una cittadina del cavaliere giallo, Burning Thatch, completamente sguarnita. "ACCATT!" si soleva dire quando ero alle medie (e quindi diversi anni dopo che giocai a Betrayal), ma rende bene l'idea del fatto che immediatamente il paesino viene catturato.


E mò dove cacchio sono? Boh. Proviamo ad andare a sinistra, e a farlo in fretta, che tutti gli altri sono già a incuneare la lingua nel posteriore del sovrano.


Ecco il palazzo! Piuttosto scarsino in verità. A parte le colonne di apparente ordine dorico, l'ingresso del palazzo vero e proprio sembra essere una delle tante casette che popolano i vari villaggi. O forse è una mossa di "public relations" architettata dal re per dichiararsi più vicino alla ggente mentre manda in giro i suoi quattro feudatari per spremerli fino all'ultimo centesimo.


Vediamo un po' come siamo messi. 10 città, un sacco di soldi, un bel po' di tasse raccolte, nessuna prova. A cosa servono le prove? Al tempo.


Entrando nella corte del re appare un nuovo libro con le opzioni. Come prima cosa compriamo una maggiore influenza presentando le tasse raccolte. Il re è particolarmente benevolo e permette l'ingresso di cinque nuovi cortigiani. Vai così!


Lo stesso facciamo col vescovo, che è più tirchio. Solo sei cortigiani. Evvabbè, si fa con quel che si può.


Ed ecco perché avevo tanta fretta di presentare le tasse. Perché se entro la fine dell'anno (12 turni) non vengono presentate le tasse ai monarchi, arriva il tesoriere dello stato che le confisca, senza i benefici che ne conseguono.


E che beneficj, ragazzi! Da cavaliere sono diventato barone. Ora, una parola molto simile a questo titolo era anche il cognome di un bambino del Vecchio Paese che si diceva essere gay, con l'enorme onta che ne conseguiva in un contesto sociale di "paese piccolo, gente che mormora", semplicemente perché aveva il tono di voce piuttosto alto e gli piaceva stare con le ragazze. Apparentemente ora è sposato e ha prole e a suo tempo ci si sarebbe potuti fare i cazzi propri. A parte questo breve esempio di bacchettonismo nel ricco e sedicente progressista Vecchio Paese dei primi anni 90, non riesco a capire se il titolo di barone sia il titolo più alto di tutti (come sembrava essere all'inizio del gioco) o se all'inizio del gioco i titoli erano messi in ordine un po' alla cazzo. Oh beh.


Visto che siamo alla corte del re e sono rimasti quasi soltanto miei cortigiani (apparentemente non presentare le tasse a fine anno fa incazzare il re), decidiamo di accusare il cavaliere giallo, l'unico che abbia ancora dei suoi luogotenenti a corte, di alto tradimento. E qui entrano in gioco le prove.

Le prove sono delle pergamene dei colori dei giocatori e funzionano come dei gettoni da accumulare che possono essere annullati da gettoni di colore opposto. Spiego meglio: in questo caso, non abbiamo nessuna prova, ma il cavaliere rosso, chiamato a testimoniare, presenta ben due pergamene gialle. Ora, se il cavaliere giallo avesse avuto due pergamene rosse, avrebbe potuto annullare le due pergamene gialle presentate dal rosso, ma non le ha. Dunque...


...si fanno rotolare un po' di teste! Avrebbero dovuto essere due, come il saldo positivo di pergamene gialle presentate, ma di cortigiani ce n'è soltanto uno, e quindi il boia ne giustizia solo uno. Il boia è un mestiere rispettabilissimo, è solito dire un mio ex collega, l'importante è non divertirsi troppo sul lavoro. Non ho mai capito cosa volesse dire.


Visto che alla corte el re ho la maggioranza assoluta, è ora di tentare la mossa da sborone: deponiamo il re! Stessa prassi, stavolta l'accusatore è il re stesso e tutti gli altri giocatori devono portare prove contro di me. Quel delatore del rosso presenta due pergamene: il giallo, ancora impermalosito, ne presenta altre due. Risultato: quattro cortigiani decapitati, ma siccome resto in maggioranza, il re è diventato un mio burattino! Figatissima, e ora andiamo a prenderci il potere spirituale!


Presso il vescovo, non si accusano i nemici di alto tradimento, ma di eresia. Mi sembra giusto. Puntiamo di nuovo sul giallo, pur non avendo prove, sperando che qualcun altro le abbia. Il solito rosso tira fuori una pergamena. Risultato, un cortigiano giallo fatto fuori.

Poco dopo.


Argh! Chi la fa l'aspetti, e il rosso, che sembra aver collezionato prove tutto il tempo finora, ci accusa di eresia. I nostri avversari tirano fuori tre pergamene in totale e la nostra superiorità numerica è messa a repentaglio. Qui bisogna cambiare tattica...


Per prima cosa: compriamo tutte le prove in circolazione, così possiamo evitare che le prendano gli altri e soprattutto in caso di accusa possiamo pararci il culo.


Secondo, ingaggiamo un ninja per far fuori un cortigiano dell'opposizione. Prontamente l'assassino fa fuori un cortigiano blu (dobbiamo ancora vendicarci per la sconfitta subita a West Falls. Sfiga vuole che questo ninja non valga un cazzo e quando il fumo si dirada, dell'assassino resti la tessera della DC sul pavimento. Il vescovo non è stupido e riconduce l'assassinio a me. Ops, meglio cambiare aria.


Verifichiamo che la corte del re sia ancora in mano mia. Benissimo...


...e ora andiamo a raccogliere un po' di grana. Via, verso i miei possedimenti! Notare che non parlerò in finto dolce stil novo come fanno quelli di "Feudalesimo e Libertà". Era divertente all'inizio ma poi, come ogni cosa su internet, sono finiti per diventare estremamente noiosi.


A Burning Thatch il raccolto è stato ottimo, e quindi prepariamo una locupletata mazzetta per il vescovo. Ben sei pezzi d'oro. Reclutiamo anche ben 16 soldati...


di cui 11 vengono con me, e 5 restano a difesa della cittadina. Via, verso il palazzo del potere!


A metà strada incrociamo il nostro amico cavaliere giallo, ma tavò di fargli la guerra. Ho un obiettivo, quello di comprarmi l'amicizia del prelato, non divaghiamo per favore!


Eccoci qua! Stavolta il presule è di manica molto più larga e arriviamo ad avere ben 8 cortigiani. Siamo pronti a esprimere la nostra gratitudine cacciandolo a càvicinculo?


Via! Da grandissimo coglione tiro fuori una prova contro me stesso, ma facciamo finta di essere come quelli che all'esame di teoria della patente sbagliano apposta una domanda per non fare la figura dei secchioni (e spesso il destino beffardo vuole che questa domanda sbagliata apposta sia quella che li fa segare). In ogni caso, un nostro cortigiano viene decollato, ma restiamo comunque in maggioranza: il vescovo si unisce al re nell'essere un nostro burattino! E dunque?


E dunque il nostro anonimo funzionario della DC si appropria di entrambi i rami del potere. Abbiamo vinto! Come prima cosa cambiamo subito il pavimento del palazzo mettendo le piastrelle a scacchiera che fanno tanto anni 80. Bello anche il raggio di luce che filtra. Non fosse che le mani del nostro protagonista sono disegnate una schifezza, potremmo dire che questo sia un eccellente uso dell'EGA. Beh, non me l'aspettavo di finire questo gioco, ma il bello del blog dell'ex videogiocatore è che è pieno di sorprese. Prossimo gioco!

È merda? È un tentativo di fare qualcosa di diverso, un gioco di strategia con un po' di elementi di gioco di ruolo e di arcade. Non fosse che i dati necessari alla parte strategica siano un po' sparsi alla cazzo e che non ci sia una visione sinottica di come siamo messi con le varie città, unite al fatto che le decisioni sono tutte prese con domande sì/no in sequenza, unite al fatto che orientarsi su quella mappa è un casino bestiale, unite al fatto che della battaglia ci si stufa dopo poco, unite al fatto che dico troppe volte "unite al fatto", insomma, è merda. Però almeno una volta provatelo, è originale.
Ci rigiocheresti? Eh. Il fatto che si finisca in fretta quasi quasi mi fa venire lo stimolo a rigiocarci, prima o poi.

8 commenti:

  1. In sostanza, se un uomo armato di ascia bipenne incontra un uomo con la spada, l'uomo con la spada è un uomo morto. Da bambino, un gioco con la gogna e il boia, con tanto di ceppo e decapitazione, avrebbe acquisito subito la mia simpatia. Nel complesso è un gioco carino, ma la parte della battaglia è effettivamente molto confusionaria, con quelle due file di guerrieri. Due cose non ci azzeccano molto: il ninja e il troll.

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    1. Beh, erano gli anni 90, la presenza dei ninja era praticamente obbligatoria. I troll, invece, immagino che si fossero resi conto che senza elementi fantasy l'ambientazione era troppo noiosa. Comunque sì, è decisamente hardcore con la gogna e il boia e le battaglie decisamente sul cruento. D'altra parte non smetterò mai di ricordare che bastava un'animazione in più per mandarci in visibilio.

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  2. Un gioco di strategia che potrebbe essere anche interessante, ma al tempo stesso poco allettante, sembra.
    Non ho mica capito come si recuperano le pergamene/prove.
    Fantastica la faccia del vescovo che si incazza!

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    1. Le pergamene/prove si raccolgono a palazzo, con l'opzione "acquire evidences in circulation". Credo sia anche possibile estorcerle ai feudatari nemici sconfitti in battaglia o catturando città nemiche, ma ovviamente a me non è successo. Il gioco merita comunque di essere provato almeno una volta, secondo me.

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    2. Ma è che i giochi di strategia non fanno per me, neanche quelli "moderni" tipo Age of Empires, ma ne apprezzo il concetto.
      Qua mi sembra inoltre che ci sia una certa ripetitività (tipo raccogliere le tasse, ecc), però questa cosa delle accuse mi pare originale. E la frase "The king becomes your puppet" è grandiosa! :D
      E il ninja arciere? che c'entra col medioevo inglese?

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    3. Beh, dipende. Io ho un bias positivo nei confronti degli strategici a turni, vecchi o nuovi che siano. Quelli in tempo reale, invece, non riesco proprio a godermeli, per via della loro impostazione che di strategico non ha nulla ma sta nel fare una gara a chi clicca più veloce, e infatti attualmente le gare principali di "video atletica" si fanno con i MOBA he sono dei derivati di Warcraft 3. Almeno così credo.

      Qui in Betrayal secondo me abbiamo, più che ripetitività, un sacco di micromanagement, che chiaramente rende il tutto pallotico. Le accuse e le prove sono un tentativo di rendere in qualche modo gli intrighi di palazzo. Non sono sicuro che renda pienamente il concetto, ma oh, apprezziamo il tentativo.

      E come ho detto, il gioco è della fine anni 80, i ninja ci vogliono, indipendentemente dall'ambientazione.

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  3. ah, il font gothic della libreria grafica del turbo pascal...
    quando per fare un programma di compito a casa facevi tutto alla veloce, per poi impiegare tutto il tempo restante a fare le intro e le grafiche piu'truzze e colorate possibili, che gay pride levati proprio

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    1. Alcuni psicopatici al liceo da me fecero un programma che applicava l'equazione di stato dei gas perfetti a un set di parametri inseriti da tastiera, con l'easter egg SPAVENTOSA dei crediti per quel programmino da due soldi presentati come le scritte che scorrono di Guerre Stellari, con il brano di John Williams fatto al PC Speaker. E questo senza manco l'uso delle BGI...

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