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lunedì 13 novembre 2017

Prehistorik

Qual è stata la più grande fregatura della storia dell'umanità? La risposta dipende dalla persona, ovviamente. C'è chi potrebbe rispondere "L'assenza di un ottavo governo Andreotti". C'è chi, invece risponderebbe "il fatto che Andreotti sia stato capo del governo almeno una volta". Quale fra queste scuole di pensiero ha ragione? Ovviamente nessuna, se stiamo a sentire quello che afferma lo storico israeliano Yuval Noah Harari, che nel suo bellissimo saggio "Sapiens: A Brief History of Mankind" (tradotto in Italiano con il titolo "Da Animali a Dèi. Breve storia dell'umanità") ci spiega che la più grande inchiappettata autoinflittasi dall'umanità è avvenuta circa nel decimo millennio avanti Cristo, con la prima rivoluzione agricola avvenuta durante il Neolitico, che ha visto l'Uomo addomesticare le piante tramite la selezione, l'ibridazione e la coltivazione delle pochissime specie commestibili di piante, come  cereali, tuberi e frutta.

Questa illustrazione è piena di OGM: il grano, il cane.
Questo ha fatto sì che il paradigma dell'uomo cambiasse radicalmente nel giro di poche generazioni: da cacciatore/raccoglitore semi-nomade, l'uomo diventa un agricoltore stanziale. I vantaggi sono immediati: prima di tutto, un ettaro di campi coltivati rende da 10 a 100 volte in più, in termini di cibo, di un ettaro di foresta. Inoltre, la popolazione stanziale può crescere molto più facilmente con gravidanze più frequenti: non c'è bisogno di aspettare che i bambini possano muoversi assieme alla tribù. Per non parlare, ovviamente della facilità di conservare il cibo: carcasse animali non possono essere messe in un silos, dei cereali invece sì. La popolazione umana crebbe di numero e dalla Mezzaluna Fertile iniziò a colonizzare l'Europa e il resto del globo terracqueo. Dove sta la fregatura, dunque?

La fregatura sta nel fatto che i cacciatori/raccoglitori avevano un' aspettativa di vita mostruosamente più alta dei nuovi agricoltori. Sono stati trovati resti di Homo Sapiens appartenenti a tribù nomadi che raggiungevano gli 80 anni di età. L'aspettativa di vita media calcolata a partire dai corpi trovati nei cimiteri dei primi insediamenti neolitici arrivava sì e no ai 40. Le ragioni sono da ricondursi, tra le altre cose, ad una dieta molto meno variegata e ad un lavoro molto più duro.  La cosa ridicola di tutto questo è che nessuno al tempo si accorse del fatto che le condizioni di vita erano peggiorate. La scrittura e la lingua non erano articolate come sarebbe accaduto in seguito con la civiltà sumerica, e quindi il senso del passato tendeva a perdersi: si dava per scontato che le cose fossero sempre state così. E in più ci si ammazzava di lavoro nei campi e nelle stalle per garantirsi una maggiore produzione, effettivamente rovinandosi la salute per inseguire una qualità di vita migliore. Ironico, no? Eppure è così.

Questo significa che dovremmo tornare a fare i cacciatori-raccoglitori seminomadi? No, ma chi vuole vivere più in contatto con la natura può farlo in maniera graduale, iniziando con l'eliminazione del superfluo aggiunto più di recente. Tipo cancellarvi da Facebook e vedere la vita di un cacciatore-raccoglitore così come viene accuratamente simulata nel gioco di oggi. Sigla!


La Titus è una casa sviluppatrice di videogiochi francese che nei primi anni 90 era specializzata nei platform. Uno di questi era "Blues Brothers": un videogioco tratto dal film di John Landis, realizzato da persone che evidentemente non avevano visto il film. Un altro di questi platform era Titus The Fox, che aveva come protagonista la volpe del logo. Interessante che nella versione francese originale, al posto della volpe c'era un noto comico locale, tale Lagaf', che interpretava il personaggio del franco-maghrebino Moktar. Per dire la risonanza che questo gioco poteva avere in Francia, nel 1991 Lagaf' era giunto al top della classifica dei singoli musicali francesi cantando "La Zoubida". 

Facendo un paragone, potremmo immaginare un parallelo con la Simulmondo che fa un gioco che ha come protagonista l'ex comico di Mai dire Gol Marco Milano che nei panni del suo insopportabile personaggio "Mandi Mandi", canta "Sei bellissima, Simpaticissima". Viva l'Italia che ha avuto la decenza di non fare un videogioco su queste aberrazioni televisivo/musicali, dunque. Ma non è di questo che voglio parlarvi oggi...


...Oggi vi parlerò di Prehistorik, un gioco ambientato in un'era in cui uomini, mammiferi, e dinosauri convivono quasi pacificamente. C'è chi crede che questa epoca sia realmente esistita, ma d'altra parte c'è anche gente che crede che la Terra sia piatta e che Le Iene facciano giornalismo serio. Il gioco è del 1991, periodo in cui la preistoria stava iniziando una stagione di revival che culminerà due anni dopo con Jurassic Park. Dal lato videoludico, lo stesso anno abbiamo avuto Chuck Rock e Joe&Mac: Caveman Ninja. Come se tre software house diverse si fossero messe tutte d'accordo.


Secondo titolo. Ammetto che ho un debole per i giochi con due o più schermate del titolo. A proposito del titolo, chiedo a chi ci ha già giocato come lo pronunciava, dal punto di vista dell'accento. Io fino a una certa età ho detto "Prehistòrik". Poi qualcuno iniziò a dire "Prehìstorik" e la cosa si diffuse. Vista l'origine francese del gioco mi verrebbe da dire che quella giusta è "Prehistorìk", ma rischierei di coprirmi di ridicolo come quando certi hipster chiamano le città straniere con i loro nomi. Una volta in aeroporto vidi una tizia che era uguale ad Arisa a inizio carriera che con accento calabrese diceva a un subumano che ci provava "Io quest'estate mi faccio un mese a London". Peccato non avere avuto con me una clava perché le avrei spiegato volentieri come si comporta il protagonista di prehistorìque.


L'introduzione. Il nostro protagonista è un cavernicolo che, nonostante la panza prominente, ha fame. In uno di quegli orribili talk show catalizzatori di indignazione popoloare, intervistarono un finto "uomo della strada" chiedendogli cosa ne pensasse della crisi (era il 2013, me lo ricordo perché avevo appena lasciato l'Italia per la seconda volta). Il tizio (un pessimo attore, peraltro) non faceva che urlare "LA GENTE HA FAME! ABBIAMO FAME!" e pesava 200 kg a occhio e croce. Nessuno ha avuto la prontezza di spirito di dirgli "magari un po' di fame ti fa solo bene". Peccato. 

Comunque, per tornare all'introduzione di questo articolo, il nostro anonimo protagonista non è stato ancora coinvolto nella rivoluzione agricola del neolitico, quindi da bravo cacciatore/raccoglitore, va a procacciarsi il cibo. Quest'ultimo paragrafo leggetelo nella vostra mente immaginando che a pronunciarlo sia la voce del compianto Claudio Capone. Cominciamo?


Va bene, aspetto.


Cominciamo! Il nostro bifolco atterra in un paesaggio preistorico e subito, tirando mazzate per aria di fianco al cartello "Level 1", appare il primo segreto: una banana. Raccogliendola, la barra "Food" aumenta di pochissimo. Condizione necessaria a passare di livello è avere completato la barra del cibo. A proposito, lo sapevate che la banana secondo alcune classificazioni botaniche è più simile una bacca che a un frutto? 


Avanzando di un po', scopriamo che Prehistorik è un platform a schermate fisse. È una scelta stilistica, dal momento che lo scrolling c'è tra una schermata e l'altra, per abbellire la transizione. Devo dire che la cosa non mi infastidisce, anzi oserei dire che non mi dispiace. Tiriamo due mazzate in testa a quello che parrebbe essere un dinosauro teropode. Le scaglie sulla schiena non  le so proprio identificare: in realtà quello che so sui dinosauri risale a prima che ce li sputtanassero con la storia delle piume, quindi mi rendo conto di essere un po' obsoleto. 

Ma sto divagando: mazzuolato il dinosauro, questi si massaggia la testa indolenzita. Peraltro l'ultima volta che sono stato dal medico, mi ha colto alla sprovvista chiedendomi se si dice dolénzia o dolenzìa. Non ho saputo rispondergli. Nemmeno il protagonista lo sa, e per non saper né leggere né scrivere né manco parlare (probabilmente), sbrana il dinosauro in quattro e quattr'otto.


Premendo il tasto freccia in giù, possiamo entrare in una caverna. Nelle caverne troviamo cibo e ostacoli: in questo caso troviamo un falò. Ecco, i falò mi irritano molto, trovo estremamente difficile (anche se non è impossibile) saltarci sopra senza perdere un punto vita. Il nostro cavernicolo salta poco, purtroppo. Un paio di pixel in più sarebbe stato meglio, forse.


A tal proposito, una schermata più avanti, incontriamo una specie di sciamano che ogni tanto compare dal nulla. In segno di stima, il nostro cavernicolo gli tira una mazzata in testa. Lo stregone non sembra gradire e sparisce, ma ci lascia in dono una molla, che applicata sotto le piante dei piedi ci farà saltare più in alto. Visto, ex videogiocatore? Chiedi e ti sarà dato.


In alcune caverne c'è un'uscita posteriore, indicata dal segnale stradale con l'osso. L'uscita posteriore ci fa ricomparire di fronte a un'altra caverna. In questo caso l'uscita è di fianco alla caverna in cui eravamo entrati. Più avanti, l'uscita sarà una decina di schermate indietro. Questo era uno spoiler.


Proseguendo, incontriamo un altro tipo di nemico, un sauropode di dimensioni molto inferiori rispetto ai diplodochi o ai brontosauri a cui la fiction ci ha abituati. Potremmo dire di essere di fronte a un anacronismo, dato che i sauropodi di basse dimensioni (il Riojasaurus e il Melanorosaurus ci vengono alla mente) risalgono al tardo Triassico, ovvero più di duecento milioni di anni fa, quando il Cretaceo risale a 65 milioni di anni fa. Poi ci ricordiamo che siamo in un videogioco in cui un "uga baduga"* prende a mazzate dinosauri e li mangia. Quindi lasciamo perdere.

* "Uga baduga" era il nome che ai tempi si dava agli omini di Neanderthal inclusi nella seconda serie dei Dino Riders, quella dedicata all'era glaciale, con i mammut al posto dei dinosauri.


Nella schermata successiva abbiamo un guado piuttosto pericoloso. Tuffandoci nella prima scanalatura, quella senza piranhas, ecco una schermata bonus. Sott'acqua è pieno di cibo. Che schifo la roba annacquata, ma d'altra parte, nonostante la somiglianza del nostro protagonista con Alessandro Borghese, l'insopportabile chef televisivo figlio di Barbara Bouchet, interpretiamo un cavernicolo.


Per confondere ancora di più le acque per gli aspiranti paleontologi che giocano a Prehistorik, ecco un orso bruno. Noi ci facciamo pochi scrupoli e lo mazzoliamo: dopodiché, un incontro ravvicinato col dinosauro bipede visto in precedenza fa sì che il nostro cavernicolo renda l'anima al Creatore. Restano due vite, e fortunatamente continuiamo il livello dove siamo. Bene così.


In una caverna lì vicina, c'è un nuovo bonus: un'ascia, che è due volte più potente della clava. Mia! Notate anche come, imitando Ozzy Osbourne, mi nutro di pipistrelli. Notate anche che da perfetto imbecille salto su entrambi i falò.


Con la nostra nuova arma riusciamo a distruggere in due colpi uno spuncione di roccia che al solo sfiorarlo ci esaurisce tutta l'energia. Bene, restano il sauropode e l'insopportabile scimmia...


...che con tutte quelle cazzo di noci di cocco ci fa perdere quasi metà dell'energia. Insopportabile. Comunque la musichetta di questo livello ti entra in testa in una maniera incredibile. Di quelle che ogni tanto ti tornano in testa e ti trovi a canticchiare anche quando non ci pensi.


Altro nemico: il coso giallo e peloso che sputa fuoco, il cui nome scientifico non conosco, ma non sono un paleontologo.


Una volta fatto fuori il c.g.e.p.c.s.f. compare lo sciamano che una volta menato ci lascia un ordigno esplosivo che fa fuori tutti i nemici nella schermata. Peccato che non ce ne siano. Vabbè, oh.


Nella schermata succcessiva, fatte fuori due insopportabili scimmie, ci aggrappiamo a un paio di palloncini che ci fanno sorvolare un braccio di mare. In pochi sanno che durante la preistoria le proprietà del gas elio erano state già scoperte e sfruttate per il trasporto umano.


Passato il mare, c'è un'altra cavolo di scimmia da far fuori. Oh, io non le sopporto le scimmie in sto gioco.


Siamo quasi a fine livello. Lo intuisco perché la barra del cibo è quasi piena. Una caverna fa uscire c.g.e.p.c.s.f. a tutto andare, e uno ci fa perdere la seconda vita, oltre che l'ascia...


...fortunatamente, in una caverna successiva troviamo una vita aggiuntiva. Nonostante tutta la buona volontà non riesco ad evitare i ragni.


Facciamo fuori il sauropode perché dobbiamo passare, non perché abbiamo bisogno di mangiare. Ora resta solo da arrivare alla fine del livello. Ci resta da superare un secondo guado...


...in cui le colonne sono particolarmente infide. Non so se sia un bradisisma o qualcosa, ma ci tocca di essere sincronizzati quando attraversiamo. Un po' è anche salto di fede. Ricordo che da piccolo facevo una grandissima fatica a ppassare sta parte ed è bello vedere che sono diventato una persona migliore.


Fatto fuori il c.g.e.p.c.s.f., meniamo lo sciamano e riceviamo una vita aggiuntiva. Pestando uno spuntone che esce dal terreno però andiamo a una sola tacca di energia.

Poco dopo.


Ecco, come immaginavo ho perso la terza vita. Ne rimangono due. Zompando sui palloncini...


...finisce il livello! Mi piace che questo messaggio sia in modalità testo. Lo so, mi esalto per delle cavolate.


Secondo livello! In una strana interpretazione della numerazione degli schemi di gioco, il secondo livello è costituito esclusivamente dal boss finale del primo livello. Interessante, no? In sottofondo parte un derivativo della colonna sonora di Rocky, mentre scendiamo sul ring a combattere contro una specie di Tirannosauro munito di piastre dorsali, come quelle di uno stegosauro. Insomma, un vero e proprio bastardo. 

Lo scopo qui sta nel prendere a mazzate il piede del sauro...


...mentre lui non fa nulla per farci male, a i suoi figli, con tanto di pannolone, vengono ad insidiarci. Le nostre mazzate li spediscono via, mentre gli alluci del padre soffrono.


Finito! Da bravo sborone il cavernicolo guarda fisso lo schermo, mentre il tirannosauro rimpiange di non aver messo i cerotti "Compeed".


Fine livello 2! Facile come bere un bicchier d'acqua.


Il terzo livello è è ambientato nell'era glaciale, e viene marcato all'inizio come livello 5. Tirando fuori dal nulla un prosciuttone, guadagnamo una vita aggiuntiva...


Gli attraversamenti sull'acqua sono resi insidiosi da due protosfirene che saltano a intervalli regolari. In realtà le protosfirene hanno le pinne pettorali molto più llunghi e quelli sembrano più normalissimi pesci spada, ma sto cercando di creare una certa coerenza nell'ambiente descritto dal gioco.


Al posto dei teropodi, in questo livello ci sono i pinguini.E a questo punto non so più che dire: è vero che specie di pinguini alti un metro e mezzo esistevano nell'Eocene, ma qui stiamo parlando di solo 36 milioni di anni fa. O questo gioco è una metafora del percorso dell'uomo lungo le ere geologiche, oppure c'è confusione.


In alto a destra, al posto del sauropode del primo livello, abbiamo un tricheco. I trichechi più antichi di cui conosciamo l'esistenza risalgono soltanto a 5 milioni di anni fa, si tratta degli Odobenocetops (credo). Dal nulla poi appare una pizza, e insomma non so più che dire, se non che vengo fatto fuori da un pinguino. Fanculo.


Ehi, questo buco pieno d'acqua sembra nascondere un'area nascost - Fanculo.


In una caverna troviamo del latte rigorosamente conservato in bottiglia di vetro. C'è scritto "Lait", perché il gioco è francese. Io, che al tempo non lo sapevo, credevo che ci fosse scritto "Latt" e facevo il fenomeno dicendo che era sbagliato perché in inglese si dice "Milk". Non immaginavo che gli hipster avrebbero chiamato "Latte" (pronunciato "Latt") il caffelatte di Starbucks.


Al posto dell'orso bruno c'è l'orso polare. Anche qui, si tratta di megafauna estintasi molto più tardi dei dinosauri ed è molto interessante vedere come l'essere umano faccia fatica a quantificare i periodi di tempo immensamente lunghi. "A volte sei tu che mangi l'orso, e a volte è l'orso che mangia te" dice il cavernicolo citando la traduzione errata di una frase di un noto film. E infatti si mangia l'orso polare. Io una volta ho mangiato il salame d'orso, non era male.


Di nuovo il guado con le colonne che vanno su e giù. Di questo gioco mi piace tantissimo la licenza poetica di non far scivolare il cavernicolo sul ghiaccio di questo livello. ho già detto che odio i platform in cui si scivola?


Molto lentamente e molto giudiziosamente, facciamo fuori i due trichechi. "Io sono l'uomo-uovo, loro sono gli uomini uova, io sono il tricheco! Gu-gu-gu-giù" canticchia il cavernicolo mentre si pulisce i denti con una delle zanne avanzate.


Stavolta, al posto dei palloncini, abbiamo un deltaplano in pelle di leopardo...


...e al posto dei piranha, dobbiamo evitare dei pesci più piccoli ma molto, molto più fastidiosi (che infatti ci fanno perere una vita).

Più tardi.


Atterrati col deltaplano abbiamo perso un'altra vita che recuperiamo grazie a un prosciutto nascosto. Al posto delle insopportabili scimmie abbiamo un pupazzo di neve che prende a pallate di neve. Non credo esistano pupazzi di neve preistorici, però.


Entrando in una caverna... oh! un'ascia! Mia! Peccato che non avessi notato il segnale con l'osso, che ci fa uscire in un altro punto del livello. Molto prima del deltaplano, in effetti. Fanculo! E l'avevo pure detto.


Evabbè, ci rifacciamo il deltaplano, torniamo dove c'era il pupazzo di neve, ma veniamo definitivamente uccellati da un uccello di passaggio. RIP Cavernicolo, ora insegna agli angeli a mazzuolare e a mangiare ogni cosa che si muove.


Eh sì. Capita a fagiolo, direi: mi stavo iniziando a stufare. Prossimo gioco!

È merda? No. È semplice, è stupido, ma è anche ben curato, si presenta bene e le musiche sono qualcosa che ti restano in testa per anni. Quindi sono persino disposto a sorvolare sul casino che è saltare sopra ai falò e promuovere questo gioco come ottimo esempio di dimostrazione di come doveva essere la vita da cacciatori/raccoglitori.
Ci rigiocheresti? Principalmente per risentire la musichetta.

3 commenti:

  1. L'intro mi ha ricordato i tempi di quando ero bambino\ragazzino e si studiavano quelle cose a scuola :D, strano effetto nostalgia.

    "Ma d'altra parte c'è anche gente che crede che la Terra sia piatta e che Le Iene facciano giornalismo serio": oh, finalmente qualcuno che la pensa come me sulle Iene.

    "In uno di quegli orribili talk show catalizzatori di indignazione popoloare, intervistarono un finto "uomo della strada" chiedendogli cosa ne pensasse della crisi (era il 2013, me lo ricordo perché avevo appena lasciato l'Italia per la seconda volta). Il tizio (un pessimo attore, peraltro) non faceva che urlare "LA GENTE HA FAME! ABBIAMO FAME!" e pesava 200 kg a occhio e croce". Meraviglioso :D.

    Claudio Capone, che grande :) qui si veramente mi viene la lacrimuccia.

    Venendo al tema: di videogioco 'preistorico' mi ricordo Wonder Boy per il Commodore. Che poi dico 'preistorico' perché il tizio mi ricordava un uomo delle caverne. Sicuramente oggi non ci giocherei, ma - condividendo la tua recensione - apprezzo il fatto che sia un gioco colorato, pieno di creature volutamente stile fumetto, l'idea della prova di dover dare le bastonate sui piedi del dinosauro gigante è simpaticissima (al dinosauro bastava piegarsi per mangiare il fastidioso intruso), poi bellissimo il livello stile era glaciale. Molto carino come gioco!

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    1. Claudio Capone era davvero bravissimo.

      Il termine giusto per il gioco è giustamente "molto carino": curato, cartonesco, divertente. È un perfetto esempio di gioco spensierato come dovrebbero essercene molti di più, invece abbiamo merda tipo dota2 che è talmente preso sul serio che lo mettono pure alle olimpiadi.

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  2. Guardando il titolo e le gif mi viene automatico pensare al seguito: anche mentre leggevo riascoltavo mentalmente l'incessante musichetta dei primi livelli!

    A questo prototipo non ho mai giocato, dalle schermate mi sembra pressoché uguale al Prehistorik (con un potente accento sulla O! :D) 2, dove il cavernicolo protagonista era uno zuzzurellone sbarbato, un incrocio tra John Belushi e Zed di Scuola di polizia.

    Credo appartenga a quel genere di giochini carini, colorati, intuitivi e ignoranti quanto basta per farti pronunciare il classico "altri cinque minuti e poi smetto!" Adoravo gli sfondi cartooneschi e le clavate elargite a tutto e tutti, e se ricordo bene in alcuni livelli bonus c'era una pletora di frutta, carte e junk food, con un bel porco sullo sfondo, con tanto di mela in bocca e carota ...ci siamo capiti.

    Non l'ho mai finito, ma l'ho tenuto per parecchi anni sul mio Windows 7 col collegamento rapido a DosBox :)

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