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lunedì 6 novembre 2017

World Class Leader Board

Ho trovato il posto adatto per case popolari da dare ai senzatetto. Ho risolto il problema! Ho trovato dove possiamo costruire delle abitazioni decenti per i poveri. I campi da golf! È perfetto! Proprio ciò di cui abbiamo bisogno! Tanto spazio in una bella zona: tutto spazio che sta venendo sprecato su questa stupida attività priva di ogni senso che viene svolta principalmente da uomini bianchi di mezza età che usano questo gioco per fare i loro loschi affari in modo da spartirsi questa nazione tra loro. Mi sono rotto i coglioni! Veramente rotto i coglioni di questi succhiacazzi di golfisti coi loro pantaloncini di merda gialli, verdi o arancioni, i loro preziosissimi cappellini e le loro tenerissime macchinine elettriche! È ora di appropriarci dei campi da golf dei ricchi e trasformarli in abitazioni decenti per i poveri! Il golf è uno sport d'élite e arrogante, e ruba troppo spazio a questa nazione! Troppo cazzo di spazio!
George Carlin

Confesso che a parte il minigolf al mare, non ho mai messo piede su un campo da golf in vita mia. Ho provato con un "driving range" una volta, ma ero ubriaco e 9 volte su 10 ho mancato la pallina o ammaccato il pavimento (era situato all'interno). Questo fa sì che io sia d'accordo con Carlin? Forse. Questo mi fa odiare il golf? No, in realtà mi lascia indifferente. Ho voglia di provare a giocare a golf? No, non proprio. Perché conoscendomi so che mi verrebbe l'allergia alla terza buca e inizierei a starnutire e a non vederci più nulla perché mi lacrimano gli occhi. Per questo, viene in aiuto il magico mondo dei videogiochi, con World Class Leader Board (che al tempo chiamavamo "quello del golf"), che se non sbaglio è stato il mio primo videogioco su più di un dischetto. Sigla!


WCLB è della Access Software, con tecnologia Realsound, di cui ho già parlato ai tempi di Crime Wave (rileggetevelo, è divertente). La schermata introduttiva riproduceva suoni della natura (principalmente uccelli) con il pc speaker e la cosa era fenomenale. Anche la grafica digitalizzata era da lasciarmi a bocca aperta: i pochi colori dell'EGA erano compensati dal fatto che al tempo avevo lo schermo in bianco e nero. Ci credereste? No? E invece fareste meglio a farlo. Uomini e donne di poca fede che non siete altro.

WCLB è di per sé un seguito. È preceduto da una serie di giochi chiamati semplicemente "Leaderboard" creati per macchine a otto bit. Con la nuova generazione di computer, Leaderboard diventa World Class. Successivamente la Access creerà la serie Links, e ancora più avanti subcontratterà per Microsoft creando Microsoft Golf.


Il gioco inizia subito senza troppi preamboli: Scegliamo il numero di giocatori. Praticamente non c'è manco un menu principale: per selezionare il campo (ce ne sono in totale 4) dobbiamo premere Shift-Invio. Ovviamente ai tempi non avevo il manuale e quindi giocavo sempre col campo di default. Esiste anche la possibilità di lanciare l'editor dei campi (Shift-E). Questo è molto meno figo di quanto si pensi: l'unica cosa che si può fare è combinare delle buche esistenti in altri campi cambiando il tipo di vegetazione. Quindi non lo apriamo perché è una discreta cagata.


Vabbè, giochiamo da soli, senza avversari, contro il par del campo stesso. Ci viene chiesto il nome, e non possiamo non rispondere nell'unico modo possibile (per quanto i maledetti otto caratteri ci costringano a troncare).


Vabbè. Scegliamo il livello di difficoltà: non professionale, non troppo facile, ma "Amateur", d'altra parte, nessuno lo ha detto meglio del fidato ragazzo portamazze Cirino Pomicino: "Viva il dilettantismo! Pensi che io sono medico chirurgo e ministro del bilancio. E' il professionismo che ci sta rovinando!"


Giochiamo solo diciotto buche: so che saranno comunque troppe. Per fare un ingrato paragone tra il potere di ieri ed il potere di oggi scelgo come campo il "Blue Monster", il Doral Country Club, di proprietà del 45° presidente degli Stati Uniti d'America. Gli altri campi sono il Champions Cypress Creek di Houston, Texas, il tempio del golf di St. Andrew's in Scozia, e un campo inventato per il gioco, il "Gauntlet", che tradotto in italiano potrebbe essere adattato ne "Le forche caudine". La dice lunga sulla difficoltà di questo campo qui. Lasciamo perdere, dunque, lasciamo perdere pure Sant'Andrea, lasciamo perdere Cypress Creek (quando vidi, anni dopo, il film "Virus Letale" con Dustin Hoffmann e Kevin Spacey, la città in cui l'Ebola si diffondeva era chiamata "Cedar Creek" e subito mi venne in mente questo gioco). Prendiamo l'Air Force One e andiamo in Florida a farci un giro in uno dei campi da golf della Trump Organization.


Pronti? Via! La prima buca è lunga 514 iarde (circa 410 metri se vogliamo usare un sistema di misurazione per non affetti da endogamia). Con i tasti freccia su e giù scegliamo la mazza (ma per ora ci va bene la Legno-1) coi tasti freccia destra e sinistra ci ruotiamo, e con la barra spaziatrice tiriamo la mazzata. Per dare massima potenza bisogna tenere premuta la barra fino a quando l'indicatore power non diventa tutto rosso sul lato sinistro, e una volta al top lasciarla subito andare. L'indicatore proseguirà ad arrossire verso il basso, fino a quando non raggiunge la sezione "Snap". 
Lo "Snap" è l'effetto che si vuole dare alla pallina. Se si preme la barra spaziatrice fermandolo prima della tacca centrale, la pallina andrà a sinistra, se la fermiamo dopo la tacca, la pallina andrà a destra. Tenendo conto del vento che tira a destra, e tenendo conto del fatto che il tracciato della buca gira a destra, diamo poco effetto e lasciamo trasportarci dal vento. La pallina, infatti, segue il tracciato, pendendo a destra. Un po' come la corrente andreottiana della DC.

Il PC Speaker gracchia che la pallina è finita sulla pista "Straight onto the fairway". Ooooh, meraviglia, un commento parlato. Questo era il futuro, ragazzi.


Secondo tiro. Stavolta con una Legno 3, che dovrebbe tirare meno lontana. A quanto pare, il Divo Giulio ha calcolato male le distanze, e nonostante la massima potenza, la palla finisce sull'erba alta. 


Cambiamo mazza: PW sta per Pitching Wedge, ovvero la mazza a cuneo per uscire dalle situazioni fastidiose, come la sabbia o appunto l'erba alta. Solo che mi sbaglio e premo "P" per fare il cosiddetto "Punch Shot", ovveroun tiro basso per evitare di prendere sugli alberi. Solo che il Punch shot significa che si va meno lontani. La mazza a cuneo già tira poco lontano di suo, e gli do pure poca potenza, quindi faccio un clamoroso cilecca. "Ho compiuto errori, ma non peccati", dice il Divo Giulio.


Stavolta niente Punch Shot, e tiriamo al massimo della potenza. Stavolta la palla va al di là del green, e Andreotti si ricorda di tornare alle vie di mezzo, che per lui sono ben più consone.


Al quarto tiro, combiniamo Pitching Wedge e Punch shot. Oh sia chiaro che di golf io non so una mazza (capita questa? eh? eh?) quindi magari sto usando terminologia a sproposito. Però stavolta almeno finiamo sul green.


Sul green, l'unica mazza che possiamo usare è il putter, una mazza con la testa a forma di martello, completamente piatta. Questo perché sul green la palla deve solo rotolare, e non si deve staccare da terra. Praticamente il green, come concetto, è lo stesso del minigolf. Insomma, da profano ve la sto spiegando a voi profani. Vi sto raccontando la mia esperienza di ex videogiocatore che videogioca, non sono un golfista, che cazzo. Comunque: basandoci sull'indicatore di pendenza (il paletto alla sinistra del Divo) e considerato che ogni tacca dell'indicatore dopo la prima equivale a circa otto piedi, vediamo di metterla in buca. Quasi ci riuscivo, non fosse che la boccetta rimbalza sui bordi della buca. Ci ho dato troppo forte? Boh.


Vabbè, ci ormai ci siamo! Due piedi alla buca, andiamo piano piano, piano piano e...

*urlo di disappunto reso via PC speaker tramite tecnologia RealSound™*
La palla si ferma prima. Troppo piano. Il "Noooooo!" del pc speaker prende il posto del solito commento. In effetti non ci sono parole.


Mancano tre pollici alla buca, circa 7,62 centimetri. Stavolta la mettiamo dentro e dal pc speaker stavolta parte l'applauso che stimo essere stato fatto da circa 5 o 6 persone.


Buca in otto colpi, e il par è da 5. "Considero il sopravvivere una grazia di Dio", dice il Divo Giulio senza scomporsi.


Seconda buca, un po' più breve. Il vento tira verso sinistra, compensiamo tirando verso destra e... "Looks like he hit the tree, Jim", dice il commentatore. Chi è Jim? E soprattutto, perché sono così cretino da essermi dimenticato che a livello amateur il vento non influisce sul tiro?


Siamo in mezzo alla vegetazione. Tenete conto che tutto questo, nel 1990, su uno schermo in bianco e nero, era fotorealismo. Questo gioco mi fu passato assieme a tanti altri dal mio padrino del battesimo, il colonnello, in occasione della prima comunione. Fu un regalo infinitamente più gradito delle sterline d'oro che tanto andavano di moda ai tempi.

Diversi colpi più tardi.


Tra un'imprecazione e un "Looks like he hit the tree, Jim" (presumo che Jim sia il capo giardiniere del Doral Country Club), arriviamo vicini al green in una buca piena di sabbia. Tirando quasi al massimo con la mazza a cuneo, riusciamo a uscire in due colpi, e finalmente raggiungiamo il green con due colpi sopra al par.


Di nuovo, da 19 piedi, la palla manca la buca di un nonnulla. Da 7 piedi, invece, la schiaffo dentro. Siamo a +4, andiamo avanti.


Alla terza buca, il primo colpo è di nuovo troppo angolato e va a pochi centimetri dall'acqua. Botta di culo paurosa o tutto ben calcolato? Faber est suae quisque fortunae, dice il Divo, ma la gente non lo capisce e pensano che stia parlando di De André.


Poco dopo, raggiungiamo il green: da sei piedi Giulio la sbatte dentro. Siamo a +1, dai, stiamo gradualmente migliorando.


Quarta buca! Il par è di tre colpi perché è proprio corta. Con un tiro ben effettato, Belzebù spedisce la boccia poco duori dal green. 


Tentiamo di nuovo la combo Punch Shot + Pitching Wedge. Parte il tiro, rasoterra, lento, ed è buca! Da fuori del green! La folla si spella le mani a furia di applaudire.

Mi vengono così.
Siamo a +6 di totale. Dai che andiamo.


Cazzo. Mi scappa lo snap e la palla va fuori pista di quel po'. Mi sa che stavolta non siamo sotto al par.

Più tardi.


E infatti facciamo un +2. Ammetto che ho un debole per i giochi in cui vince chi fa meno punti. Un po' come il gioco da tavolo chiamato "Crack!". Ve lo ricordate? Dai, fatevi il vostro piantino nostalgico e tirate fuori i vostri tormentoni idioti. Lacrime napulitane! Ridere! Piangere! Ringere! Momento emozione! Bruschetta nel'occhio! 20 cose che forse non sapevate su World Class Leader Board! A più tardi.

Più tardi.


Fatto? Ecco, sono così nervoso che sbaglio di nuovo lo snap. Stavolta la palla svolta drammaticamente a sinistra. Subito Cossiga si mette sull'attenti e si accinge a fare una telefonatina per attivare Gladio, ma subito Giulio lo calma, era solo la pallina.


Un tiro più tardi siamo dietro al green con un paio di palme in mezzo. Andiamo di punch shot, ma siccome sono scemo mi tengo la mazza a cuneo, che comunque manda più in su del solito la pallina. E niente, la palla colpisce l'albero, Jim, ma almeno siamo quasi sul green senza più alberi tra i maroni.

Poco dopo.


Niente di eclatante con il putt, finiamo con un altro +2. Prossima buca?


Prossima buca. Mi sa che mi sono deconcentrato qui, perché arrivo al green in ben sette colpi. Vi ho risparmiato come ci sono arrivato. Al primo putt da 19 piedi arrivo a uno zinzinello dalla buca, e mentre sto per metterla dentro da 5 piedi...


Si ferma a 12 centimetri (5 pollici).


E niente, 11 colpi, 7 sopra al par. "Tra un pasto e l'altro non prenderò cibo", propone Andreotti come espiazione per la sua distrazione.


Dal tee, il Divo Giulio effetta la pallina verso sinistra per seguire la pista. Purtroppo esagera con l'effetto, e la palla finisce fuori. Sì, amici, avete ben capito: non sono un granché a 'sto gioco. Ma nessun problema, procediamo, questa buca è lunga e per rientrare tiriamo dritto. Purtroppo, con grande incazzatura di Jim il giardiniere, il secondo colpo becca un albero e va a finire a monculi di sotto.


Premendo il tasto T riusciamo a vedere una visuale a volo d'uccello della buca che ci mostra dove siamo. Ovviamente io non lo sapevo ai tempi perché non avevo il manuale. Questa cosa dei veri uomini che non hanno bisogno dei manuali me la deve aver trasmessa il colonnello.

Poco dopo.



Com'è come non è siamo tornati in vista del green. Una bella zappata di PWedge e...


La palla finisce in acqua. Cazzo.


Giriamo attorno allo stagno, allora. Sto a cincischiare un po' per scegliere la mazza e decido di andare con la Ferro9, che ha un raggio di poco maggiore della PW. A 41 piedi dalla buca, tento di nuovo la sboronata da fuori con la PW e il punch shot, ma stavolta il miracolo non riesce, e faccio palo...


E dopo un putt "di avvicinamento, da 6 piedi la schiaffo dentro con gentilezza. +8 per la buca otto. Coerente, ma mediocre. Che ne pensa, Giulio? "È importante non lasciare tracce".


Buca nove. Siamo a metà e la buca è corta, solo 164 iarde, quasi 150 metri. Ferro 7, effetto a sinistra e siccome non voglio diventare come certi altri blog nostalgici, non ripeterò ulteriormente la gif animata di Darth Fener che urla "No". Però "No".


Alla seconda botta mi avvicino al green e tento di nuovo il gol da fuori area. Niente, di nuovo palo. Il putt è da 7 piedi, tiro sicuro, e sbaglio clamorosamente per non aver tenuto conto dell'inclinazione del terreno. Fanculo.


+2 per questa buca. Possiamo dire senza dubbio che Andreotti, nel gioco del golf, è scarso. "La vulnerabilità ha sempre prezzi irragionevoli fuori mercato", commenta lui, e il suo portamazze Cirino Pomicino non coglie il messaggio.


Buca 10, par 5. Qui ho voluto mostrarvi tutta la via crucis per arrivare alla buca, accelerando l'animazione. In questa buca ho collezionato ben tre "Plop-No", ho colpito un albero (ciao Jim!) e ho chiuso con un +3 sul par. Oramai il mio par è sforare il par.


+26 in totale. Potremo chiedere un handicap per la gobba? "Sto tanto comodo così", dice Giulio. Ok, niente.


Buca undici! tre pedane di fairway in mezzo all'erba alta. Ovviamente finisco nellasabbia. Eh.


Inevitabilmente, dalla sabbia si esce con un tiro molto loffio. Faccio poche iarde ma Giulio non si preoccupa, anzi sorride pensando a quello che diceva l'amata madre Rosa Falasca: "Se non potete parlare bene di qualcuno, non parlatene". E anche "Chi va piano, va sano e va lontano".


Mi avvicino col P.Wedge a soli 4 piedi dalla buca. Il putt sarà una passeggiata, no? No. Anzi, "Noooooo."


13 inch (33 cm). Dai, la tocco piano e va dentr-"Nooo!". Cazzo. 3 inch (7.62 cm) ! Entrerà? Stavolta sì. La folla continua ad applaudire e il padrone del campo da golf vorrebbe scrivere su Twitter quanto fa schifo Giulio, ma Belzebù lo mette così a disagio che persino lui non riesce a dire nulla.


+30! Cifra tonda.


Avanti con la 12! Non colpisco gli alberi così Jim è contento, ma ci finisco dentro. Il divo Giulio però riesce a trovare un varco tra due cespugli, e spedisce la boccia sul limite di una trappola di sabbia.

Più tardi.


Ah dai! Solo +1 per questa buca. +31 in totale. Ma l'importante è respirare aria buona, passare una bella giornata all'aria aperta. "Non ho mai amato la vita all'aria aperta, preferisco il chiuso delle biblioteche, in compagnia dell'insuperata costruzione logica delle pagine di Biagio Pascal". Ammetto che da più giovane ero così anch'io, caro Giulio. Ma ora non più.


Buca numero 13. È corta. Alla prima botta arrivo quasi al green (con una ferro 3 al posto del solito driver), e una zappata di P Wedge mi fa piombare in piena zona putt. Però distante dalla buca, che palle.


22 piedi, e il terreno pende. È dura, ma organizzandosi, si riesce a far tutto. La buca però la manco di un bel po'. Va così distante che non parte nemmeno il "No".


Però dai, da 5 inch (12,7 cm) la sbatto dentro e con un +1 mi guadagno l'applauso della folla. In realtà l'applauso lo guadagno sempre, quindi non è proprio un buon incoraggiamento.


Buca 14, e siamo a +32. È un po' che non faccio incazzare Jim, quindi andiamo a colpire un albero. "Andreotti non è pericoloso, è spericolato" commenta il manutentore del verde.


Potrei riuscire a fare par per questa buca, ma la tiro troppo corta, di pochissimo. Evidentemente Giulio, che da sempre si sente vicino al pubblicano della parabola, non ha voluto fare troppo lo sborone. "L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi." Eh, però siamo a +33. "Gli anni di Cristo. Ho vissuto quasi tre volte la vita di Gesù eppure il mio contributo è stato così piccolo". Andiamo, Andreotti, non esageriamo con la falsa modestia.


Buca 15, di nuovo corta. Dopo un tiro bello dritto, mi scappa la barra spaziatrice quando l'indicatore power è ancora basso, e finisco in un bunker di sabbia...


...com'è come non è, faccio 6 su par 3. Che fa pure rima. Totale: +36. Gli anni di Mozart se avesse vissuto ancora un mese.


Buca 16. Nonostante finisca tra gli alberi, ho un buono spiazzo per proseguire, e colpire altri alberi. Sembra quasi che Andreotti stia giocando di sponda con gli alberi, quasi un ...

...colpo gobbo.


+1 per questa buca, +37 in tutto, 37, gli anni di... mmmh... non lo so, ragazzi. Non mi viene in mente niente.


Più tardi.



Siamo alla buca 18, la 17 non ve la faccio vedere che notoriamente il 17 porta sfiga. Andreotti, da bravo cattolico, non crede a queste cose, ma deve pur empatizzare coi contadini del Lazio. Dopo tre tiri rocamboleschi, finisco dietro gli alberi...


... più o meno qui. Ma mi sono perso e la sindrome di Dorando Pietri fa sì che il tavò si impossessi di me...


...e quindi giro attorno al green per altri cinque tiri, imbucando all'ottava. ho finito con un +42. La risposta alla vita, all'universo e a tutto quanto, ma questo Giulio non lo sa: "In quanto ai romanzi – se vogliamo trascurare una divertente parentesi giovanile per Wodehouse, ma che disillusione rileggerlo ora... – non ho avuto né ho particolari preferenze". Finita la partita, possiamo decidere se stampare il tabellino col punteggio...


...e quindi eccolo, in modalità testo, così premendo "Stamp", la nostra stampante ad aghi potrà tirar fuori un bellissimo certificato che potremo incorniciare nella stanza dei trofei. (Per favore, non fate caso al fatto che ci ho giocato a luglio). È stato lungo e faticoso, e il 45esimo Presidente degli Stati Uniti vorrebbe organizzare un festino in onore del 27esimo, 28esimo, 33esimo, 34esimo, 35esimo, 47esimo, 48esimo Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana. Andreotti declina cortesemente dicendo "Di feste in mio onore ne riparleremo quando compirò cent'anni". Io lo osservo da lontano e decido che è giunta l'ora di passare al prossimo gioco.

È merda?


Scusate. Comunque no. Non era merda allora e nemmeno oggi, tenendo conto delle evidenti limitazioni tecniche, lo  è. Bravi ragazzi Access, avete riscattato quella cagata di Crime Wave (che comunque uscirà un anno dopo, ma il tempo è relativo).
Ci rigiocheresti?
Datemi tempo di ripigliarmi.

4 commenti:

  1. Questo fors elo aveva un amico, perché quando hai parlato di barra spaziatrice, vento ecc ricordo una cosa analoga.
    Ma alla vista non mi dice niente, forse perché per me il videogame sul golf è un altro, cabinato da sala giochi.
    Ah, a me il golf non piace, ma il minigolf sì^^

    Moz-

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    1. Ti riferisci al mitico Neo Turf Masters, che era al bar vicino al mio liceo prima che il proprietario, stanco degli urletti "ON THE GREEN!" lo sostituisse con un videopoker.

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  2. Molto gustosi i paralleli politici ^_^
    Il gioco ricorda un po' Ammazza che mazza dei Simpson... scherzi a parte, graficamente non è male :)

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    1. Sì, più o meno, ma la palla nel parcheggio non ci va. Se ti piacciono i paralleli politici (rigorosamente "prima repubblica") puoi trovarne molti altri nei post con l'etichetta "Andreotti".

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