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lunedì 25 giugno 2018

The Adventures of Captain Comic - Episode 1 : Planet of Death (+ bonus!)

Allora, immagino che dovrei confessarvi una cosa. Io non ho mai avuto un Nintendo, anzi si può dire che di console non me "nintendo" proprio.

Questo sono io. Sì, ho la mano pelosa.
Di fatto, uno dei giochi che venivano regolarmente reclamizzati sulle pubblicità di Topolino, con quelle copertine delle cassette per Nintendo 8-bit disegnate veramente di merda, c'era un certo Metroid, di cui me ne fregava abbastanza poco, e dalla descrizione era meno esaltante di roba tipo Zelda, Castlevania o persino "The Goonies 2". Ma insomma, onestamente di tutto il Nintendo me ne fregava ben poco, ero un precursore da quel punto di vista, e affermavo già allora la superiorità dei giochi per PC sulle console. Penso fosse dovuto alla questione della fallacia dei "costi sommersi", che fa sì che quando hai investito soldi in qualcosa, allora ci hai investito anche emozionalmente, ed è estremamente difficile per te dire che esiste qualcosa di meglio.



E comunque col Magic Harry il taglio viene bene, dai
È una trappola mentale molto comune, in effetti, e ammetto che io, spaventato dall'errore come sono, ci sono cascato e tutt'ora ci casco. Vabbè, oh, non è niente di tragico, però (sì, sto divagando) la conclusione è che di Metroid me ne sono sempre un po' sbattuto i coglioni. In realtà anche di Castlevania, a parte uno a cui giocai sulla playstation (Symphony of the night, che era decisamente bello) me ne fregava poco. Quindi, quando mi si parla di giochi in stile cosiddetto "Metroidvania" non sospiro di nostalgia e non penso né a Metroid, né a Vania, che è un nome da ragazza abbastanza diffuso al Vecchio Paese, il che se ci pensate fa ridere perché in russo Vania è diminutivo di Ivan, che è un nome da uomo. Sì, sto divagando.

Di fatto, oggi parliamo di uno dei primissimi giochi platform con lo scrolling per PC IBM-Compatibile, il quale è dichiaratamente ispirato al suddetto Metroid. Sigla!



Le avventure di Captain Comic! Il PC Speaker gracchia in sottofondo l'inno dei Marines degli Stati Uniti, e ci troviamo di fronte a quella che parrebbe essere una grande space opera! Certo, il nome "Captain Comic" con robe tipo Flash Gordon e  Buck Rogers non ci sta a dire niente, ma d'altra parte stiamo parlando di uno shareware realizzato da una sola persona (tale Michael Denio), la quale, nell'introduzione al manuale del gioco, afferma: "The Adventures of Captain Comic è iniziato come un esperimento per testare la fattibilità di due teorie, la prima teoria da verificare è se un vero gioco di tipo arcade può essere fatto su uno standard PC IBM con una scheda grafica EGA. La seconda teoria da verificare è se si possono fare soldi facendo questo gioco. Sono giunto a una conclusione sulla seconda, ma lascerò che siate voi a giudicare la prima."

Il fatto che Denio abbia lasciato perdere i videogiochi dopo il secondo episodio di Capitan Comic (quello a pagamento) per andare a fare un lavoro serio alla Texas Instrument mi fa pensare che non sia andata proprio bene. Peccato, è una storia simile alla mia, solo che i giochi che avevo fatto io non sono famosi come questo. In effetti, questo gioco è famoso perché era un ottimo riempitivo per tutte le raccolte di giochi aggratise (il cosiddetto "shovelware"): un gioco carino, con grafica decente, di pubblico dominio. Perfetto per le raccolte di dischetti da edicola, o robe del genere. Infatti per me questo gioco fu trovato dal mio amico che aveva l'Amstrad, era parte del cosiddetto "Club della Rana", di cui ho parlato in vari articoli precedenti, come quello su Negromante e quell'altro su Secret Quest 2010. Quindi non mi ripeterò, leggete gli articoli, sono ok.


Subito dopo, la storia. IL PIANETA DELLA MORTE - Entrando in orbita attorno al pianeta TAMBI, Captain Comic, eroe galattico, si prepara per la sua missione impossibile: recuperare i tesori rubati dal pianeta OMSOC. Armato solo del suo coraggio, entra nella camera del teletrasporto...

Ora, TAMBI alla rovescio è IBM AT, e OMSOC alla rovescio è "Cosmo". Denio sarà stato anche un buon programmatore con le scarse risorse che aveva a disposizione, ma a fantasia lasciava molto a desiderare, ahilui. Oh beh, questa è la ragione per cui i giochi in genere sono fatti da più di una persona, no? Uno è bravo a programmare,  uno a disegnare, uno a scrivere la storia. Comunque apprezziamo il buon Denio, d'altra parte per un gioco come questo non è che ci voglia chissà quale storia.

Sicuro?
Sì, Tom Hall ne sono sicuro. Ora zitto e vaffanculo, che si gioca.


Prima di iniziare, un rapido bignami di tutto ciò che potremo incontrare: in alto abbiamo gli oggetti bonus: il cavatappi (per sparare i proiettili con un movimento, appunto, a cavatappi), degli stivali (per saltare più in alto) una bacchetta per teletrasportarsi, una chiave, una lanterna, una lattina di "Blastola Cola", poi abbiamo i tre tesori da recuperare: gemme, corona e oro. Il logo della DC a colori invertiti serve a potenziare la difesa del Capitano. Nella parte inferiore dello schermo, invece, i nemici.


E via che si comincia! Il pianeta TAMBI, color CGA. Bello. In basso abbiamo le vite rappresentate da minuscole teste del Capitano, sulla destra abbiamo il punteggio (di cui, come ben sapete, non me ne frega una beata mazza), la potenza dei proiettili e la resistenza delo scudo. Nel quadratone nero in basso a destra, l'inventario del Capitano...


E finalmente ci teletrasportiamo su Tambi! Quando all'inizio si dice che il Capitano è armato solo del suo coraggio, il gioco non mente, non abbiamo nessun'arma. Fortunatamente, ingerendo una lattina di Blastola Cola, il Capitano ha un proiettile a disposizione. Mi piace pensare che abbatta i nemici a suon di rutti. Notare anche come la prima vita del Capitano sia oscurata, come a dire, abbiamo 5 vite, e quella che stiamo usando è sullo schermo. Non so, devo dire che non mi dispiace.


Ed ecco il nostro primo nemico, già reso famoso da Hitchcock: gli uccelli! Gli uccelli blu sono più spavaldi di quelli rossi, ciononostante non riusciamo a colpirli...


...se non mirando con attenzione e rischiando di esporci. Sapete che c'è? Vado a esplorare e chissenefrega se non ammazziamo tutti gli esemplari di quelli che il mio amico che mi passò Captain Comic chiamava "i favazzi".


Proseguiamo dopo l'inusuale castello (per un'ambientazione fantascientifica) evitando i favazzi e sparando loro dove possibile. Iniziamo a vedere le piattaforme su cui dobbiamo saltare onde evitare di cadere in un burrone. Beh, tutto molto prevedibile e noioso, no? Ma questo era il 1988 e di giochi à la "Metroidvania" sul PC non ce n'erano, quindi al tempo era abbastanza ok. Niente per cui stracciarsi le vesti, ma abbastanza ok.


A un certo punto lo scrolling non va oltre, e improvvisamente passiamo da una schermata a una nuova schermata, mentre il pc speaker suona un motivetto incoraggiante di sette note. Do-mi-re-do-si-do-re. Secondo mia moglie, il fatto che riesca a riconoscere queste note è sintomo di orecchio assoluto, ma per sua stessa ammissione mia moglie è completamente negata per la musica. Insomma siamo in un altro schema, per quanto possa valere la definizione di "schema" in questo gioco, perché volendo possiamo tornare indietro. Insomma, non è come Commander Keen o Xargon, in cui finito un livello ci si butta tutto alle spalle, qui è un mondo unico, diviso in sottolivelli. Concetto interessante, ma ci vuole una certa realizzazione dietro, no?


Vabbè, di fianco a un muro abbiamo una serie di piattafVAFFANCULO. Manco clamorosamente un appiglio e il Capitano precipita negli abissi del pianeta TAMBI...


...fortunatamente, riprovando subito dopo non precipitiamo e il logo della Democrazia Cristiana a colori sballati ci regala subito una nuova vita, dato che lo scudo è già al massimo. Bello, dai.


Poco dopo, siamo alla fine di questo schema, e la nostra strada è bloccata da degli alberi tagliati. Ora, ricordo di averci perso un sacco di tempo quando ci giocai, perché i tronchi avevano la stessa grafica degli alberi, davanti ai quali passavo senza problemi, e allora perché mi bloccavano? Totale mancanza di pensiero laterale: dovevo saltarci in cima. Alla faccia di chi dice che i bambini sono più svegli perché pensano "out of the box". O forse la scuola ci aveva già inaridito la fantasia, boh.

Più tardi.


Su una piattaforma abbiamo trovato una chiave, e questo ci permette di entrare in un portone con un inquietante teschio sullo stipite. Entriamo in una strana stanza dall'orribile carta da parati a cerchio, che al suo interno ha... un prato con staccionata. Uhm. Abbiamo nuovi nemici qui, degli strani fuochi fatui, che si muovono molto più velocemente e sono molto più aggressivi dei "Favazzi". Noi proviamo a fuggire...


...ma niente, non ho voglia di perdere un'altra vita buttandomi in quello che sembra un abisso senza fine. Fuori di qui!

Poco dopo.


Arriviamo a un castelletto, proviamo ad entrarci e per qualche aberrazione dello spazio-tempo, dentro quello che sembra un piccolo edificio troviamo una dimensione completamente diversa che ricorda un pochino il bellissimo lago di Molveno (TN), che vi consiglio di visitare. Non ci ho trovato alcuna Blastola cola quando ci sono stato, ma è molto bella.


Vabbè, facciamo il giro del lago su questa passerella, anche se l'originale  è molto meglio. Non ricordo che gli insetti fossero così grandi, né ricordo di aver trovato uno scudo crociato. Però proseguiamo, perché c'è una cosa a cui vorrei arrivare, e che vedrete tra un pochino.


Oltre agli insetti, a turbare la quiete lacustre ci sono delle palle di plasma. Ma questo sulla brochure non c'era scritto! Ora scriverò un lungo commento su tripadvisor pieno di odio e recriminazioni. "Merito di meglio!" "Il cliente ha sempre ragione!" "Lavoro guadagno pago pretendo!" Il cliente a volte è un po' stronzo.


Schermo successivo, sempre davanti al lago. Stavolta saliamo a fare il giro panoramico. Il Capitano, a differenza del Comandante Keen, quando tocca il bordo superiore di un livello non sparisce né viene rallentato nel salto, ma semplicemente sta fermo in verticale mentre si muove in orizzontale normalmente. Bello, mi sarebbe stato molto utile quando ho dipinto il soffitto di casa, che avevo dato la mano di bianco senza lasciare che il primer si asciugasse troppo e quindi quando ho dato una seconda mano si è tutto scrostato. A un certo punto ero così frustrato da quanto si scrostava il tutto che ho grattato via tutto dove si stava scrostando e ho messo del cemento sui bordi per evitare che si scrostasse ulteriormente. Un po' come quando cerchi di strapparti via una pelliccina attorno all'unghia e la pelliccina non si spezza ma si tira via tutto quanto e rischi di strapparti via uno strato di pelle come Robbie Williams nel noto video di "Rock DJ", che ricordo con piacere perché riuscivo a vederlo senza rimanere terrorizzato. All'epoca avevo smesso di essere un grandissimo cacasotto. Ero però un grandissimo sfigato. Sì, amici, sto divagando di nuovo.


Divago talmente tanto che finisce che mi chiamano "il dottor Divago"...

Sì, lo so.
...e come se non bastasse il Capitano finisce in un burrone perché il salto era troppo corto.


Vabbè, proseguiamo sul lungolago. Chiaramente non è Molveno (TN) dal momento che le passerelle del lungolago sono interrotte in più punti. La cosa che apprezzo della ridente località montana è che tutto sia mantenuto estremamente bene, grazie all'uso saggio dei fondi provinciali. E ora la smetto perché sembra che lavori per la pro-loco del parco naturale Adamello-Brenta. Niente di tutto questo: di solito la maggioranza su internet si lamenta di tutto, a me sembrava giusto mandare un messaggio positivo su qualcosa.


Alla fine del lungolago, ecco quella che il mio amico che mi passò i dischetti della Rana con Captain Comic chiamava "L'ASTRONAVE MALEDETTA". Chiaramente io non ci ero mai arrivato (avevo una coordinazione occhio-mano praticamente inesistente. Ora che sono un uomo migliore, mi prendo la terza Blastola Cola ed entro nell'ASTRONAVE MALEDETTA. Curiosità: il mio amico mi aveva talmente menato il tarello con 'sta storia che ricordo chiaramente che l'astronave maledetta l'avevo pure sognata. Aveva l'aspetto di un cane.


L'ASTRONAVE MALEDETTA ci porta sulla luna del pianeta TAMBI. Moto bello l'horror vacui del firmamento sullo sfondo, con quelle palle colorate minacciose che lì per lì paiono nemici e sono pianeti. Poi vedi altre palle minacciose simili, ed effettivamente sono nemici. Non so voi, ragazzi, ma io sto iniziando ad annoiarmi.


Perché la sezione dell'ASTRONAVE MALEDETTA era stata battezzata così? Semplice, perché è un casino bestia. E il fatto che la luna del pianeta TAMBI abbia una gravità minore non aiuta. Noi, saltando ad altezza doppia del solito, proseguiamo...


...ed ecco un fosso da saltare alla lunga, come facevano da giovani tutti i vecchi di merda che non fanno altro che dirci quanto facciamo schifo noialtri che siamo in buono stato di conservazione. La gravità ci aiuta, ma non troppo, e dopo aver fatto come E.T. oscurando una galassia a spirale anziché la luna, il Capitano precipita nel crepaccio. 

Più tardi.


Mi resta solo una vita a disposizione, e finalmente riesco a passare il burrone. Cosa mai ci aspetterà dopo? Eh niente, altri burroni, altre palle gialle, il solito. Uffa.


Anche sulla luna è arrivata la Democrazia Cristiana (a falsi colori). Meno male. Le piattaforme ricordano abbastanza la grafica del nintendo a otto bit. La grafica del nintendo a otto bit faceva stracagare.


Sembra ripetersi tutto all'infinito, una continua fatica di Sisifo volta a superare livelli sempre uguali. Che palle, ragazzi, io tra poco chiudo tutto e me ne andrei a casa, ma il fatto è che sono già a casa, quindi continuo, ma ancora per un po'.


Oh, finalmente un po' di varietà. La superficie lunare sparisce e restano solo le piattaforme similnintendo. Il numero di pianeti colorati, invece, cresce esponenzialmente e pare di stare in un negozio di SuperTele. (COSA MI HAI RICORDATO, EXVIDEOGIOCATORE! STO PIANGENDO LAGRIME DI NOSTALGIA PER I POMERIGGI PASSATI A GUARDARE IL SUPERTELE AL SOLE CHE SI DEFORMAVA! LA BARRETTA DI MARS CHE STAVO MANGIANDO ORA È MALEDETTAMENTE SALATA!)

Poco dopo.


Ah, finalmente il mio sforzo viene premiato! Troviamo il primo dei tre tesori del pianeta OMSOC, le gemme, e arrivando alla cifra tonda dei 90.000 punti (di cui comunque non me ne frega un marone), il Capitano guadagna una vita. Poco dopo, proseguendo, troviamo un piccolo edificio circondato da una rara specie di cactus lunari. Inverosimile? Beh, i cactus crescono nel deserto, la luna è un deserto, ci può stare, no?


Entriamo in una base lunare tipo quella di "Spazio: 1999", in cui la prima stagione era pure bella, con la sigla strumentale a metà tra la classica e il funk. La seconda stagione, con la sigla degli Oliver Onions (credo) invece faceva cagare, ma i cinquantenni sfigati la ricordano con amore perché sbavavano sull'aliena mutaforme che era molto brutta.


La base lunare inizia a mostrare segni di degrado, in questo ha molto in comune con la mia voglia di giocare.


Ah! Orribile. Inizia ad essere tutto orrendamente scassato, come l'appartamento in cui vivevo quando andai via dal Vecchio Paese per la prima volta. Ero io e diversi coinquilini nerd, che riponevano tutte le loro attenzioni nei giocattoli e nei collectibles e nel frattempo lasciavano che l'entropia ingoiasse la casa in cui vivevamo, con il solo Ex Videogiocatore, che già da sua nonna era chiamato un fannullone, a cercare di mantenere un minimo di decenza. E in mezzo a quella merda io ero l'unico che si dava da fare per non degenerare ulteriormente.

Però il loro cazzo di modellino di gundam era bello lucido nel suo espositore. Vaffanculo, guardate, mi viene l'acetone a ricordare certe cose.


Sono così infastidito che  il Capitano precipita per l'ennesima volta in quella che sembra essere una piattaforma un po' scassata ma che in realtà è un buco...


...e basta così. Game Over! Prossimo gioco? Ebbene no amici, è in arrivo... IL BONUS! Siamo nel 1990, Michael Denio ha già rinunciato a una sfolgorante carriera nel mondo dei videogiochi, ma nella lontana Ucraina, un programmatore di nome Yuri Lesiuk si diverte a prendere Captain Comic (per vie traverse a cui, vista l'imminente fine dell'Unione Sovietica, nessuno fa più caso) e a fare un reverse engineering tale da sostituire la grafica del gioco con un'iconografia più gradevole agli occhi del popolo sovietico. Nasce così Prigodi Pionerki Kseni, ovvero "Le avventure di Ksenia, la giovane Pioniera!". Ora, per chi non lo sapesse, il corpo dei Pionieri era l'equivalente sovietico dei Boy Scout americani. Il sistema di valori era simile ma con una nomenclatura lievemente diversa. Un mio amico che nel corpo dei Pionieri ci passò l'infanzia ricorda con tenerezza l'ingenuità (condita con un po' di scetticismo) con cui si cercava di conciliare l'amore per la natura con il sistema economico del comunismo, ma soprattutto gli enormi nodi triangolari con cui i giovani pionieri annodavano il fazzoletto (Rigorosamente rosso) al collo. Sigla!


Divertente che in sottofondo riparte l'inno degli U.S. Marines, ma questo ovviamente il buon Yuri, che documentò la sua impresa di hacking su "Programmistskie Vedomosti", una rivista per hobbyisti del computer locale, probabilmente non lo sapeva. Chiedo ai miei contatti che parlano russo di aiutarmi a tradurre dall'ucraino (lo so, sono due lingue diverse, ma non conosco ucrainofoni) e la reazione è piuttosto scandalizzata. La trama, tradotta, sembra dire la seguente cosa:

La pioniera Ksenia, una nota prostituta di Zhmerinka, segue il noto eroe galattico, l'astronauta americano Captain Comic, al fine di concedersi a lui.

Apperò. Capito dunque i pudichi sovietici? Non a caso l'URSS si sarebbe sciolta di lì a poco e sarebbero sopraggiunti i terribili anni 90, in cui in seguito alla privatizzazione degli asset statali da parte di una cricca di mafiosi, le persone comuni si sarebbero date alla prostituzione selvaggia nei confronti di bavosi sfigati occidentali senza scrupoli che cercavano da trombare facile in cambio di calze di nylon. Tutto il contrario di quello che era stato previsto in "Occhio alla Perestrojka".


Al posto degli oggetti del gioco, abbiamo i crediti, di cui me ne frega ben poco.


Si comincia! La giovane meretrice Ksenia, anziché atterrare sul pianeta TAMBI, arriva sul pianeta "Pioneria", dove si trova Capitan Comic. Forse è prigioniero dei sovietici e lei vuoie alleviargli la prigionia concedendosi a lui? Non ne ho idea. Comunque atterriamo sul pianeta Pioneria e subito vediamo una specie di Cremlino, che il 99% dei giornalisti occidentali scambia puntualmente con la cattedrale ortodossa di San Basilio. Succede anche in Cardinal of the Kremlin, di cui ho parlato un po' di tempo fa.

Al posto della Blastola cola, invece, abbiamo un boccale. Penso che Yuri volesse fare una sottile critica della società del tempo.


Si, è evidente che era questo l'obiettivo, visto che le strade del pianeta Pioneria sono piene di buchi e voragini. Esattamente come succede oggi, sia in Russia che in Ucraina, purtroppo.


Il gioco prosegue monotono. Io che non riesco a capire dove Ksenia possa morire e dove no, perdo subito tutte le vite...


...e voilà, Game Over. Era interessante farvelo vedere per ragioni storiche, ma poco altro. E ora, prossimo gioco, sul serio!

E merda? A quale dei due ti riferisci?
A Captain Comic, ovviamente, Ksenia non lo prendiamo in considerazione. Sì, è merda. Intendiamoci, ha il suo perché, nel senso che è stato il primo metroidvania per PC IBM compatibile, i controlli non sono nemmeno male. Ma rigiocato ora è troppo blando, troppo povero di contenuti, troppo poco divertente, insomma. Non mi ha fatto schifo, ma nemmeno mi ha divertito. Nel dubbio, merda.
Ci rigiocheresti? Ne dubito ma non lo escludo, per il semplice fatto che con la storia dell'astronave maledetta che avevo pure sognato vorrei finirlo per eradicare un possibile trauma.

2 commenti:

  1. Interessante questa cosa dell'editing del gioco da parte del programmatore ucraino :D. Ed eravamo solo nel 1988! Dunque, gioco troppo ripetitivo, ma per i tempi non era male. Prima dell'astronave maledetta, sembra tutto fuorché il gioco di un avventuriero dello spazio.

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    1. Per esperienza personale so come vengono fatti molti di questi giochi amatoriali, hanno una crescita per così dire "organica", nel senso che parte in un modo senza avere una direzione esatta e poi prende una sua caratterizzazione solo a sviluppo inoltrato. E allora l'autore non ha più voglia di adattare le cose fatte all'inizio allo stile definitivo, quindi fa una specie di retrofit.

      Per quanto riguarda la nota meretrice di Zhmerinka, beh, è decisamente folkloristica, no?

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