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lunedì 30 aprile 2018

Threat

Del 1995 io non mi ricordo quasi niente. Mi sa che ero in seconda media, facendo i calcoli, ed ero in quella fase della mia vita in cui non ero particolarmente interessato ai videogiochi. Sarà perché i miei mi avevano convinto che alle medie dovessi studiare molto di più e quindi ero convinto che i giochi fossero roba da bambini e credevo di essere passato oltre (come no). 

Sarà che la pubertà incombeva e certi altri pensieri stavano iniziando a sostituire il desiderare l'altrui pezzo di software. Non lo so, cari amici. Quello che so è che al tempo, durante la ricreazione, si giocava a Magic: The Gathering (io facevo cagare) si leggevano un sacco di libri (in quello me la cavavo) per sfidare le altre classi a un antesignano di "per un pugno di libri" ma senza la televisione e senza l'insopportabile Neri Marcoré. Leggevo anche Comix, facendo seguito al diario che avevo. Già allora Dilbert non faceva ridere.

Le femmine della classe morivano dietro ai Take That e noi maschietti sognavamo di fidanzarci con Tiffani-Amber Thiessen di Bayside School, che rispetto a alle nostre bruttarelle e odiose compagne di classe ci pareva un essere di un'altra specie. 

Esemplare di Homo Kapowskiensis, come evidenziato dalla vita alta dei pantaloni.


Dopodiché il nostro compagno di classe B. ci portava in classe copie di Teletutto usate (e quando dico usate, intendo dire "usate") e insomma, scoprivamo quello che "Siamo fatti così" ci aveva soltanto lasciato intuire con una supercazzola piena di termini scientifici: ovvero che le donne servivano a qualcosa di più che a essere odiate. 

Studiavo il francese come prima lingua e tutti dicevano che non aveva senso, ma al giorno d'oggi sul lavoro parlo in francese una buona metà del tempo. Erano tempi interessanti, senza dubbio, ma ci credereste se vi dicessi che ricordo di più di quando ero alle elementari di quando ero alle medie? A volte mi chiedo se questo non sia dovuto al fatto che associavo ogni periodo a un videogioco a cui stavo giocando. Ma poi mi rispondo subito che è una grande cazzata. 

Di fatto non ricordo quando ho giocato a sto gioco per la prima volta. Penso, ma dico penso, di averlo trovato in una raccolta in un CD-ROM da edicola che oltre ai soliti demo aveva pure un sacco di roba shareware, che per me era quanto di più simile a un gioco completo esistesse.

Non ricordo nulla di più. Il fatto che l'abbia trovato su CD che significa che era già il 1996 quando ci ho giocato. In ogni caso, era comunque nel periodo di canto del cigno prima della mia discesa nell'abisso della sfiga. 

Ehi un momento! Ho forse detto una frase nostalgica? Ovviamente no, perché a quegli anni non ci tornerei manco se mi pagassero a peso d'oro. Intendo a peso d'oro di allora, perché allora ero pure grasso. Sigla!



The Game Factory! Fragment! Non ho mai sentito nessuna di queste due software house, ma i creatori, i Fragment, sono finlandesi. The Game Factory, oltre a Threat, ha pubblicato uno sparatutto chiamato Baryon, a cui giocai al massimo un paio di volte, credo. Non so perché. Però notate la risoluzione esotica: 320x400! Chiaramente i 320 pixel di larghezza vengono raddoppiati in orizzontale, raggiungendo così una specie di SuperVGA a 640x480. Questo spiega anche come mai il testo è scritto così largo. Già per questo avete il mio plauso, perkele!


Vabbè, cominciamo con la presentazione. Dopo un lungo viaggio, i coloni trovarono una nuova casa: un asteroide solitario. In mezzo al nulla a monculi di sopra nello spazio, aggiungerei anche.


I sovramenzionati coloni costruirono la città di Astral in cui potevano vivere in santa pace. Oddìo, bisogna anche avere poche pretese se si vive in santa pace in un sasso brullo in mezzo al niente. Contenti loro, però! Io sono nato e cresciuto al Vecchio Paese, che è sicuramente più verde ma in quanto a opportunità non è tanto diverso da un asteroide in mezzo al vuoto cosmico.


I coloni vissero in santa pace nella nuova città di Astral, FINCHÉ... Oddio, adesso mi viene ansia.


...finché una nuova Minaccia venne dallo spazio. Mostri assetati di sangue atterrarono sull'asteroide. Notare che Minaccia (Threat) è scritto con la T maiuscola, perché così si cita il titolo. Sto dicendo robe banali? Boh. Comunque in quel periodo studiavo francese ed il mio inglese era arrugginitino, con solo Ultima 6 a tenermelo vivo.


Le forze di sicurezza si prepararono a difendere la città. Tenete conto che per essere uno shareware l'animazione era pure molto bella, e il sense of wonder era grosso forte.


WHHOSSSSSHHHH. Ok, questo il gioco non lo fa, ma lo facevo io, imitando il mio compagno di classe napoletano che si esprimeva a versi del genere. Però riusciva a farsi capire benissimo. Notare il cambio di risoluzione per questa schermata. Sembrerebbe un 320x350, in cui 50 pixel sono stati tagliati via. Non ne ho idea ragazzi, ma queste cose a me ovviamente fanno levare il cappello. Rezpect!


Torniamo alla risoluzione precedente, per annunciare che da uno dei velivoli un po' schiacciati visti prima, ci sono persone pronte a teletrasportarsi...


...eccole qui. Gli omini, rispetto al resto, sono incredibilmente a bassa risoluzione, ma ammetto che non è un brutto effetto. Ha lo stesso senso di straniamento che ci possiamo aspettare da un gioco che.. Già , che gioco è. L'intro ci risponde subito mostrandoci una scena d'azione co motore del gioco. È uno sparatutto visto dall'altro, tipo giochi per Amiga come Alien Breed o The Chaos Engine, che avevo visto sulle riviste e che avevo un po' invidiato agli amighisti. Ma non troppo, perché la grafica negli screenshot sulle riviste non era 'sta roba per cui stracciarsi le vesti. 


E tutto d'un tratto, una specie di dinosauro fato con poliedri grezzi montati da una versione molto vecchia di 3D studio. Che ci stava a dire? Boh. Io non ce lo avrei messo. È brutto. È ridicolo. È fuori posto. Sono un pignolo.


E finalmente, la schermata del titolo! Facciamo uno strappo alla regola e vediamo le istruzioni se magari ci sono dentro altri dettagli sulla storia...


...e no, niente. Però ci sono informazioni sulle armi, e sui nemici, di cui alcuni hanno i nomi in simil-finlandese che però non sembra voler dire niente. Se qualche finlandese mi legge, mi sa dire cosa vuol dire "Vipattaja" ? Ma ancora più importante, riesce a spedirmi qualche bottiglia di Salmiakki Koskenkorva? 


Intanto che attendo risposte (che saranno sicuramente abbondanti) comincio a giocare. Il modello shareware è lo stesso della Apogee, ovvero col primo episodio completo aggratise, e gli altri due per cui bisogna uscire i soldi. E allora, andiamo di primo episodio: la minaccia dallo spazio.


Vista la mia totale assenza di coordinamento occhio-mano, subito livello semplice. Il giovane Ex Videogiocatore Jr sta dormendo sul lettone affianco a me, quindi non mi va di svegliarlo per fare una partitina assieme. Mia moglie non ama i giochi violenti quindi passa, per cui resto da solo. Oh beh, nessun problema. Per coerenza con il periodo storico, non rinomino "Player 1" in "Andreotti". Al tempo si era in piena Seconda Repubblica, e né nel Governo Tecnico Dini né nel Prodi I il Divo Giulio trovava spazio. Forse è per questo che ho così poca memoria del periodo.


Via con il briefing della prima missione! L'obiettivo è semplice: fare fuori gli alieni. Che dire? Mi sembra giusto mettere in chiaro ciò che si vuole. Bravo, gioco.


E quindi buttiamoci a far fuori gli alieni. Trasportati in una caverna con una faccia inquietante, ammazziamo subito quelle specie di crostacei (al tempo io e l'amico con cui ci giocavamo le chiamavamo le mazzancolle), e i ragni verdi. Molto impressionante l'esplosione di sangue che le mazzancolle lasciano sul pavimento. Il bonus con la "A" sta per Ammo, e come avrete intuito ci ricarica le munizioni.


Un altro presunto bonus che ci lascia la successiva mazzancolla è il teschio, che però è esplosivo, e infatti zompandoci sopra, la barra dell'energia (sta in basso a destra!) ci cala (No, è un ragno!)


Facciamo fuori l'ultimo ragno e la missione è completata! Anzi, è "Passata". Singolare uso della lingua inglese ma oh, sono finlandesi. Non dico "finnici" perché una volta ho detto al mio vicino di casa, quando mi si è presentato come Jukka: "Ah, un finnico!". Lui si è impermalosito e ha detto "Finlandese, prego". Oh scusa eh. Principessina sul pisello che non sei altro.


Seconda missione! L'ordine è sempre quello. Bello, un po' come quando l'allenatore di una squadra di calcio dice ai suoi "Fate gol!". Una descrizione più specifica sta sotto, ma ovviamente di leggerla ho il tavò, anche perché...


...a un certo punto c'è il negozio! Ecco, possiamo comprare armi aggiuntive nonché un medikit, ma quest'ultimo lo lascio a quelli che hanno una strategia diversa dalla mia, che è quella "a cazzo di cane". L'arma di default è la mitragliatrice tripla, ovvero la Trigun, che era anche il nome di un cartonaccio giapponese che avrebbero dato su MTV qualche anno dopo e che i giovani con interessi alternativi di allora si vantavano che guardavano e che era fichissimo e si atteggiavano un casino. Io non ero uno di quelli.


Questo nuovo livello introduce un bel concetto. I pulsanti! Ne pigiamo subito uno e la porta si apre, con annessa orda di alieni che ci viene incontro, nascosta dal nostro campo visivo da un angolo. Uso subito una nuova arma, la flamebomb, per inondare di fuoco chiunque si trovi al di là del muretto...


...ma nessuno si fa niente e gli alieni mi zompano tutti addosso riducendomi a un mucchietto di sangue e cenere. Un teschio a bassissima risoluzione ci annuncia che la missione è fallita, ma niente paura! Abbiamo le vite infinite e dunque ci riproviamo.


E stavolta poche pugnette con diavolerie tecnologiche varie, si va di trigun e passa la paura! E infatti macelliamo agevolmente alieni vari. Devo dire che la grafica pulita non fa rimpiangere il fatto che sia tutto così piccolo e che manchi completamente lo scrolling. Anzi.


Secondo bottone. Mi piace pensare che sul pavimento qualcuno abbia scritto col gesso "BUTTON" in caratteri grandissimi perché questi coloni sono tutti dei deficienti. Ma insomma, abbattiamo l'ennesimo muro e abbattiamo un po' di ragnetti rossi, che in realtà sono acari il cui nome scientifico è "Trombidium holosericeum". Ahahahahah! TROMBIDIUM NO VABBÈ RAGA EPICO XD XD


Scusate. Nell'ultimo corridoio mi trovo faccia a faccia con un nemico, ma so che ci sono due sgabuzzini da cui usciranno altri alieni. Provo a far fuori il tizio marrone con una flamebomb e con gli altri inutili cosi che abbiamo comprato, e subito mi rompo i maroni. Attraversiamo sto cavolo di corridoio, e se escono alieni pazienza! Tanto fortunatamente erano mazzancolle e altri insetti...


...dopodiché facciamo fuori il tizio marrone scafagnandoci una flamebomb in faccia. Là, livello finito con mia grande soddisfazione.


Terzo livello! Qui i concetti iniziano a farsi più complessi. Distruggere oggetti e recarsi al punto di teletrasporto. Sarò in grado di ricordarmelo fino alla fine oppure sarà come certe riunioni in cui dopo le prime due ore mi trovo a chiedermi che cosa ci faccio su questo pianeta?



Sta di fatto che si comincia. Interessante l'arredamento piuttosto fallico del posto. Intanto subissiamo le mazzancolle di missili teleguidati...


E con un paio di flamebomb ben piazzate facciamo fuori due oggetti (che sono scatole di esplosivi che vogliamo evitare che cadano in possesso degli alieni. Facile, no? No, perché poco dopo un muro si sfonda e un deficiente ci viene addosso come un hipster di merda con la sua biciclettina di merda sul mio marciapiede. Si chiama marciapiede, non marciaruota, stronzo. Ancora non ho perdonato quel coglione su un monociclo che mi fece il pelo sotto un portico di un viale di Bologna cantando a squarciagola "almeno tu nell'universo". Ecco, una firebomb quel giorno l'avrei usata volentieri.


Vabbè, stavolta ricominciamo, ma più attenti. Con un missile teleguidato facciamo fuori l'alieno verde da posizione di sicurezza, e via di trigun ad obliterare le casse di TNT. Mi piace l'uso del termine obliterare.


E voilà! Il resto è ordinaria amministrazione, dove per ordinaria amministrazione intendo dire "Firebomb". Fatelo anche voi, al lavoro, quando volete parlare di una cosa che si risolve in maniera liscia usate "Firebomb" come sinonimo.


Prossimo livello! Qui c'è da premere un pulsante per abbattere i muri che ci separano dal punto di teletrasporto. C'è anche un tempo limite per arrivare al teletrasporto. Per citare un noto film, "Se non arrivo entro cinque minuti sapete cosa fare. - Sì, ce ne andiamo da questo inferno. - No, aspettate altri cinque minuti".

Visto che ho dovuto ripeterlo un casino di volte questo livello eccovelo a velocità rapida. Non dimenticatevi di mettere in sottofondo la musica di Benny Hill e guardatemi venire macellato dall'orda di bestiacce che esce da dietro il muro.


E si riprova! Stavolta sono io a far fuori l'orda, ma giunto alla fine ci sta uno stronzo nascosto che mi accarezza la faccia con un missilone. Uffa. 


Stavolta rifacciamo tutto bene e nonostante la scarsa energia riusciamo a far fuori agilmente il nemico. Urrà! Prossimo livello.


Ecco un livello "be here in time", senza stare a preoccuparci dei nemici. Mi piace questo livello.


E subito si comincia in medias res circondati da ragnetti rossi. Pigiamo il bottone e altri pappataci vengono a romperci i coglioni ammazzandoci. Sospiro, riproviamo...


...molto meglio. Il passaggio ai punti di teletrasporto è bloccato da un muro che andiamo a distruggere con il solito bottone ben nascosto e protetto da un energumeno munito di lanciamissili...


E il resto è una bazzecola. Con soli 35 secondi a disposizione arrivo alla fine, ignorando tutti gli altri anfratti del livello. Mi sporco anche le scarpe con tutto quel sangue, però.


Questo livello è più cervellotico, se vogliamo. Dobbiamo girare alla ricerca di bottoni per abbattere i quattro muri, stando attenti alla letale torrett--ehi! Un ragno mi prende alle spalle urlando "SOTOMAYOR" e io mi cago addosso così forte che muoio. Riproviamo...


E via a conquistare la collina! I missili teleguidati sono ottimi per sfondare la torretta. Fatti fuori i nemici, ci resta solo da pigiare i quattro bottoni...


...et voilà. Il corridoio finale mi sa pieno di cattivoni quindi è ora di fare un po' di fuoco di sbarramento.


E niente, c'era solo un cattivo piuttosto grosso, che non ha avuto modo di dire la sua perché si è beccato un missile in faccia. Anzi, come diceva Massimo Tecca in una telecronaca di PC Calcio (credo 5) : "Ha un missile tra i piedi!" che al tempo prendevamo ovviamente per il culo dicendo "Ha un missile tra le gambe!" facendo gesti molto espliciti. Un giorno farò anche PC Calcio 5, devo solo capire come emulare Windows 9x in modo da prendere degli screenshot decenti.


Oh figlioli, io mi sono anche rotto i maroni. Provo quest'ultimo livello ma richiede una concentrazione e uno sforzo che un ex videogiocatore nonché marito e papà premuroso e amorevole non ha voglia di dedicare a un gioco, per quanto carino sia. Quindi godetevi il mio ultimo patetico tentativo di passare sto livello (ovviamente fallito). Prossimo gioco!

È merda? No. È carino, ben fatto, per essere uno shareware la qualità è al top. Proprio pulito. Poi sapete che io ho un debole per le risoluzioni esotiche quindi il gioco ha vinto bene. Se avete qualche amico con cui giocare in collaborazione è ancora meglio (al tempo lo facevo), perché sospetto che giocando da soli alla lunga diventi ripetitivo. Però avercene di giochini così. Non ho idea di che cosa abbia fatto ulteriormente la Fragment (da una rapida ricerca sembra non aver fatto niente), ed è un peccato che non abbiano fatto altro. Magari si erano rotti i coglioni. In realtà li capisco pure.
Ci rigiocheresti? Quando mio figlio sarà molto più grandicello potremmo provare a costruire un legame padre-figlio giocando in collaborazione. Non più di mezz'ora al giorno, però, che non voglio che Sinjin Malvineous Giulio Ex Videogiocatore (non è il suo vero nome) non cada nell'abisso della sfiga in cui finii io da giovane.

2 commenti:

  1. E' un gioco carino, mi ha ricordato, più che l'Amiga, certi giochi del Commodore (ovviamente con grafica nettamente migliore rispetto a quest'ultimi). Dagli screenshot vedo che i livelli sono comunque vari, per quanto sia possibile con questa impostazione. Un po' troppo piccolo, questo sì, ma mi fido sul fatto che ciò sia compensato bene dalla grafica pulita. Il livello peggiore è quello con i "falli".

    P.s. 1: lo Shareware ti dava una missione completa (ricordo i miei First Person Shooter), ma i demo?

    P.s. 2: qual era il viale dove monoruota ha attentato alla tua incolumità?

    P.s. 3: se fai Pc Calcio 5.0 mi faresti felicissimo :). Ma se metti MERDA a Pc Calcio 5.0 cancello i cookies XD (com'era quella storia?). Comunque ha un missile tra i piedi dovrebbe essere il 6.0 o il 7.0, quando la cronaca by Tecca e Serena aveva punte sublimi di comicità volontaria.

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  2. I demo erano una grandissima inchiappettata: da uno a tre livelli, proprio il minimo indispensabile per farti capire un po' il gioco, e poi tutto finiva. In molti casi erano inibite anche alcune funzioni fondamentali: ricordo il demo di Legends of Valour, di cui ho già parlato su questi pixel, in cui non era possibile combattere o insultare la gente.

    Il viale incriminato era Viale Masini, sotto il portico di qualche palazzaccio che sul retro dava sulla ferrovia.

    Per quanto riguarda PC Calcio 5, invece, sono finalmente riuscito a emulare Windows 95 quindi ormai nulla osta la redazione dell'articolo (devo solo capire come fare a registrare bene la finestra senza dovermi scaricare robaccia tipo camtasia, ma ci arriveró). Visto anche che non ho dato merda a PC Calcio 4, e visto che sostanzialmente il 5 era un miglioramento su tutti i fronti, posso già dire che sarà molto difficile che gli dia "merda". E comunque hai ragione, la battuta del missile tra i piedi la diceva Aldo Serena, e non Tecca. Quini penso PC Calcio 6.0, perché la parte arcade del 7 la saltavo a pié pari.

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