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lunedì 5 marzo 2018

Ivan "Ironman" Stewart's Super Off Road!

Vorrei iniziare l'articolo parlandovi del fatto che quando mi fu passato questo gioco su un dischetto che aveva come etichetta "IRONMAN" subito avevo pensato a un gioco tratto dall'eroe dei fumetti della Marvel. Vorrei anche sbrodolarvi con tutti i dettagli da persona sofferente di disturbo ossessivo-compulsivo relativi ai vari modelli di armatura, ai vari universi paralleli, ai reboot, ai retcon, e a tutte quelle robe che servono al massimo per vincere a Trivial Pursuit: Virgin Edition (e non mi riferisco al publisher di questo gioco).

In realtà non lo vorrei affatto, e anche se lo volessi, sticazzi, perché al tempo della Marvel conoscevo sì e no l'Uomo Ragno, quindi non sarebbe corretto. Al tempo non c'era internet, quindi lanciando il gioco sapevo che esisteva un tizio soprannominato "uomo di ferro" che guidava i fuoristrada, poco altro. Ora che c'è internet, scopro che l'uomo di ferro in realtà era "l'uomo del ferro" in quanto operaio nel campo siderurgico.

Il tuo è un rosso relativo
Senza macchia d'amore ma adesso
Canterà dentro di te
Per la gran solitudine

Un po' come se chiamassimo il gestore del chiosco di piadine in cui andavamo ogni tanto in pausa pranzo io e il mio amico Pier "L'uomo piadina". In realtà lo chiamavamo "Il piadinaro fasìsta", perché all'interno del chiosco teneva appeso uno di quei calendari che vendono a Predappio. Anche questo è nostalgismo.

Insomma, questo operaio addetto al ferro ha l'hobby di fare da secondo pilota, ovvero da navigatore, a un corridore di fuoristrada professionista. Il giorno prima della gara il suo pilota Bill Hrynko si rompe la gamba, e lui lo sostituisce, da solo, vincendo. Uno direbbe che è il culo del principiante, ma Ivan si era convinto di essere bravo e quindi l'uomo di ferro è diventato una leggenda dell'Off Road. Sigla!


Dopo Out Run (leggetelo, è ok) siamo di fronte a un'altra conversione. Il primo gioco arcade con tre giocatori possibili, ognuno con il suo bravo piccolo volante viene prodotto nel 1988 dalla Leland Corporation, veterani nella produzione di flipper. Della conversione per PC si occupa la Graftgold, di cui ho parlato (male) prima di cedere la parola al fantasma di Gianni Brera, in occasione della recensione di Empire Soccer 94 (leggetelo, è merda). Della pubblicazione, la Virgin Games.


Da brava conversione, Ironman passa dalla schermata del titolo alla modalità "attract", ovvero con un demo non interattivo del gioco, il classico disclaimer (in questo caso anti pirateria, che suscitava l'ilarità di noi giocatori) e un breve estratto delle istruzioni. Ora, una confessione terribile: per quasi un'intera giornata, i miei amici ed io avevamo pigiato tasti a caso sulla tastiera pensando che il demo non interattivo fosse il gioco vero e proprio. Non ce n'eravamo proprio accorti, e c'eravamo divertiti lo stesso. Quando i miei amici se ne andarono e io me ne accorsi, beh, non ebbi poi il coraggio di dirglielo. Ora magari lo sapranno. Scusate ragazzi. Che vergogna.


Ma non è questo il caso. Iniziamo una nuova partita e - OH WOW. Delle starlette maggiorate e senza naso, con di fianco una coppa, ci invitano civettuole a unirci al gioco. Ma siccome non ho amici a portata di mano, gioco solo io, mettendo come iniziali GDA. Secondo voi, per che cosa sta? Attendo risposte amici!


Il gioco, per qualche ragione a me ignota, mi chiede la data di nascita (che metto un po' alla cazzo) e la nazionalità. Molto interessante il fatto che la bandiera della Germania ricordi più quella della repubblica di Weimar che la Germania odierna. Ora che ci penso, le tizie tettone mi fanno venire in mente la gag che facevamo quel giorno che "giocavamo" al demo avendo l'illusione del controllo: A un certo punto, le tre maggiorate comparivano e a turno ognuno faceva i grugniti stile Fantozzi col linguino fuori, avvicinandosi arrapato al monitor (e prendendo tutta la statica). Poi compariva il faccione di Ironman della schermata del titolo e ci allontanavamo schifati dallo schermo facendo la vocina sfiatata. Che fatica, ragazzi, eh.


Dopo il momento "storie di sfiga infantile", ecco che si comincia. Noi teniamo la macchinina rossa, e questo si nota dal fatto che sto cercando di capire come funzionano i tasti. Sterzo, nitro, accelerazione, via che andiamo! L'unica macchinina che non è possibile interpretare è quella bianca, che è la macchina di Ivan, l'uomo del Ferro.


Rapidamente recupero un paio di posizioni, mentre sulla pista compare all'improvviso un sacco di dollari, che nessuno riesce a raccattare. Nessun problema, c'è il prossimo giro...


...in cui, con una serie di colpi di nitro (le scorreggette che fa a mia macchinina), riesco a seminare Ironman e gli altri due sfigati passando in testa e accattando i 10.000 dollari gettati sul tracciato (circa 15.000€ di oggi). Mi chiedo se siano gli spettatori che lanciano monetine sulla pista, come se fossimo all'uscita dell'hotel Raphael.


Passiamo al terzo giro! Sono nettamente in vantaggio, e persino Ironman si trova in difficoltà a starmi dietro. Aiuta il fatto che abbia iniziato la partita con più del doppio dei nitro dei miei avversari. I nitro si possono comprare tra una gara e l'altra, ma talvolta sul tracciato possono pure comparire le bombole di nitroglicerina, come in questo caso, in cui se le accatta Ivan.


Quarto giro! L'omino alla linea del traguardo sbandiera una tovaglia bianca con chiazze beige, che sembro io quando tiro via il lenzuolino dal box di mio figlio su cui ha abbondantemente rigurgitato. Ma non riesco ad arrabbiarmi con lui, a differenza di un post su facebook di una conoscente del mio amico Ivano (nessuna relazione con Ivano "Ironman" Stewart) che augurava il buon compleanno a suo figlio riempiendolo praticamente di insulti per via del fatto che piangeva troppo spesso. Eh ciccia, credevi forse che un figlio fosse come un cagnolino? Scema.


Ma scusate la reprimenda. Giro successivo, quasi ho doppiato le macchinine gialla e blu, e taaac! Bandiera a scacchi, e ho vinto! Grazie a tutti, grazie a tutti. 


La cosa divertente di questo gioco è che non importa se si arriva primi o no, in mezzo al podio c'è sempre Ironman. Vabbè, non importa. Io ho raggranellato 140.000 dollari (circa 220.000€ di oggi). Beh, non male. Mi chiedo il perché della maggiorata senza naso e con la cofana di capelli. Viene da chiedersi se i piloti usano una parte della vincita per portare a cena le starlette che li accompagnano al podio, "...e poi, se ci ha le gambe, cammina!" come ebbe a dire un consulente milanese con cui ero in macchina in una strada di campagna. 

"Eh, che bel posto, ex videogiocatore, se eri una ragazza ora fermavo la macchina, facevo finta che c'era un guasto, ti portavo sotto un ciliegio e se ci aveva le gambe, camminava!". Non so se mi ha dato più fastidio il concetto del discorso in sé o l'uso dell'indicativo imperfetto al posto del congiuntivo. Brrr.


Tra una corsa e l'altra possiamo elaborare la nostra macchina.  Questo gioco millanta di essere stato il primo ad introdurre questo concetto, e gli credo sulla parola. Coi soldi guadagnati io compro un po' di nitro e una taroccatura all'accelerazione. Notate in alto a sinistra la finestrella dei Credits. Possiamo sacrificare una vita per prendere 100.000 dollari, ma a differenza dell'arcade qui non possiamo introdurre monetine per aumentare i credits. Si parte con due credits e quelli si tengono. E dunque cominciamo la prossima corsa, orsù!


Le piste vengono scelte a caso, così come casuale è la direzione di percorrenza. Qui siamo sul tracciato "Wipeout", noto anche presso di me come "CAZZO LE POZZANGHERE". A cosa si deve questo nome?


Semplice, alle pozzanghere in alto, in cui due volte su tre mi vado a impalugare. Cazzo le pozzanghere!


Per questa ragione, non ce la faccio a tenere testa a Ironman, nonostante consumi nitro come se fossero caramelle.


Ultimo giro, e siamo testa a testa, dopo aver passato le pozzanghere infami. Mi restano solo 7 nitro, mentre tutti gli altri non hanno scorreggiato manco una volta.


Con uno sprint finale tipo quello che farei io dopo essermi mangiato un'intera lattina di fagioli borlotti con lo speck il lardo e la carne salada, straccio Ironman all'ultimo istante. Lo stesso Ironman mi sfancula perché l'ultimo peto era "vestito" e la cosa gli fa schifo. Scusate se sono prosaico, ma se qualcuno mi dice che, giocando a questo gioco, non ha associato il Nitro all'emissione di gas dallo sfintere anale, allora è un ipocrita e una persona falsa (pulizia contatti!)


Per il rotto della cuffia, vinco io, di nuovo. Ironman è secondo e il terzo è "Jammin'" John Morgan. Io che al tempo sapevo benino l'inglese ma la pronuncia era quel che era, lo pronunciavo anziché "Gèmmin" qualcosa tipo "Sgiammìn" a metà tra l'arabo e l'A.M.S. (Accento Meridionale Standard, ovvero il misto tra romano, napoletano e siciliano con cui noialtri del nord vogliamo fare i simpatici o suggerire qualcosa di ai limiti della legalità).

Una volta munito degli strumenti necessari (Internet) ho cercato un pilota di Off Road chiamato John Morgan, ma apparentemente non esiste: John Morgan e gli altri concorrenti di default sono programmatori del gioco. Apparentemente la Leland aveva i soldi solo per la licenza del nome Ironman.


È di nuovo tempo di... ELABORARE! Coincidentalmente, "Elaborare" era la rivista preferita del mio vicino di banco in quarta liceo, Alessandro C., che quando non era intento a disegnare cazzi sul mio libro di filosofia, cercava ispirazioni per rendere la sua Ford Puma viola ancora più truzza della versione "baseline". Ora, comunque, è una persona abbastanza seria. 


Si ricomincia con la prima pista, la Sidewinder! Stavolta però, in senso contrario. Subito mi porto in testa, spinto anche in avanti anche dall'auto di Ivan...

Diversi giri dopo.


...e tra una cosa e l'altra resto in testa fino alla fine, accattandomi nel comodo rush finale anche un saccone di soldi. Facilissimo, ragazzi, potevo farcela pure ad occhi chiusi. Forse.


Primo posto! Al centro del podio c'è il terzo classificato, Earl "Hurricane" Stratton, programmatore della Leland. Non ci sono molti altri giochi nel suo carnet, a parte qualche roba per il Sega Mega CD (ohohoh) ma delle console noi ce ne freghiamo abbastanza.


Finora ho investito tutte le mie vittorie principalmente in nitro, ma è ora di taroccare un po' la macchina. Cominciamo con delle gomme nuove per una migliore tenuta di strada...


...e a dimostrazione di ciò vado a impalugarmi nelle pozzanghere infami, finendo ultimo. Va bene, vorrà dire che tutta la gara sarà un continuo rIcupero.


Con un paio di peti ben piazzati faccio fuori quei pivelli di Jammin e Hurricane e mi trovo di nuovo testa a testa con Ironman, che di tutti i giocatori computerizzati è senza dubbio il più forte. Vedete, un tempo l'intelligenza artificiale ci stracciava ai videogiochi, ora rischia di rubarci il lavoro. Tassiamoli tutti questi robot!


Siamo al terzo giro e il testa a testa con Ironman non si è ancora risolto. Ma non temete...


...con un guizzo finale dopo la pozzangherona, riesco a seminare Ivan e gli frego il traguardo. Suca, Ironman! Se fossi nerd farei battute sul fatto che è la stessa cosa che ha detto Capitan America in "Civil War". Ma ovviamente non sono nerd, fate finta che lo abbia fatto se la cosa vi fa stare meglio.


Altri nitro, altre accelerazioni. Iniziamo una nuova corsa, che stavolta sembra essere diversa dalle due precedenti piste. Ah bene, un po' di variazioni! (Nel frattempo ho pompato l'accelerazione, che serve sempre. O no?)


Eh sì, siamo su un "8" un po' arzigogolato. Tipo quello di una pista Polistil. Io la pista Polistil ce l'avevo, ovviamente (ero un bimbo viziato) e come concetto era fighissimo, ma il fatto che le due automobili avessero delle specifiche differenti ammazzava la competizione. Bastava scegliere la Benetton piuttosto che la Ferrari (che anche lì, ai tempi, faceva stracagarissimo) e si vinceva fissi. 


Il nome della pista è "Big Dukes". Per cosa sta, granduchi? Ah no, "Duke" in slang americano sta per i pugni. Tipo "Put up your dukes", che sta a dire "In guardia"! Mentre elucubro sullo slang, mi perdo nell'incrocio, e faccio inversione per entrare nel giusto anello dell'8, finendo all'ultimo posto. Pronti per la rimonta a suon di peti?


Troppo facile, siamo di nuovo secondi. Avete notato che le auto avversarie non usano mai la nitro? Strano, vero? Boh.


E nel fosso di mezzo in cui si è impantanato Ivan, io e lui ci accavalliamo in un'orgia di lamiere. Mi chiedo se esista una perversione in cui ci sono persone che si eccitano pensando ad auto antropomorfe come quelle dell'insopportabile film della pixar "Cars" che fanno sesso "more ferarum". In effetti, non mi interessa saperlo. Fate finta che non abbia detto nulla.


E ancora una volta, dopo aver accattato ben 6 nitro, riesco a tagliare il traguardo per primo! Bellissimo. Devo dire che questo gioco riesce a essere sia una sfida interessante, che a non essere difficile a livelli frustranti. Ma io dico così perché ho una coordinazione occhio-mano pressoché inesistente e per molti di voi questo gioco è facillimo. Però il blog è mio e quindi dico io.


Intanto ho pompato ulteriormente la macchina. E a ragione, perché la prossima corsa sembra interessante.


Urca. Imponente, la gola di Hurricane. Dopo una partenza nella solita seconda posizione (dietro Ironman, ovviamente) faccio un'involontaria inversione a U, finendo all'ultimo posto.


Ma aiutato dal fatto che Jammin e quello che pare essere il creatore di questa pista sono due perfetti deficienti (dal punto di vista squisitamente automobilistico), mi riporto alla seconda posizione. Sbadiglio, sbadiglio.

Più tardi.


Quarto giro, e con un sapiente uso dei peti unito al culo che Ironman si è impiantato su una salita, stacco nel finale e nuovamente si vince!


Altri centoomila dollari per il nostro fondo pimpaggio auto. Hurricane, pur giocando in casa, è arrivato terzo. Jammin, non pervenuto. Mi viene in mente solo ora che quando, da adolescente, vidi su MTV la pubblicità dell'Heineken Jammin' Festival, la prima cosa che mi venne in mente era questo gioco qui. Ma quanto si poteva essere sfigati, dico io. E se mi concedete di tirarmela un po', quanto si può essere coraggiosi a confessarlo, pur essendo nascosti da un nickname? 


Siamo di nuovo al Big Dukes. Facile, direi, ma mi impappino nella parte grossa dell'8...


...al punto che vengo per la prima volta stracciato da quello stronzo di Ivan. Fanculo! Siamo dunque al game over?


Eh sì, siamo al Continue? 9...8...7, io continuo e a questo punto spendo anche il credito restante per farmi dare altri soldi in modo da pimparmi la macchina il più possibile.

Più tardi.


Dopo un Hurricane Gulch e diverse piste già viste, compare quest'altro strano otto, la pista "Huevos Grande", che è un errore grammaticale, dovrebbe essere "Huevos Grandes", perché in spagnolo l'aggettivo si concorda col sostantivo. In questo caso "Huevos" si riferisce ai testicoli maschili, dato che suppongo ci vogliano le cosiddette palle quadre per vincere. Io, forte dell'orchite venutami scrivendo su questo blog, sono subito in testa...


...ma ancora una volta, alla fine, mi derapa la macchina mentre Jammin mi taglia la strada, rallentandomi, e Ivan vince di nuovo. Fanculo.


Game Over, cosí come over è anche la mia voglia di giocarci. Ma devo dire, mensavo peggio. Vabbè! Prossimo gioco!

È merda? Sono sorpreso di me stesso perché questa è la conversione di un coin op, ma non è merda. (In realtà non lo era nemmeno Out Run, quindi la cosa è sorprendente il giusto). Il fatto è che mi sono divertito. Ci credereste? Non lo avrei detto, ma è andata così.
Ci rigiocheresti? Un'antica credenza del Vecchio Paese dice che se si pensa al ferro mentre si sta concependo un figlio, allora il figlio nascerà maschio. Vi aspetterete che io dica facendo una risatina viscida che prima di concepire un fratellino per mio figlio giocherò a Ironman per assicurarmi che sia maschio. Ma se pensate che possa fare una cosa del genere, beh, avete di nuovo sbagliato blog. 
Però il giochino è divertente, quindi non escludo di rigiocarvi. Tiè!

3 commenti:

  1. Bene, questo post mi è utile per fare chiarezza sull'effetto piacere che provocano diversi post di questo blog nel momento in cui li leggo.

    L'Exvideogiocatore ha spesso tirato fuori giochi della mia giovinezza, dividendo essi in due categorie:

    - giochi per i quali sono stato (e sottolineo sono stato) anche io videogiocatore o 'spettatore' di videogiocatore (o videogiocatori, ma in genere videogiocatore, il mio amicone Alberto); giochi che quindi conosco bene e dunque provo piacere nella lettura perché faccio un'ampia panoramica su un 'qualcosa' che conosco molto bene;

    - giochi che ho 'intravisto', che magari ho provato o ho visto per un paio di sessioni e poi basta, perché venivano sorpassati da un altro gioco. E qui si produce l'effetto: "Madò Exvideogiocatore che gioco che ha tirato fuori, pensavo fosse un'invenzione della mia mente".

    Di questo gioco la prima cosa è che ho ricordato è proprio la starlette (ovviamente esaltava i dodicenni arrapati :D), poi mi sembra che fosse abbastanza felice ed era divertente il fatto di poter investire i soldi nel potenziamento del proprio mezzo. Però aveva pochissima longevità, per questo è finito nella seconda delle categorie indicate sopra nel mio commento. D'altra parte era un gioco del 1990 e dalle mie parti si è giocato cinque-sei anni dopo, quando c'erano altri titoli più attraenti.

    ps Giulio Dc Andreotti? (visto che dovevi mettere tre lettere).

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  2. Lusingatissimo, grazie! (Le iniziali erano comunque di Giulio "Divo" Andreotti. Close enough). In effetti il grosso problema erano le poche piste. Poi è vero che a volte il senso di marcia era invertito, ma per "una botta e via" (e non mi riferisco alle poppute starlette) è molto carino 'sto gioco.

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    1. Ovviamente effetto piacere e non effetto lacrime napuletane e cose del genere ;). Spero di aver spiegato tutto bene!

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