Potrebbe esservi utile leggere (per contestualizzare)

lunedì 23 ottobre 2017

Negromante

Non tutti i giochi trattati in questo blog devono essere per forza conosciuti, anzi, tutt'altro. In realtà personalmente preferisco i giochi meno conosciuti, perché sennò stiamo sempre a darci le pacche sulle spalle in circolo (questo per non dire altre cose più volgari) asciugandoci la lacrimuccia e perdendoci nel nostalgismo. "Ah, Monkey Island, che gioco! Che ridere!" "Ah, Turrican, com'è possibile che Huelsbeck non abbia vinto il  nobel per la musica?" E via dicendo. 

No ragazzi, così non funziona. Mi mandarono un cosiddetto "meme" tempo fa in cui con il solito insopportabile font Impact mi faceva presente che i film di Adam Sandler più vecchi facevano cagare anche una volta, ma li ricordiamo con affetto perché ci fanno venire in  mente i tempi in cui i nostri genitori non erano divorziati. Questo significa che Monkey Island e Turrican sono merda? No. Non necessariamente, almeno. Semplicemente, non è facile dividere il bello in quanto tale dal bello in quanto stimolatore di belle memorie. Questo è quello che cerco di fare con questo blog. 



E poi rivedi certe cose e ricordi quando disegnavi superuomini muscolosi sul diario delle elementari,
 e le lacrime scorrono, ridi e piangi assieme per un tempo che non tornerà,
 ma soprattutto ti senti un grandissimo coglione
In modo da lasciar andare l'attaccamento alle memorie e darmi forza per godere di più del presente, che è quello che dovremmo fare un po' tutti. Insomma, immaginatemi (facendo le dovute proporzioni) come Proust che, più avanti con gli anni, mangia una madeleine cercando di separarne il sapore dalla memoria dell'infanzia, e dice "Ma questa è merda". E ci scrive sopra un blog. Poi, nessuno lo caga perché sono troppo intenti a fare da claque a Chiara Maci, ma chissenefrega. Io lo faccio per me. Se poi fa piacere anche a voi, sono ancora più felice. Sigla?

Grinta!

No, una piccola premessa prima. Nell'introduzione di Secret Quest 2010 vi ho parlato di un mio amico che aveva l'Amstrad, con il bundle più sbarazzino del mio Olivetti. Ho trovato dunque questa pubblicità per mostrarvi che era tutto vero: il Grinta Pack, chiamato anche "Club della Rana" era qualcosa di reale. Alcuni fra i 100 giochi del pacchettone erano shareware o giochi di pubblico dominio pescati in giro (come, appunto, Secret Quest 2010). Altri erano realizzati dalla software house responsabile della compilation: la Ultimobyte di Via Aldo Manuzio 15, Milano.

Questo era il menu.


Tra questi, appunto, c'era il gioco di oggi: Negromante. Dal greco nekromantéia, da nekrós, morto+mantéia, arte divinatoria, il Negromante del gioco non si sa bene che cosa sia o cosa faccia. Però ai tempi sghignazzavamo perché pensavamo che il negromante fosse un uomo che amava uomini di colore. In realtà non si sa nulla di lui, se non che è cattivo, vive in un castello, e dobbiamo farlo fuori. Più semplice di così.
Sigla!


Questo gioco, tecnicamente, non ha grafica, in quanto è in modalità testo. Anche la schermata introduttiva è fatta con i caratteri speciali ASCII. In modo da rendere il tutto più gradevole alla vostra vista ho deciso di utilizzare la modalità CGA, in cui il font di default del BIOS del PC IBM, di dimensioni 8 pixel x 8 pixel, è stiracchiato in verticale con un rapporto 2:1. So che è una cosa un po' tecnica e se non ci capite molto non vi biasimo: posso però indirizzarvi a questo eccellente sito: The Ultimate Oldschool PC Font pack, gestito dall'eccellente VileRancour, con cui un paio di vite fa ebbi a collaborare via internet nella realizzazione di un videogioco. Pensate che si comunicava via ICQ. Lui si è molto probabilmente scordato di me, io no.


Ecco la schermata in modalità testo EGA/VGA, quello a cui siamo più abituati. In effetti cambia poco. Teniamo la modalità CGA, con i font blocchettosi e la risoluzione a 640x200. Ci viene chiesto il livello di difficoltà (semplice, ovviamente) e il nome. Secondo voi che nome darò?

A parte le guerre puniche, mi viene attribuito veramente di tutto

Eh sì. Alla fine questo è un gioco di strategia, e quale miglior genio strategico di Andreotti, il quale fu ministro della Difesa dal '59 al '66 e nel '74.


Cominciamo! Il gioco si svolge su una griglia di 140 caselle, su cui vengono disposte a caso alcune città (la casina), alcune rovine (i semi delle carte) e il castello del malvagio Negromante. La A lampeggiante sta per Andreotti. Per muoversi, inseriamo manualmente le coordinate. Possiamo muoverci di una casella alla volta, in orizzontale, verticale o diagonale. Semplicissimo, no? In alto a destra abbiamo l'elenco dei soldati che ci seguono: per ora solo 15 fanti leggeri. In più abbiamo zero mezzi d'assedio,  di cui necessiteremo per sferrare l'attacco al Negromante.


Andiamo alle rovine a (8,13). Le rovine sono presidiate da un manipolo di banditi. Le battaglie si svolgono semplicemente scegliendo tra Attacco o Ritirata. Facendo fuori i banditi ci impossessiamo dell'oro che si portavano dietro. Nell'immagine non si vede, ma accumuleremo tra una cosa e l'altra ben 70 pezzi d'oro.


Andiamo nella città a (6,11). Le città hanno come principale attrazione il mercato, in cui potremo comprare dei soldati mercenari per rimpolparci l'esercito. Il prezzo è variabile, secondo un fattore moltiplicatore casuale. Ma noi ce ne freghiamo e ci rimpolpiamo l'esercito il più possibile.

Poco dopo.


Abbiamo racimolato abbastanza soldi per tornare in città, e già che ci siamo compriamo una bussola. La bussola serve per evitare di perderci. Grazie al cazzo, direte voi. Tradotto in termini di gioco, se il Divo Giulio ha la bussola nell'inventario, al momento di uno spostamento non corre il rischio di ricevere il messaggio "Ti sei perso", perdendo così un turno.


Ma torniamo a menare le mani, e andiamo nelle rovine a (3;12). Con il nostro esercito rinforzato da 3 unità di cavalleria leggera e qualche fante meglio armato, Andreotti riesce a liberare le rovine dai banditi, esprimendo comunque una cristiana compassione nei loro confronti: "Fossi nato tra le rovine - dice - sarei un bandito pure io". Se non sbattete gli occhi, noterete che al momento del reperimento del tesoro (48 pezzi d'oro) troviamo anche il "Cerchio dell'acqua". Non chiedetemi cosa sia, ma apparentemente è un artefatto magico che ci permette, assieme agli altri tre cerchi associati agli elementi, di far fuori il Negromante.


Nel frattempo andiamo in città e rimpolpiamo l'esercito. Già che ci siamo, compriamo un mulo da soma che ci servirà per trasportare i mezzi d'assedio. Purtroppo, però, abbiamo finito i soldi. A chi gli chiede come mai sia stato così scriteriato nel risparmio, Giulio risponde "La prudenza è una grande virtù, ma l’incertezza è di enorme danno, sia nella vita pubblica che in quella privata."


Girando per le città e le rovine, una pestilenza colpisce il nostro esercito, ammazzando due fanti leggeri e ben cinque unità di fanteria media. Giulio fa un fioretto per far guarire l'esercito dalla pestilenza: non mangiare più gelati. Ma siccome è molto goloso di gelati, la pestilenza miete ben sette vittime. Quando gli si chiede come affronterà questa perdita, Giulio risponde: "La guerra la si fa coi soldati che si hanno".


Teniamo duro e andiamo alle rovine a (8;3). Fatti fuori i banditi, ci appropriamo del cerchio dell'aria. "Un ninnolo di bell'aspetto, e poco più", commenta Andreotti.


Un altro "ninnolo" viene trovato subito dopo, assieme a 56 pezzi d'oro, nelle rovine a (6;4). Belzebù pensa di regalare i cerchi alla moglie Livia, che gli sta ancora tenendo il broncio perché ha fatto troppo il cascamorto con Anna Magnani.

Più tardi.



Alle rovine a (2;6) troviamo l'ultimo dei ninnoli, il cerchio della Terra. Siamo ben attrezzati per far fuori il Negromante. Già che ci siamo compriamo pure un trabocco e un amuleto fatato, che serve per proteggere le nostre armate dalle pestilenze. L'esercito è un po' scarno, ma tentiamo l'assedio al Negromante, magari con una studiata azione di commando ce la possiamo fare. "Io sono un uomo forte - dice Giulio - Moro no, era debole. E questa è gente troppo seriosa"


Comincia l'assedio! Anche le armate del Negromante sono scarsine, ma riescono comunque a batterci. Niente Game Over, però: quando si viene sconfitti in battaglia, si resta con un singolo fante leggero.

Soldato scelto Cirino "Geronimo" Pomicino.
"Andreotti mi permetta, ma lei è politicamente un ingenuo. Intendiamoci, ingenuità e intelligenza vanno sempre a braccetto." dice l'unico sopravvissuto al comandante Andreotti durante la ritirata. "Mi stai forse dando dello stronzo?" risponde Giulio.


Lentamente giriamo per le rovine in modo da racimolare un po' di soldi. Solo che gli agguati dei banditi sono proporzionati al nostro esercito. E il tesoro è proporzionato al numero dei banditi. Quindi, assediati da un singolo malfattore, Andreotti detto Belzebù e Cirino Pomicino detto Geronimo menano per bene le mani e trovano tra gli averi dello sconfitto una spada magica. Oh, serve sempre, come tagliacarte.


Continuiamo a girovagare. A un certo punto, Cirino Pomicino prova a cucinare un topoburger in stile "Demolition Man" con la carcassa di un ratto, e subito dopo arriva la peste nera. L'amuleto magico guarisce Geronimo e gli altri quattro soldati da poco reclutati (Evangelisti, Sbardella, Angelini e Ciarrapico). Giulio no, non si è ammalato. "Lei ha sei mesi di vita", gli aveva detto l'ufficiale sanitario alla visita di leva. Anni dopo lo cercò, voleva fargli sapere che era sopravvissuto. Ma era morto lui. "È andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo; sono morti loro."


Oh. Dopo un quarto di secolo che ho sto gioco (ok che non ci ho giocato tutti i giorni, però fa strano) scopro una cosa nuova: se si resta nella stessa cella, automaticamente il Divo Giulio eserciterà il suo carisma sulla popolazione nativa, reclutando un numero casuale di nuovi soldati. Vi giuro che non lo sapevo.


Mentre siamo lì che reclutiamo gente camminando sul posto, improvvisamente compare un fantasma: "Che cosa ricordare di lei, onorevole Andreotti? Non è mia intenzione rievocare la sua grigia carriera, non è questa una colpa. Che cosa ricordare di lei? Un regista freddo, impenetrabile, senza dubbi, senza palpiti. Senza un momento di pietà umana. Che cosa ricordare di lei?" urla lo spettro seminando il panico tra gli andreottiani. Senza scomporsi, la prima lettera dell'alfabeto sussurra "Tutti a pensare che la verità sia una cosa giusta, e invece è la fine del mondo, e noi non possiamo consentire la fine del mondo in nome di una cosa giusta. Abbiamo un mandato, noi. Un mandato divino. Bisogna amare così tanto Dio per capire quanto sia necessario il male per avere il bene. Questo Dio lo sa e lo so anch'io." Dopodiché ammazza lo spettro con la spada magica. Cirino Pomicino nel frattempo si è cacato addosso.


Altra pestilenza. Forse come conseguenza alle azioni nefaste del turno precedente, l'Amuleto Fatato si disgrega dopo averci protetto dal virus. Andreotti, indispettito, chiede al cardinale Angelini, ministro della sanità vaticana, di procurargliene subito un altro, nonché di reinserire il Tedax nel registro dei farmaci.


Angelini allarga le braccia dicendo che non può fare nulla. Vabbè: non potendo parlare con Dio parleremo col prete, e non potendo parlare col prete parleremo coi mercanti. Compriamo un amuleto fatato, un mezzo d'assedio e un po' di mercenari.


Non paghi, facciamo un altro giretto, ci appropriamo di altro oro, e torniamo in città: il nostro esercito consta ora di 24 fanti leggeri, 5 fanti medi, 3 fanti pesanti, 7 cavalieri leggeri, 1 cavaliere medio e due mezzi d'assedio. Ce la faremo stavolta a sconfiggere il malvagio Negromante? Ricominciamo l'assedio...


Con una battaglia che è stata un vero anticlimax, la corrente Primavera fa rapidamente fuori le forze malvagie del Negromante, che sconfiggiamo in un attacco solo. Il gioco si complimenta con me in maniera piuttosto laconica: "Hai posto fine al suo regno, il tuo nome verrà per sempre onorato in tutto il paese!" Ma il nome di Andreotti è già onorato in tutto il Paese. Magari non proprio onorato, ma insomma niente di nuovo. Tutto cambia perché nulla cambi: Andreotti prenderà il posto del Negromante e nel nome del suo tanto amato immobilismo, il suo regno sarà esattamente uguale a quello del Negromante. Tant'è che il popolino ingrato e smemorato inizierà a rimpiangere il Negromante, fino a quando Andreotti non verrà spodestato da un grande happening mediatico, tutti inizialmente esulteranno e si baceranno nelle fontane, e finiranno per rimpiangerlo. Così fatto è quel grande guazzabuglio del cuore umano. Prossimo gioco!

È merda? Eh sì ragazzi, mi dispiace perché il potenziale ci sarebbe pure, ma c'è troppa poca carne al fuoco per essere veramente apprezzabile.  E allora perché lo recensisci, direte voi. Ma allora non avete letto l'incipit di questo articolo! È pieno di blog che frignano di nostalgismo insensato là fuori, che cercano di irretirvi con vuoti tormentoni e il tentativo vano di fare andare il tempo nella direzione opposta a quella naturale vantandosi del fatto che a 40 anni riempiono la casa di giocattoli. E che diamine.
Ci rigiocheresti? È vero che una partita si svolge rapidamente, però proprio non ci ho lo stimolo.

22 commenti:

  1. Caro Ex,
    io mi esalto quando mi recensisci un Pc Calcio e un Larry, ma certamente mi piace leggere anche questi videogiochi sconosciuti. E sai che ti dico? E' un gioco primitivo, ma non è affatto male. Sarà che io ho sempre avuto passione per i 'manageriali' (dal calcio a Theme Ospital, fino a..Warcraft 2), tuttavia il gioco ha una sua dignità: devi trovare i manufatti per sconfiggere il negromante, ma anche costruirti il tuo esercito. La pecca è probabilmente in quella grafica a scacchiera, che dopo un po' deve davvero snervare. Anche se poi è una mappa necessaria (e c'è il trucco della cella fissa, per me è geniale!).

    Vogliamo il remake di questo gioco!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è un giochino riempitivo e sinceramente qualcosa ha che mi è rimasto in testa, sennò dopo 25 anni mica ci rigiocavo. Però oggettivamente c'è troppo poca sostanza. Un remake è anche facilmente fattibile, come browser game, ma ci vuole più roba.

      Elimina
  2. Ahaha, col fatto di Andreotti sono morto!
    Che dire? E' merda, sì.
    Ma come si faceva anche solo a pensare che potesse essere almeno un po' figo, questo gioco? A me non avrebbe attirato mai e poi mai.
    La grafica a scacchiera è fredda, i comandi pure.

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Beh, è un gioco in modalità testo, quella era la grafica offerta. Anzi, per essere fatto in ASCII non era manco male. Pensa che tutto il gioco sta su 56 kbyte, roba che manco un file Word di oggi. Tieni anche conto che giochini del genere servivano a riempire dischetti dati aggratisse assieme a un pc.

      Tieni anche conto che ai tempi si faceva molto a nozze coi fichi secchi.

      Detto questo, oggettivamente il gioco è merda. Non c'è abbastanza contenuto, semplicemente. Guarda Dwarf Fortress o i cosiddetti "rogue-like", anche loro in modalità testo ma praticamente infiniti.

      Elimina
  3. Negromante nel senso di amante degli africani?
    Cazzate a parte fai bene a trattare giochi sconosciuti, io stesso sto cercando di tenere una rubrica settimanale sui videogiochi dimenticati.
    Questo mai visto o sentito ma tieni conto che il mio primo PC l'ho avuto nel 2004... sicuramente arricchito dalla tua storia e i tuoi personaggi 😁

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh sai com'è, da ragazzini si dà meno peso alle parole. Ti consiglio comunque di vedere il mediometraggio danese linkato nell'articolo per un'esperienza psichedelica.

      Senza "arricchimento" andreottiano temo che su questo gioco l'articolo sarebbe venuto infinitamente più breve.

      Elimina
    2. Proverò a recuperarlo 😁

      Elimina
  4. argh! per un attimo ho temuto che dicessi "suvvia, non è poi così merda".
    la cronaca andreottiana salva l'articolo, anche se prima o poi qualcuno che non ti conosce ti prenderà sul serio...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Se uno prende sul serio un blog di vecchi videogiochi forse dovrebbe uscire un po' di più, no?

      Elimina
  5. Si può scaricare da qualche parte questo gioco?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buona domanda! Io penso di averlo scaricato in una raccolta di questi dischetti "club della rana" (non c'erano tutti, però, sfortunatamente). Non ho sufficiente conoscenza delle leggi sul copyright per sapere se posso pubblicare questo abandonware su blogger (fosse stato dichiaratamente shareware o pubblico dominio, nessun problema, ma devo riguardare se c'è qualche informazione legale). Fammi investigare un po'.

      Elimina
  6. Lo si trova facilmente su archive.org
    Per la verità io da lì sono arrivato qui...

    Sono particolarmente buono oggi. Tiè: https://archive.org/details/Negromante_Ultimobyte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, in effetti non ho chiuso il cerchio. Alla fine Negromante su archive.org ce l'ho messo su io, ma a posteriori di questo articolo (molto a posteriori) e non ho mai postato il link in questo articolo in risposta ai precedenti commenti. Grazie per averlo postato tu.

      Elimina
  7. Possedevo quel gioco (i dischetti della Rana) e ci ho giocator parecchio!! Per caso il tuo amico ha ancora del materiale (grinta pack, dischetti del club della rana) che è disposto a condividere/vendere?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Purtroppo con quel mio amico ci siamo un po'persi di vista, ma conoscendolo e sapendo che ha fatto diversi traslochi, dubito che abbia ancora i floppy. Io ne avevo trovati alcuni ravanando nel deep web (si dice così oggigiorno) ma non li ho tutti, in particolare uno dedicato ai giochi di carte mi manca, con un crazy eight tradotto in "pazzotto", in cui si giocava contro un personaggio disegnato in ascii odiosissimo, chiamato "il vispo tereso". Alcuni dei giochi li trovi sulla mia pagina di archive.org, appena ho voglia metto su tutti i dischetti interi che ho.

      Elimina
    2. Grazie. Ora che ci penso dovrei avere uno .zip con quasi tutti i dischetti dei giochi della Rana. Appena posso magari li uploado anche io su archive.org

      Elimina
    3. Ciao,

      Tu non puoi capire quanto io stia cercando questo gioco "Pazzotto"
      Se lo hai, per favore, fammi sapere e dimmi come posso averlo (puoi scrivermi a bottinoadubai@gmail.com semmai con oggetto nell'e-mail "Pazzotto" e io capirò).
      Grazie in anticipo a prescindere.

      Luca

      Elimina
    4. Ciao,

      Tu non puoi capire quanto io stia cercando questo gioco "Pazzotto"
      Se lo hai, per favore, fammi sapere e dimmi come posso averlo (puoi scrivermi a bottinoadubai@gmail.com semmai con oggetto nell'e-mail "Pazzotto" e io capirò).
      Grazie in anticipo a prescindere.

      Luca

      Elimina
    5. Purtroppo su Pazzotto ancora nulla, la caccia è aperta ma pare introvabile. L'unica speranza che ho è che conoscendo l'inclinazione della Ultimobyte di appropriarsi di roba public domain trovata sulle BBS spacciandola per propria con un po' di sano hex editing, il gioco esista in inglese. Se trovo qualcosa ti contatto.

      Elimina
  8. Carissimi, anche io ero un affezionato del Club della Rana, e confesso commozione nell'aver trovato una pagina e addirittura una fantastica recensione de "il negromante!". Nella vecchia casa dei miei genitori sono abbastanza certo di avere ancora tutto il pacchetto floppy, vi farò sapere entro fine mese se siete interessati all'altrettanto indimenticabile (quanto merda) pazzotto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Benvenuto! Saremo ben lieti di sapere se riesci a trovare i dischetti originali. Nel frattempo puoi accontentarti della versione originale inglese di Pazzotto, http://archive.org/details/crazy-8 che ovviamente era stata rippata dalla maledetta Ultimobyte.

      Elimina
    2. Ah, se per caso trovi EuroTAP, il typing tutor della Olivetti, sappi che hai una fornitura vitalizia di sigari (virtuali, che fumare fa male)!

      Elimina

Sicuro di aver letto bene il post? Prima di postare, rileggi.