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lunedì 9 gennaio 2017

Gods

Sottotitolo: into the wonderful. Se per voi il bellissimo è una sfumatura di grigio metallizzato con marroncino bronzaceo qua e là, allora wonderful tutta la vita, altrimenti, mi sa che sarà una delusione.

Gods mi fu passato dal tecnico dell'Olivetti assieme al mio secondo IBM PC compatibile, un 386 sx. L'anno era il 1992, forse. O il 1991? Boh. Sta di fatto che il gioco aveva la protezione antipirateria (oggi si dice DRM) che consisteva nell'avere il dischetto originale nel drive, ma il dischetto originale non c'era e il gioco sembrava funzionare, quindi mi fu passato così com'era.

Sfiga volle che il controllo era alla fine del primo livello, quindi quando riuscii a batterlo, mi trovai in braghe di tela. E sì che fino ad allora era sembrato proprio un bel giochino.


Già dalla schermata del titolo si vede quello che è stato definito il marchio di fabbrica dei bitmap brothers, i colori metallizzati. Su un 386 abituato alla CGA/EGA e con un monitor a colori preso da poco sembra una figata pazzesca. Un po' come, nei duemila, sarà il marroncino negli sparatutto in prima/terza persona. Ricordo che nel 2007 avevo visto a casa di conoscenti Gears of War, e a parte il senso di vomito che mi viene con ogni videogame tridimensionale, ricordo il marroncino.


 

Intro! Il gioco nasce su amiga, e quindi magari la presentazione su amiga è meno statica, qui c'è una schermata fissa del nostro eroe, con un elmo da coglione e a torso ignudo come la foto profilo di facebook del quarantenne medio, ma senza tettine flaccide. Interessanti le spalle scheggiate, il nostro anonimo eroe apparentemente è fatto di cuoio. La storia è semplice.

In cambio di un'ordalia (nel nostro caso, la disinfestazione di una cittadella dai mostri che la popolano) gli dei esaudiscono un desiderio. Il nostro eroe è furbo e come favore chiede di diventare un dio. Gli dei esclamano "Cazzo ci ha fregato" e sperano nel suo fallimento.

Tipo la barzelletta dell'uomo che inganna il diavolo scorreggiando in uno scolapasta e chiedendo "Da che buco è uscita?" il diavolo indica un buco sullo scolapasta e l'uomo gli dice "No, dal buco del culo".


Il primo livello è la città. I livelli sono suddivisi in mondi. Interessante, credevo fosse il contrario. Purtroppo non si può dare il nome al nostro eroe, quindi non lo chiamerò Andreotti come al solito.


E il gioco inizia. I mostri sono un incrocio tra un velociraptor e uno struzzo. Il nostro eroe nella presentazione evidentemente si era fatto il book fotografico chiedendo in presto l'ascia e il gladio, e ora parte disarmato. Però ha cambiato elmo e ha indossato una pettorina grigia. Il colore ha quel non so che di grigio anche dove non dovrebbe essere grigio.


Montando la scala si salta sulla piattaforma successiva. Intravedo altri struzzotestadirettile (color bronzo) che transitano sotto una leva, giocando con la quale si eliminano delle trappole.


Più avanti trovo la "chiave del tesoro". Con quel nome, ci saranno sicuramente un sacco di benefit dietro la porta che questa chiave apre. La gestione dell'inventario in Gods è qualcosa di ridicolo: bisogna chinarsi e premere il tasto di fuoco più volte fino a evidenziare uno spazio non occupato da qualcosa. Se si evidenzia uno spazio occupato da un oggetto, questo oggetto viene lasciato cadere. Il che significa che su quattro spazi, solo tre allo stesso momento possono essere riempiti.


Una scala dopo...

Ci sono tre leve con cui pasticciare per far sparire due mazze chiodate che emergono dal pavimento e che non si possono saltare. Di sopra si intravede la stanza del tesoro. Tesoro un par de palle, è veramente misero.


Però c'è la World Key, la chiave che ti permette di uscire da questo mondo e andare in quello successivo. La porta è subito dopo.

Sul vecchio PCS 33 il gioco si fermava qui perché non avevo il dischetto originale. Adesso no, posso continuare la mia avventura ed aspirare alla divinità!


Nuovo mondo, nuovi mostri. Ora ci sono dei primati nani con una statuetta comprata in un negozio predappiese di memorabilia al posto della testa. Pensavo di essere stato in grado di fotografarlo ma troppo tardi, era già esploso. Credetemi sulla parola. Il bonus con il teschio serve per far partire delle scintille dal corpo del protagonista che ammazzano tutti i mostri nella schermata. Comoduccio.

 
Posso dire una cosa? Grafica stilosissima eh, ma che palle. Non me lo ricordavo così ripetitivo sto gioco.


Nel frattempo sono pure morto.  Quando il protagonista perde una vita riprende da un checkpoint invisibile. Ora sono tornato dov'ero morto, ma non ricordo più cosa dovevo fare.


Ah sì,  la chiave della botola. Sempre quel sistema di inventario ridicolo; Ora devo trovare una botola.


SALTA CAZZO SALTA. La gif animata è più rallentata del gioco reale, ma il gioco reale non è che sia tanto più veloce di così. Oh, non so voi ma io mi sto triturando i maroni. Provo a cambiare livello inserendo la password apposita, nella schermata delle password ci sono le password per il primo mondo dei quattro livelli del gioco. Ne provo un altro: the underworld.


 Ed è uguale a prima, solo che al posto delle chiavi ci sono dei vasi.


E ci sono delle gemme che se le tocchi ti teletrasportano in una stanza senza uscita.



Gironzolo un po' e mi faccio pure ammazzare. La gif animata è venuta male perché a un certo punto mi sono addormentato. Proviamo un altro mondo.


All'inizio di ogni mondo c'è pure un negozio con cui comprare dei bonus o delle armi con il punteggio che si ha a disposizione. La domanda che una persona razionale si fa è: ma se un eroe entra in questa cittadella per diventare un dio, il negoziante che nella cittadella ci vive, che palle d'acciaio deve avere?



Il terzo livello è un po' diverso dagli altri due, ma è sempre grigio, solo che il rame verso cui sfuma è ossidato. In questa foto mi sono fatto ammazzare da un fungo salterello.


Provo a far fuori due suoi simili, ma non riesco a saltare sulla piattaforma sulla sinistra, dove ci sta la chiave per la porta sulla destra. Basta così, ci rinuncio. Prossimo gioco.

È merda?
Sì. Per alcuni questa sarà una bestemmia, ma il gioco è noioso e ripetitivo. La grafica è stilosa ma è sempre uguale.  La musica dell'intro è bella ed orecchiabile (la ricordo dopo anni) ma questo non salva il gioco.
Vorresti rigiocarci?
No. Tavò. Ho cose migliori da fare. 

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