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lunedì 15 novembre 2021

Theme Hospital

Un blog molto migliore di me, The Digital Antiquarian (www.filfre.net) dice una cosa molto intelligente, a proposito di Peter Molyneux e della Bullfrog. E cioè che è vero in qualche modo i ragazzi della Bullfrog sono stati dei pionieri, ma allo stesso tempo hanno subito un destino che è l'esatto opposto di quello dei pionieri, quando qualcuno esplora nuovi territori spesso finisce per fallire miseramente ai primi tentativi, magari non viene riconosciuto in vita e ottiene una celebrazione soltanto postuma. 

io ci spero sempre che abbia il riconoscimento che merita in vita, eppure il pubblico non capisce un cazzo (trovate tutto qui, e per favore leggetelo che è molto bello)

Beh, con la Bullfrog è stato l'esatto opposto. Ogni volta che usciva uno dei loro balocchi, subito la fecale stampa di settore (e quindi anche noi che seguivamo quei deficienti come i bambini della città di hamelin) andava tutta in visibilio.

Ogni cacata con sopra la rana era un capolavoro totale, ed è significativo il fatto che lo stesso Moulinex si vergogni di aver realizzato Populous 2, che altro non è che un vile remake del primo episodio, ma con la grafica più marroncina e qualche pulsante in più. Populous 2 che la fecale K sotto Riccardo Albini aveva votato come il gioco più bello di tutti i tempi nel 1994 (e questo non smetterò mai di ripeterlo) e che era stato per un bel po' di tempo tempo il mio sogno proibito (ne ho parlato qui). Bah! Quante infanzie rovinate per colpa di quegli stronzi di cui credevamo di essere amici. E tra questi stronzi ci metto pure lo stesso Molyneux, sia chiaro.

PaZzErElLoH!

Insomma, pure con Syndicate è la stessa roba, e onestamente è un giochino carino e niente di più, e sei mesi dopo Syndicate, Molyneux ha di nuovo una delle sue idee che gli fanno cantilenare scuotendo la testa a destra e a sinistra "Ah ma che beEeEeEllo sarebbe se facessimo un gioco sui *gira la ruota* parchi divertimenti! Ma mi raccomando! Con tante cose PaAaAaZzErElLeH!!!!" e tutti alla Bullfrog e qualche fecale redattore della fecale stampa di settore a battere le mani contro il cotonno come foche in calore. Nasce così Theme Park, e io personalmente lo trovo così irritante, nella sua confusionaria interfaccia, nella sua grafica sgranata, nelle animazioni troppo veloci e troppo sfuggenti per essere colte fino in fondo, che lo provo cinque minuti e chiudo tutto irritato. E penso di essere sbagliato io, perché stando a quello che diceva Molyneux,

"Era l'idea perfetta [...] amo i parchi a tema ed era una grande scusa per fare della ricerca. È anche qualcosa dove spesso pensi che se ti avessero dato la possibilità di progettare questo posto lo avresti fatto in maniera diversa. È anche qualcosa a cui le persone si associano immediatamente. Se ti dico che questo gioco ti permette di progettare parchi divertimenti, immediatamente capisci ciò di cui parlo."

capito tutto

E dunque non so, ammetto che ci ho provato a trovare geniale l'idea per cui se metti più sale nelle patatine fritte allora la gente esce più i soldi per le bibite, ma non ci sono riuscito. Ma quando un opinion leader della mia classe del liceo, l'immarcescibile Alessandro C. (quello dei cazzi disegnati sul libro di filosofia col pennarello indelebile) mi disse che aveva il seguito Theme Hospital, non me lo sono fatto scappare: un po' perché era un gioco completo che mi passavano e ogni tanto un po' di completismo mi veniva addosso. Un po' perché avevo giocato al demo sul fecale Silver Disk e mi era sembrato molto più ordinato e meno confusionario. Un po' perché tutto sommato una parte di me aveva intuito che Molyneux con questo gioco ci aveva avuto poco a che fare. E quindi? E quindi ora ci si rigioca. Sigla!

Bullfrog? Bullshit! Ci avevano provato, dopo "Theme Park", a continuare la saga in una serie chiamata "Designer". Ma ahimè, già con Theme Hospital il pAzZeReLlOh Peter Molyneux si era già rotto i coglioni di questa idea ed era già a fare l'istrione su altre stronzate, probabilmente Dungeon Keeper? Forse.


Ah, qualcuno ha detto Dungeon Keeper! In sala d'attesa dell'ospedale c'è uno dei demoni di quel gioco, a cui non ho mai dato troppa attenzione, perché in tutto questo io non me ne accorgevo, ma era come se in filigrana attraverso lo schermo vedessi lo sguardo vitreo di Molyneux che mi dice "Oh ma non sarebbe fico se facessimo che quando il demone va a pisciare dobbiamo tenergli l'uccello con il cursore a forma di mano? Eh ! Eh ! Eh!" e poi basta, la reazione di facepalm sarebbe paragonabile a quella dell'altro personaggio dal fenotipo "(Cit.)" in questa intro, il cyborg di Syndicate. Prevedibile, prevedibile.


Comunque quanto è inquietante lo sguardo fisso delle infermiere che passeggiano per il nostro ospedale? No, magari inquietante non è il giusto termine. Brutto, eccolo lì. Non so, non so, amici, mi ritorna alla mente un periodo in cui i CD-ROM andavano riempiti e quindi le software house subappaltavano a qualche studio in qualche paese povero la produzione di filmati renderizzati o animati molto male, così i preziosi byte del compact disc erano utilizzati e tutti noi eravamo felici. Oppure ci prendevamo la versione Twilight, purgata di tutta questa palta digitale, senza sentirci troppo in colpa! Chi lo sa!


Insomma passa un ambulanzacottero tra i grattacieli di questa orrida città probabilmente inglese, e un dottore munito di un riportino decisamente importante, si distrae dalla sua partita a quello che pare essere sempre Dungeon Keeper, d'altra parte il messaggio subliminale è "Molyneux ha lavorato a DK, quindi sicuramente è più bello", no? Pure il grafico di Theme Hospital, Gary Carr, dopo un periodo sabbatico a lavorare dai Bitmap Brothers, era tornato alla Bullfrog sperando di andare a lavorare su quel gioco, ma è stato assegnato a Theme Hospital e quindi gli erano scesi i coglioni. Io non so se schifare 'sta gente per la loro creduloneria o fare i complimenti a Molyneux perché è veramente capace di irretire giovani talentuosi dalla scarsa autostima.


Con fare tronfio e autocompiaciuto, reso ancora più terrificante dal fatto che non sbatte mai le palpebre, il nostro medico si apre il camice e sotto ha una texture abbastanza noiosa, che è pure sull'elicottero. Dovrebbe fare ridere? Sono questi i riferimenti alla cultura pop con cui si fa le pugnette l'articolo su Wikipedia? Non lo so. Trovavamo queste cose divertenti così come nel 1895 la gente rideva guardando un tizio che si spruzzava addosso dell'acqua per il semplice fatto che non erano abituati all'idea di cinema? Il progresso tecnologico e la nostra crescente incapacità di meravigliarci sta inaridendo la nostra anima? Forse! A me sembra piuttosto che la fallacia dei costi sommersi sia molto più dominante, nel nostro immaginario collettivo, di quanto pensiamo.


Ah, bene, violenza sul posto di lavoro! Per prendere la barella cacciamo via un'infermiera e ne schiacciamo un'altra con l'uscio! Ora sentite una cosa, io vado in bagno due secondi e intanto voi potete sfogarvi con le vostre stronzate da reazionari sul fatto che al giorno d'oggi una cosa del genere non la si vedrebbe, e frignando su 'sta palta non fate altro che rinforzare una mentalità collettiva  favorevole a queste censure ideologiche, e sapete perché? Perché i nerd fanno schifo e infastidirli è una tentazione troppo forte. Fermo restando che cose del genere al giorno d'oggi non si devono fare perché NON FANNO RIDERE. Ok vado.

Poco dopo.


Ahhh. Ecco, una cosa che invece al giorno d'oggi non si tollererebbe è la sporcizia lasciata sullo schermo dalla compressione Smacker nel passaggio da una schermata all'altra. Al tempo ce lo facevamo andare bene perché quello ci avevamo, oh! Ti lamenti? Sei un "MAI GODUTO"? Così dicono a Bologna, ma in realtà il mai goduto è la persona che si esalta eccessivamente per la minima stronzata perché la sua vita è stata così scevra da godimenti (particolarmente di natura sessuale) che basta un nonnulla per mandarlo in visibilio. La variante più nociva del maigodutismo, comunque, è il "MAIGODUTOMAIPIPPATO", che è l'equivalente di avere due supertele ripieni di elio al posto dei coglioni, basta il minimo sfioramento col mazzo di chiavi in tasca e subito *splortch*. Lo so, un'immagine che fa schifo ma ehi, fa schifo pure questa presentazione.


Praticamente il nostro dottore si sta accingendo ad operare con una motosega (YAHWHN) il malcapitato paziente, però c'è un'emergenza medica: mancano i soldi per pagare l'operazione! Sottile critica degli inglesi della Bullfrog, aventi il NHS, verso gli amici americani che hanno tutto privato? Boh, non lo so, ma il repentino cambio di espressione di quest'orrido pupazzo mi rende tutto così disgustoso che voglio solo che finisca.


E infatti è finito, ogni tanto, lasciando andare il menu senza fare niente (ero andato in bagno) partono altri filmatini. Questo credo che compaia quando perdiamo, ma onestamente, importa? Siamo qui per questo? No, direi di no. Peraltro non vedo lo scandalo nella profanazione di tombe: da sempre la medicina si è appropriata di cadaveri per sperimentare. Il teatro anatomico dell'Archiginnasio lo avete mai visto? Ecco!


Soprannome: "Andreott*" perché siamo gender-neutral, qui. Andreotti, è in grado di trovarsi il cotonno, o come dice un noto toscano è diventato gobbo a furia di cercarselo? "Dice così per scherzare, ma il fatto è che sono fortunato: nemmeno Forattini riuscirebbe a rendermi più brutto." Ma Andreotti, Forattini non fa ridere. "Questo è un problema suo."


Ah, il professor Putzerstofen! Così era chiamato da me medesimo questo figuro che introduceva il menu principale in maniera PaZzErElLaH ai tempi in cui l'amico Alessandro C. mi rifilò il gioco di oggi. Belli i baffi, soprattutto per il fatto che servono a nascondere una bocca orribile come quella del dottore dell'intro. Ecco dato un senso ai baffi, come concetto: servono a nascondere una bocca che ti disumanizza, il che ha perfettamente senso se immaginiamo che Marco Columbro in realtà sia un costrutto prodotto da qualche creatura aliena incapace di disegnare una bocca completamente credibile.


Ah, che bella l'integrazione senza soluzione di continuità tra il FMV e il menu! L'ambiente PaZzErElLoH originariamente pensato per Theme Park, ma con risultati estremamente meno confusionari, conclude la nostra selezione con il professore che fa casino e viene portato fuori dal palcoscenico con un bastone da pastore. Ok, ok, ammetto che lo trovo molto più gradevole dell'insulsa presentazione. Che vi devo dire, sono un mollaccione! Ok? È un problema? "Caro Ex Videogiocatore, uno dei pregi che non riconosce a se stesso è il fatto che non cade nella sin troppo comune illusione che la forza e la violenza siano la stessa cosa. Le minacce roboanti, il fare la voce grossa, il gonfiare il petto e sgranare gli occhi sono entrati nell'immaginario come dimostrazioni di forza principalmente da parte delle persone deboli. Con questo, sia chiaro, non voglio dire che Lei sia una persona forte, ma almeno quello che può dire a se stesso è che in questa fregatura Lei non ci casca. Non si crucci se a volte si sente l'unico che la pensa in questo modo, la cosa le dà il vantaggio dell'effetto sorpresa. La cattiveria dei buoni, sono solito dire, è pericolosissima."


Bah, Andreotti, io la ringrazio, ma la consolazione è magra. Sarà anche che la serie "Theme" (un vile tentativo di fare qualcosa tipo il "Sim" della Maxis, temo) è di quel cinico/sarcastico e pure un po' incattivito che per tanto tempo è stata l'unica possibilità di fare umorismo cool. D'altra parte, la new sincerity di chi cantilenava un'esaltazione smodata per banalità disarmante mi ha sempre fatto girare i coglioni. Non so però se questa avversione al sorriso acquoso di 'sti proto-hipster venisse da una reale avversione mia o se fossi influenzato dall'ambiente circostante. Non lo so. Ero uno stronzo, e dare la colpa alla società mi pare una scappatoia troppo facile. Sarà anche che c'era il personaggio di un medico che faceva il cinico e il sarcastico tutto il tempo e le donne facevano precipitare le mutande a terra al suo cospetto? Forse. Di certo il personaggio del dottor House ha fatto un sacco di danni, ma mi prendo le mie responsabilità. Ero uno stronzo, e non certo per Hugh Laurie, per l'ambiente iperdiffidente in cui sono cresciuto, o per lo humor nero dei giochi Theme Park (in cui, ricordiamo, era possibile ammazzare la gente facendo andare le montagne russe troppo veloci) o appunto questo gioco. 


Ah sì, dimenticavo, ogni livello è una casella di un immaginario gioco dell'oca. L'oca è pure un modo del V.P. per definire i genitali maschili e sono certo che ci sia una battuta da fare qui, ma non riesco a formularla nel migliore dei modi. Comunque, come prima cosa in un ospedale mettiamo il banco dell'accettazione, con relativa impiegata. Quando prendemmo appuntamento all'ospedale per far nascere Sinjin, la signora dell'accettazione ci chiese chi era il dottore che avrebbe presieduto al parto, e quando dicemmo che si trattava del dottor G., costei andò in visibilio dicendo "Ah, G.! Ha fatto nascere i miei cinque figli, che uomo, che uomo!" E insomma lo disse con un tale trasporto e un tale entusiasmo che io e mia moglie ci siamo chiesti se con la signora i figli non li avesse pure iniziati, oltre che terminarli. Ma più di ogni cosa ci aveva colpito che la tizia avesse gli orecchini a forma di teschio. Vabbè, non interessa, ok. Nessun problema. 


Come prima cosa facciamo un ambulatorio all'interno del nostro ospedale. La dinamica è molto soddisfacente ed è parte di quel gioco di arredamento che renderà fighissimo The Sims: nutriamo il nostro bisogno di ordine mettendo, come in un giardinetto zen, delle stanze all'interno della pianta dell'ospedale. Ogni stanza viene disegnata in blu, come se fosse un progetto in stile anglosassone (Blueprint) e siccome siamo tirchi e vogliamo stipare più posti possibili dentro lo stesso ospedale, lo facciamo più piccolo che possiamo. Certo, il morale sarà quello che sarà.


...ma in fondo sticazzi, se ascoltiamo le teorie di Herzberg la motivazione si basa su due fattori. Il primo è il  fattore cosiddetto "igienico", che si nota in negativo solo se non c'è (vedi lo stipendio, condizioni umane, etc.). L'altro è il fattore motivante propriamente detto che sono le cose in più (bonus, promozioni, auto aziendale, etc.).

A un certo punto ci si deve essere accorti, sospetto, che a volte il fattore motivante può essere semplicemente astratto, specie in presenza di quelli che Gerber chiamava "Bullshit Jobs", quelli che sono utili fino a un certo punto. E in presenza di un fattore motivante astratto, quello del significato eroico dello sforzo eterno fino alla consunzione, motivato dal significato eroico stesso senza ulteriori incentivi, ci si è accorti che il fattore igienico può venire eroso con la tecnica della rana bollita.  Questa erosione viene da ragioni economiche, ovviamente, ma non mi meraviglierei se ci fosse anche una componente di odio nei confronti di chi li seppellirà da parte dei vecchi di Confindustria, in cui i cosiddetti "giovani industriali" dovrebbero essere rinominati in "giovani ereditieri": gente nata vecchia e con le sostanze infuse dagli antenati, che si fanno le pugnette sul mito del self-made man con stronzate motivazionali tratte dall'instagram chiamato "IMPRENDITOR TIPS" (sic!)

La consolazione è che i suddetti VdM non potranno fare come i faraoni e farsi seppellire con le loro sostanze, allo stesso tempo la preoccupazione è che verrà una generazione successiva di nati vecchi con la testa da bambini viziati che a queste stronzate dell'eroismo ci credono davvero. Tutto questo per dire che fosse per me, avrei esonerato Mihajlovic quando si presentò a Verona che pareva un morto vivente, perché tutte le stronzate sul fatto che anche dall'ospedale ha continuato ad allenare come un vero eroe guerriero sono grandi stronzate. Andava esonerato come esempio per tutta la popolazione bolognese che non siamo schiavi di nessuno, men che meno del nostro lavoro. E se dobbiamo aggrapparci al lavoro per trovare una nostra identità allora è un problema. E ora non rompano il cazzo i bolognesi medi se i loro padroni li invitano caldamente a lavorare durante le ferie e durante le malattie perché sennò "non sarebbero veri guerrieri": approvando queste narrazioni tossiche ci siamo meritati tutto. Dico bene, Andreotti? "“Chi viene a chiedermi consiglio, normalmente si aspetta che confermi quello di cui è già convinto. Quindi non mi pronuncerò. Ma è importante, oltre ad avere il senso del lavoro, anche avere uno spiccato senso della famiglia (senza però rendersi bigami, o oltre)". Grazie. Comunque sì, ho divagato.



Me ne sbatto le palle! Che cosa c'è da dire qui tanto? Oh, sto creando una nuova stanza, c'è la macchina per fare le diagnosi! Grazie al cazzo! Siete tutti in grado di vedere le cose. "D'accordo, Ex Videogiocatore, ma per quanto le sue uscite volgari svelino un attaccamento alla realtà che definirei encomiabili, possiamo evitare le parolacce? Si suppone che questo sia un videogioco per i più giovani, e comunque c'è il rischio che secondo qualcuno, le sue uscite incongrue possano svilire la validità delle altre cose che racconta."

Ah, sì, certo, la solita presa per il culo del fatto che siccome uno è educato e ci liscia dicendo le cose che vogliamo sentirci dire, allora gli diamo ragione, o alternativamente, se uno dice cose inutilmente offensive allora è uno che dice pane al pane e vino al vino, sempre per la ragione per cui l'aggressività è scambiata per forza da chi forte non è.

"Vedo che ci siamo ben capiti."


Che ospedale sarebbe senza una corsia? Ovviamente li stipiamo tutti, ma siccome sono buono metto pure un termosifone. Sono buono, eh? Sono buono.


Costruiamo una farmacia, assicurandoci che il Tedax sia incluso nel prontuario farmaceutico. "Ho provato tutto, anche l'agopuntura, ma temo che non servirà a molto. A volte mi chiedo se non sia un modo con cui il buon Dio mi dice di non pensare troppo." Ah, sì, il troppo pensare, Andreotti, è forse una maledizione, non trova? "Non sono avvezzo ai gesti istintivi, ma sono anche conscio che metterci troppo tempo per prendere una decisione sia nocivo. Anche se la decisione consiste nel non fare niente. Troppe persone girano in tondo per far vedere che ci sono, che esistono, che servono a qualcosa. Chi ama davvero la cosa pubblica sa quando è il momento di non fare niente, perché muoversi non fa bene a nessuno, se non alla propria voglia di stare sotto i riflettori."

Ma così non cambierà mai niente se nessuno la spinge a cambiare le cose, Andreotti!

"Dovrebbero spingermi di più."


"Il fatto è che quando fui reclutato dalla Fuci stavo studiando il diritto della navigazione specie applicato alla Marina vaticana, che dal Regno delle Due Sicilie aveva preso l'abitudine di fare ammuina, con i marinai che andavano avanti e indietro per i vascelli cosicché, in caso di ispezione, non si sarebbero fatti trovare inattivi. Se non c'era niente da fare non si faceva nulla, ma c'erano persone che necessitavano di vedere tutti presi da un fremito ansioso di dover fare qualcosa a ogni costo, nonostante l'unica cosa da fare in quel momento fosse tirare a campare".

Benissimo, Andreotti, intanto però siamo stati rimproverati per mancanza di pazienti.

"Questo non è un problema mio."

Ma questo è un ospedale privato che si finanzia con le parcelle ai pazienti!

"Continuo a non vedere dove questo possa essere un mio problema."


Sempre per la storia della motivazione a due fattori, possiamo dare una sala per il relax del personale, così poi avremo la giustificazione per dirgli "Oh, vi abbiamo pure dato il biliardino, che cazzo volete?" mentre tagliamo i fondi per gli stipendi e per l'attrezzatura, così devono portarsi i guanti e le mascherine da casa. Come già detto, solo un manager idiota può pensare che i fattori igienici e i fattori motivanti propriamente detti possano essere intercambiabili. È un accorgimento molto semplice da tenere a mente, ma molte persone SCELGONO di non farlo. E la parola chiave è "scelgono", qui. Intanto un inserviente fa ammuina, e intanto già che ci siamo facciamo pure i cessi.


INCREMENTA IL VALORE DELL'OSPEDALE FINO A 55000 oh calma vez eh, e già che ci sei tagliati pure quei capelli che fai cagare, ci hai un bulbo che non si affronta vez cioè oh eh. L'ho detto in questa sede che la dicitura "Bulbo" per la configurazione dei capelli mi ha sempre dato abbastanza fastidio? L'ho anche detto che chi mi pigliava per il culo per il mio afro naturale chiamandomi "Bulbo" ora è pelato? Non ne sono fiero ma un po' di schadenfreude ce l'ho. A proposito di anomalie sul cranio,  ecco una malattia speciale: la testa gonfia.


Praticamente, i ragazzi della Bullfrog, che già con Theme Park avevano fatto i PaZzErElLiH creando un gioco completamente amorale, quasi immorale (vedasi la storia delle patatine) qui si sono cacati addosso e hanno inventato delle malattie che non ricordassero quelle vere. Quindi, anche oggi, i nerd reazionari del "OGGICOSÌNONCELOFAREBBEROFARE" (chi, poi?) restano a bocca asciutta. Lo so, è un argomento a cui ci tengo. Peraltro sono anche d'accordo su questa scelta stilistica, eh.


E quindi, ora che abbiamo scoperto questa nuova malatia, prontamente la SCIENZA tira fuori la soluzione. Uno dice "il vaccino contro la testa gonfia"? No, giammai, quello ci cambia il DNA e ci trasforma tutti in invertiti (perché alla fine la paura ancestrale è questa), ma semplicemente prendiamo la testa, la buchiamo, e la rigonfiamo! Semplice, no? Datemi il Nobel, cazzo! È tutto così semplice, no? Uno sta male, ditegli di stare meglio, d'altra parte le persone sono come i computer, basta spegnere e riaccendere, lo dice pure Elon Musk!


Intanto, abbiamo curato il nostro primo paziente. Molto bene! Andreotti? "Probabilmente mi citerete il proverbio: Medico, guarisci te stesso! e cioè: Perché non compi anche qui, nella tua città, gli stessi miracoli che hai compiuto a Cafarnao? Ma vi dico con tutta sincerità che nessun profeta è ben accettato nella sua patria."

Mi pare una stronzata, Andreotti, a Segni lei è benissimo accettato! "Perché regalo le Tartarughe Ninja ai loro figli".





"Chi è chiamato al ministero, vi attenda" così dice Giulio a quelli che si rompono le palle di aspettare all'ospedale restando in piedi. Peraltro, un anonimo sottopanza della DC che si spaccia a VIP, tale consigliere Padella, ha deciso di visitare il nostro ospedale. Capito? Ora esistono pure i critici sanitari! "Temo di cadere in uno di quei luoghi comuni che sono tali in quanto dicono il vero, se dico che a molte persone la posizione di critico sta comoda come un vestito nuovo, e meno soluzioni ci sono da proporre, più il vestito è confortevole". A proposito, qui c'è una nuova malattia sconosciuta, l'invisibilità, e dobbiamo decidere che fare. Che facciamo? Lo proviamo a curare? Lo spediamo a casa? Ah, decisioni, decisioni! A volte vorrei vedere a capo di un ospedale i miei capi e vederli in preda al panico ogni volta che c'è una decisione da cui non possono scappare con un "we need to be careful". In realtà, per il bene della salute pubblica, non vorrei vederli a capo. Siccome qui stiamo cazzeggiando, tentiamo di curarlo anche se siamo sicuri al 60% che sia invisibilità. Del tizio si vedono solo scarpe, cappello e occhiali, però insomma, we need to be careful.


"E questo è l'inno-o del corpo sciolto / Lo può cantare solo chi caca di molto / Se vi stupite La reazione è strana / Perché cacare soprattutto è cosa umana." E invece qui è vista come una malattia. Sapete qual è una malattia che andrebbe debellata? La toscanità.


In tutto questo, vi ricordate del tizio invisibile che abbiamo cercato di curare? Beh, ecco, la buona notizia è che ora è visibile, la cattiva notizia è che poco dopo è morto. Ops! Il Tristo Mietitore lo fa precipitare in una voragine, e la cosa in qualche modo ci rincuora perché il suo finire all'inferno è un'evidenza del fatto che era uno stronzo. "Ma d'altra parte, se sulle lapidi dei cimiteri ci sono solo epigrafi su quanto fossero buoni i defunti, ci si chiede: dov'è il cimitero dei cattivi? Almeno questo gioco ha una sua coerenza."


Intanto, 5 pazienti curati. Bene, no, Andreotti? Lei che non ha mai avuto i mezzi per studiare medicina, ora finalmente ha la sua rivalsa! "Lei ha sei mesi di vita, mi disse l'ufficiale medico alla visita di leva. Anni dopo lo cercai, volevo fargli sapere che ero sopravvissuto, ma era morto lui. È andata sempre così: mi pronosticavano la fine, io sopravvivevo, sono morti loro." 

Vabbè, ma almeno sarà contento, lei che è di salute cagionevole, a portare salute al popolo, no?
"Per tutta la vita ho combattuto contro atroci mal di testa. Ora sto provando questo rimedio cinese, ma ho provato di tutto. A suo tempo l'Optalidon non accese molte speranze. Ne spedii un flacone pure ad un giornalista, Mino Pecorelli. Anche lui è morto."


Vabbè. Per dire che anche qui c'è il micromanagement come in Theme Park, possiamo decidere il prezzo di ogni singolo trattamento. "Penso che questa sezione la possiamo lasciare all'amico Paolo Cirino Pomicino, che vista la sua vicinanza non solo geografica a De Lorenzo, sarà sicuramente interessato a una riforma del listino prezzi del sistema sanitario. E anche dell'aumento delle 47.000 lire di ticket."


Possiamo anche accedere all'archivio delle risorse umane, oltre che a grafici esplicativi. In realtà, quello che possiamo notare è che il gioco, a differenza del predecessore, ha una grafica e un'interfaccia estremamente pulite, cosa che trovo veramente rinfrescante. Questo e le musichine MIDI molto orecchiabili, che non fanno mai male. Se persino quel cazzaro dell'Alessandro C. di quando era al liceo lo trovava un gioco estremamente gradevole allora capite che è veramente proprio caruccio. Caruccio, sì, è proprio questo l'aggettivo adatto. Senza velleità rivoluzionarie lasciate a metà come le cose si cui ci ha smanacciato Peter Moulinex, fa il suo dovere e lo fa bene. Ci sono giochi ben peggiori di questi, ecco.


Sarà che Theme Hospital ha sentito la mia rapida lode, e allora si contro-complimenta con me. Che significa questo? Ci viene offerta la gestione di un altro ospedale: in pratica, livello nuovo, con nuove malattie, nuove meccaniche, ma nemmeno tante....


...come un gran gioco dell'oca. Ah beh! Alla fine il peccato originale dei giochi della Bullfrog è mantenuto, quando hai fatto tutto il tuo giardinetto zen, allora arriva il monello con la faccia da Peter Moulinex e ti piscia nella tua sabbia ben rastrellata, e tu riparti da zero.

Poco più tardi.



E così è, nuovo ospedale, nuove stanze, i corsi e i ricorsi storici. Ho ragione, Andreotti? “È giusto chi si sente abbastanza umile per non credere di avere sempre ragione, ma ha quel tanto di orgoglio da non ritenere che ragione l’abbiano sempre gli altri.”

Vabbè. Prossimo gioco!

È merda? No, per niente, cioè, immagino che sul lungo periodo diventi abbastanza merdaceo, per questa ripetitività che è propria dei giochi con la rana, ma sinceramente questo senso di pulizia, un po' come ci immaginiamo gli ospedali, me lo fa apprezzare ora come allora. Oddio, ora molto meno di allora, ma ciononostante non riesco a dargli merda. Fatemene una colpa, oh.
Ci rigiocheresti? No, ho giocato abbastanza.

3 commenti:

  1. Lo sport preferito delle tue "amatissime" riviste italiane in quel periodo era chiamare ogni volta Peter Molyneux con l'appellativo "Moulinex" (ah ah, che risate, eh) e non ho capito se all'interno di questo articolo stai citando esplicitamente quella malsana abitudine. Comunque certo, lui era uno dei rari casi di fortunatissimo profeta in patria e fuori patria.

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    1. Sì, ma l'ho fatto abbastanza involontariamente, nel senso che lo spelling era spesso sbagliato, ma secondo me era proprio ignoranza, e solo a volte era un "Ah ah ah ah! Non vedete quanto anche noi siamo PaZzErElLiH? Notami, ti prego, Peter-Sensei!" che era una roba di una tristezza atroce, ma oh.

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  2. Faccio peccato ad aggiungere che -risvolti pazzerelli a parte- questo è uno dei giochi meglio invecchiato che ci sia in circolazione, a mio parere? La grafica è praticamente senza tempo, l'interfaccia e le meccaniche semplici e immediate. Anche il progredire attraverso i vari livelli era reso abbastanza incalzante dalle nuove sfide che ognuno di essi presentava. Per chi è appassionato (non il sottoscritto, in questo caso) c'era pure la modalità multiplayer; comunque un motivo più per rispolverarlo ancora oggi. All'epoca non sapevo chi fosse Moulinex (UHAUHA, ODDIO), forse è proprio questo che lo apprezzai a tal punto da ritenerlo tuttora uno dei migliori giochi mai usciti per PC.

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