Che cos'hanno in comune internet e la televisione? Presto detto: entrambe iniziate come uno strumento per la diffusione dell'istruzione, con un retrogusto anarchico e di libertà, sono diventate una palla assoluta in mano a 4 cazzoni e al loro stuolo di fan. "Ma come" direte voi, "La tv di stato? Il monopolio? La lottizzazione?" Beh, prima di tutto, la lottizzazione è una conseguenza della riforma del '75, che pur mantenendo il monopolio statale della Rai, passava il controllo dal Governo al Parlamento, creava il Dipartimento Scuola Educazione e i famosi "Programmi dell'Accesso", quei mattoni inguardabili che però io ogni tanto mi sorbivo perché iniziavano con l'ouverture di "Tommy" degli Who. Poi arrivò la TV privata, anche qui luogo di sperimentazione, magari a un livello più basso, ma sempre con una continua spinta al rinnovamento.
Una spinta che man mano si è esaurita alla fine degli anni 90, quando l'esplosione delle tv tematiche via satellite e l'aspettativa, da parte dei gestori di palinsesto, di avere lo stesso share di quando le tv erano in totale 6 o 7. Per farlo, la via più sicura è dare allo spettatore quello che pensa di volere. Un tempo era la gnocca, poi è arrivata l'assuefazione alla gnocca, e quindi ora c'è la bile, che è una droga che non conosce assuefazione. Sinceramente preferivo la gnocca.
Che schifo! Cambia e mettiamo su Piazzapulita che almeno capiamo come va il mondo. |