Ho gli anni in cui, secondo Dante, si era al giro di boa della vita. Tengo famiglia. Ho un ciuffo di capelli bianchi.
Ho un lavoro serio e indosso la cravatta cinque giorni su sette.
Da giovane ero, secondo la definizione di alcuni, uno sfigato. Non giocavo a calcio e non ero
particolarmente carismatico. Ma ero bravo col PC, e avevo diversi
videogiochi. Non tanti, perché non ero nel network di pirateria, e i
miei genitori col cavolo che cacciavano 99.900 lire per uno di quei cosi
che corrompono le menti dei giovani virgulti.
Quindi ora provo a giocare ai giochi che avevo e ai giochi che avrei voluto avere, e li documenterò.
Non ne finirò neanche uno perché la mia soglia di attenzione per queste
cose è crollata, ma mi spingerò finché non mi romperò i maroni e poi si
tireranno le conclusioni.
Perché tutto questo? Boh. Proviamo un po'.
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